Oltre trenta opere raccontano Bernini pittore. La mostra, curata da Tomaso Montanari, riunisce per la prima volta, con una sceltissima selezione di opere, tutti i dipinti certamente attribuiti a Gian Lorenzo Bernini.

Saranno esposte poco più di trenta opere: oltre ai dipinti (ventuno), saranno presentati un gruppo di dieci disegni e un marmo, il busto di Costanza Bonarelli del Museo del Bargello, un cartone monumentale e altre tele per un totale di 34 opere. Il progetto è frutto di una ricerca rigorosa basata sull’analisi stilistica e sull’interpretazione storica dell’attività e della produzione berniniana e si articola in un percorso espositivo che offre una chiave interpretativa chiara e comprensibile anche ai non specialisti. Le opere sono disposte secondo tre tematiche principali – autoritratti, ritratti, soggetti sacri – a loro volta articolate in sezioni che evidenziano diversi nuclei: natura della ritrattistica pittorica dell’artista, rapporti e indipendenza dalla committenza, interpretazione del tema sacro (rari autografi destinati alla devozione privata e ideazione di grandi pale affidate ad allievi) e consuetudini della bottega berniniana.

Agli autoritratti, nucleo portante della pittura del Bernini, sarà dedicata la prima parte del percorso: ai quattro autoritratti di attribuzione totalmente certa – dei quali uno riappare in pubblico dopo molti decenni – vengono accostati, ben distinti, tre dipinti già ritenuti autoritratti del maestro, ma che in realtà devono essere considerati repliche di autoritratti perduti, o ritratti di Bernini concepiti da suoi allievi o da più giovani ammiratori, probabilmente sotto la sua stessa direzione. Accurati apparati didattici guideranno il pubblico alla constatazione della differenza qualitativa e alla conoscenza della complessa dinamica della grande bottega berniniana. La seconda parte della mostra si occupa del genere più cospicuo della pittura berniniana, i ritratti. Vengono qui riuniti tutti i ritratti noti dipinti da Gian Lorenzo, dei quali uno è inedito e un altro (recentemente pubblicato) non è mai stato esposto in pubblico.

Accanto ai ritratti dipinti vengono esposti l’unico ritratto in marmo ‘senza committente’ scolpito da Bernini, la Costanza Bonarelli del Bargello e una scelta di alcuni fra i più bei ritratti disegnati: fogli così pittorici e sontuosi da costituire un capitolo indispensabile del cammino di conoscenza che la mostra propone al visitatore. La terza parte dell’esposizione sarà dedicata al sacro: da una parte i pochi dipinti autografi di Gian Lorenzo Bernini, rappresentazioni destinate ad una colta fruizione privata; dall’altra, le grandi pale per gli altari pubblici, per le quali Bernini dette solo il disegno, affidandone l’esecuzione agli allievi. Se la scientificità della ricerca si rivolge a un pubblico internazionale di specialisti, la mostra viceversa riveste un grande interesse per il pubblico più vasto che ha sempre manifestato enorme apprezzamento per le iniziative che, anche negli anni recenti, hanno celebrato il genio di Bernini.

La sua attività pittorica, poco nota al grande pubblico, è svelata attraverso capolavori la cui la straordinaria qualità e modernità aggiungono a questa selezione carattere di grande spettacolarità. La mostra Bernini pittore sarà allestita in tre sale del restaurato secondo piano di Palazzo Barberini. La scelta della prestigiosa dimora, progettata dallo stesso Bernini nella sua qualità di architetto, sottolinea una tappa fondamentale del percorso che la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano sta compiendo con l’obiettivo della rinascita di Palazzo Barberini come grande museo statale di arte antica. Nei nuovi spazi appena restaurati riprende inoltre una funzione fondamentale del palazzo, quella di ospitare mostre. Uno scopo cui verrà dedicato il piano terreno dell’ala sud fino all’anno scorso occupato dal Circolo Ufficiali.