Matera – La presenza del Falco Grillaio ha per il nostro territorio un alto valore scientifico, culturale ed ambientale, nel processo di riqualificazione e recupero dei centri storici e del patrimonio culturale.

Da qui nasce l’ esigenza di dedicare un’ intera giornata all’ osservazione e alla conoscenza del Grillaio. Domenica 1 giugno presso Jazzo Gattini e Masseria Radogna, a cura del Cea di Matera, sono previste attività di birdwatching tra le grotte del Parco della murgia materana, racconti di immigrati e laboratori teatrali per emigranti. La giornata è divisa in tre tappe.

La prima tappa, con inizio in mattinata, è “ Sulla rotta del falco grillaio” : un percorso formativo caratterizzato da attività didattiche e brevi escursioni rivolte ai bambini, alla scoperta del viaggio compiuto dal Falco Grillaio per raggiungere il nostro territorio. A ciclo continuo, saranno proiettati documentari tra i quali “ Il Falco Grillaio: un ospite da salvare” realizzato per il progetto Life Natura Rapaci lucani.

La seconda tappa “Diario di bordo: racconti di migranti” rappresenta un incontro con gli immigrati materani. A partire dalle ore 19. 00 attraverso la proiezione di documentari e cortometraggi e la lettura di alcune interviste, grazie alla presenza di stranieri e alla partecipazione di associazioni di volontariato materane, si considererà l’ istintiva attrazione / repulsione per ciò che è estraneo, per misurare la distanza che ci separa dalle realtà sconosciute, la possibilità del confronto. Per l’ occasione saranno allestiti banchetti con buffet di prodotti tipici dal mondo.

La terza e ultima tappa è costituita dalla performance conclusiva a cura dei partecipanti al laboratorio teatrale “Venti Viaggiatori”. Infatti la settimana antecedente il 1 giugno sarà allestito un laboratorio teatrale che, tramite l’ utilizzo del proprio corpo e di un linguaggio diverso dal quotidiano, approfondirà, con i partecipanti, la tematica della migrazione come necessità e come spinta all’ incontro con gli altri. Sette incontri pomeridiani, all’ aperto tra i campi di Masseria Radogna, che includono un contatto diretto con la terra, per respirare gli odori tipici del territorio, per osservarne i colori, per sentirsi parte integrante di una realtà che, spesso, viene abbandonata per trovare altrove quello che qui non è garantito: lavoro ed università.