Una mostra per ricordare Giuseppe Garibaldi, che propone alcuni interessanti oggetti appartenuti all’eroe risorgimentale. Così Vicenza, che Garibaldi visitò nella primavera del 1867 in occasione delle elezioni politiche per la nuova legislatura, aderisce alle celebrazioni nazionali per il bicentenario della nascita dell’eroe dei due mondi, in programma quest’anno e l’anno prossimo.

La mostra, intitolata “Udrai parlar di lui continuamente nella vita”, è organizzata dai Musei Civici di Vicenza ed è riconosciuta dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e inserita nella programmazione del Comitato Provinciale per la valorizzazione della cultura e della Repubblica nel contesto dell’unità europea. Hanno collaborato gli Istituti per la Storia del Risorgimento Italiano di Vicenza, Padova, Venezia e Treviso. Tra gli oggetti esposti ci sono la camicia da notte che Garibaldi indossava in punto di morte, i pantaloni da lavoro indossati nell’isola di Caprera, il bastone utilizzato dopo la ferita dell’Aspromone, un orologio personale da taschino, un manoscritto originale del romanzo “I Mille”.

Di Giuseppe Garibaldi, assurto a mito già nel corso della sua avventurosa vita, il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza possiede numerose testimonianze conservate nella ricca Raccolta: “Domenico Cariolato, uno dei Mille”. Attraverso l’analisi di questi documenti si capisce come la costruzione di quel mito cominciò dallo stesso Garibaldi e fu successivamente continuata dalla sua discendenza. Si trattava di un’operazione che rientrava nelle manifestazioni di ritualizzazione del Risorgimento e nell’esigenza diffusa nel tempo di attribuire solennità a un personaggio che entrava in quel momento a far parte della storia come patrimonio civile ed etico delle coscienze di tutti. ?Proprio con i cimeli garibaldini il carattere feticistico e quasi religioso raggiungeva livelli da idolatria, integrandosi con una leggenda consolidata, di cui lo stesso Garibaldi era stato regista abile, nonché attento cultore delle tecniche di trasmissione della memoria.

La piccola ma significativa esposizione di testimonianze, presentata dal Museo di Villa Guiccioli, ha il pregio di mostrare oggetti appartenuti allo stesso Garibaldi e da questi, o dai suoi figli, trasformati in documenti di venerazione reliquiaria, cogliendo l’intento di esporre “cose”, probabilmente di pochissimo valore storico-documentario, ma di straordinaria potenza suggestiva.

La mostra, che rimarrà allestita nelle sale del Museo fino al 30 ottobre 2007, potrà essere visitata con ingresso libero da martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14. 15 alle 18 (giorno di chiusura lunedì).

Per informazioni: Museo del Risorgimento e della Resistenza, tel 0444/322998.