Il Bosco Ottolenghi, un’importante parte del Bosco di Mestre, il futuro bosco urbano piu’ grande d’Italia, apre alla cittadinanza Domenica 7 Ottobre con una grande festa.

Fate addormentate, elfi danzanti, lupi tenebrosi, animali magici e pony veri. La magia del Bosco si svela ai bambini e agli adulti gentili. E poi musica, letture teatrali, pedalate e assaggi enogastronomici.

Bosco Ottolenghi, via Forte Cosenz, Favaro
Domenica 7 Ottobre ore 9-18.30

Domenica 7 ottobre, Bosco Ottolenghi. Grande festa di apertura
9 – 12
Pedalata, in collaborazione con Amici della Bicicletta e Comune di Marcon
12.30
Assaggi enogastronomici offerti da Confesercenti
Degustazioni di prodotti delle aziende amiche del Bosco
14.30 – 16.30
La magia del Bosco, spettacoli nei sentieri, sugli alberi, nelle radure, nell’ombra
regia di Andrea Cavarra, Teatro Agricolo, un progetto FNV
Giochi con i pony per i bambini, visite al bosco, guidate e libere
Installazioni artistiche nel Bosco, a cura di Luigi Viola, Accademia di Belle Arti di Venezia
17.00
Lettura teatrale con Sandro Buzzatti, passi scelti in memoria del rabbino Ottolenghi e della Shoah
Alberi di vita Vite d’alberi, Spettacolo di musica e immagini di Corrado Bungaro

Tutti i cittadini sono invitati

Il bosco Ottolenghi e il Bosco di Mestre

Il bosco Ottolenghi, dedicato alla memoria di Adolfo Ottolenghi, rabbino della comunita’ ebraica ucciso ad Auschwitz nel 1944, misura 20 ettari e fa parte della più vasta area, di circa 200 ettari, ceduta al Comune dalla Fondazione Querini Stampalia, sui quali sta sorgendo il Bosco di Mestre, l’area verde cittadina di querce, frassini, olmi, noccioli e altre specie d’alberi che, inserita tra autostrada, ferrovia e aeroporto, nei prossimi anni diventera’ il bosco urbano piu’ grande d’Italia.

L’Istituzione Il Bosco di Mestre, incaricata dal Comune di Venezia per il coordinamento della realizzazione del progetto e per la sua promozione, ha realizzato le attrezzature, percorsi pedonali, didattici e naturalistici, piste ciclabili, aree di sosta, passerelle, parcheggio, segnaletica, che permetteranno ai cittadini di frequentare il nuovo bosco Ottolenghi. E’ un bosco “naturalistico”, come ha spiegato la presidente dell’Istituzione Bosco di Mestre Mariolina Toniolo, in cui sono state piantate varie specie di alberi, forniti dal vivaio di Veneto Agricoltura, caratteristiche della zona padana: dai carpini bianchi ai frassini, dagli aceri ai tigli, dagli ontani ai pioppi, dalle farnie ai noccioli.

Il bosco Ottolenghi e i boschi gia’ esistenti (Carpenedo, Osellino e Campalto) rappresentano solo i primi nuclei del futuro Bosco di Mestre.
A completamento del programma complessivo infatti i 1.400 ettari del Bosco trasformeranno Mestre da citta’-industria a una gigantesca area verde, con zone per il relax e il tempo libero, un’ampia rete di piste ciclabili, aree culturali, percorsi pedonali, didattici e naturalistici, lungo gli argini della Laguna, la città piu’ “verde” d’Italia e tra le prime del mondo.

Il valore sociale del bosco e’ altissimo. A progetto concluso, il bosco di Mestre, grande quanto Porto Marghera, potra’ trattenere quasi centomila tonnellate di anidride carbonica all’anno: circa 6 volte le emissioni di carbonio rilasciate ogni anno dal traffico veicolare (a Mestre gli standard nazionali sulle PM10 vengono superati gia’ nei primi due mesi dell’anno).
Oltre al disinquinamento ambientale, dell’atmosfera e della laguna, il bosco avra’ anche la funzione di protezione idraulica in caso di alluvioni, visto che le sue zone umide (un invaso complessivo di mezzo milione di metri cubi) saranno in grado di evitare le inondazioni e di stoccare l’acqua nei periodi di siccità. Per finire, la produzione di biomassa dei 200 ettari dell’area Querini sara’ in grado di riscaldare per un anno un quartiere di 300 persone.

Risarcimento ambientale, disinquinamento, risparmio energetico, rinaturalizzazione del suolo e dell’acqua, protezione idraulica, produzione di biomassa sono solo alcuni dei benefici ambientali ed economici che il bosco, un progetto gestito dal Comune di Venezia attraverso l’Istituzione Il Bosco di Mestre, portera’ all’area mestrina e veneziana.

Come si arriva al bosco Ottolenghi

Il bosco Ottolenghi si trova in via Forte Cosenz, a meta’ strada fra gli abitati di FAVARO VENETO e DESE lungo la via Altinia (s.p. 40).
In bici: dal centro di Mestre, seguendo l’itinerario “il giro dei Forti”, si possono percorrere strade poco trafficate fino al bosco: dal forte di Carpenedo, si prosegue lungo via Vallon fino al vecchio passaggio a livello sulla linea “dei bivi” e si gira a destra in via
Favorita fino a raggiungere via Ca’ Solaro. Qui si volta a sinistra e si prosegue per 300 metri fino a prendere, sulla destra, via Palmanova: la si percorre tutta e, una volta attraversato il passaggio a livello, sulla sinistra si apre via Forte Cosenz e quindi il bosco Ottolenghi.
In autobus: da Mestre via Favaro: dal capolinea della linea 4 (in via Altinia, raggiungibile anche con la linea 14) sarà in funzione un servizio di bus navetta fino al bosco.
In auto: dall’autostrada: si prende la bretella della A27 in direzione Aeroporto Marco Polo, si esce all’uscita per DESE e si attraversa il centro abitato; dopo la curva in prossimita’ della chiesa, si percorrono 1.300 m e sulla destra si trova l’imboccatura di via Forte Cosenz.
Da Mestre: dal centro di Favaro Veneto si prende la via Altinia in direzione Dese; dal parcheggio scambiatore all’uscita del centro abitato (capolinea dell’autobus n. 4) si percorre 1 Km e sulla sinistra si trova l’imbocco di via Forte Cosenz.
E’ consigliato (e comunque se il parcheggio al bosco e’ pieno) usare il parcheggio scambiatore che si trova in via Altinia all’uscita di Favaro, di fronte al capolinea dell’autobus n.4. Da qui, e dal centro di Dese, sara’ in funzione un bus navetta fino al bosco.

Informazioni www.ilboscodimestre.it – www.comune.venezia.it/boscodimestre