Con l’arrivo della Pasqua i popoli slavi dipingono le uova (a volte avvengono delle vere e proprie gare di abilità) per donarle come simbolo di buon auspicio, amore e fertilità. Per la Pasqua è tuttora in uso addobbare le case con uova colorate.

In Russia era abitudine tra ricchi regalare uova d’oro e d’argento, smaltate ed incastonate con pietre pregiate. I meno fortunati si scambiavano uova di zucchero o marzapane.

La famiglia degli Zar era famosa per la sua collezione di uova preziose.

In Germania per Pasqua si nascondono uova colorate nel giardino o all’interno dell’abitazione e si invitano i bimbi a cercarle, affermando che sono state lasciate dai leprotti.

Anche in alcune regioni della Francia si nascondono nei giardini le uova dipinte. Qui ai figli si dice che le sono state lasciate dalle campane che la notte del Venerdì Santo hanno volato fino a Roma per prenderle. È per questo che nessuno le sente suonare durante la notte della Passione.

In Danimarca si comincia a festeggiare la Pasqua il prima possibile. Si comprano piccoli tulipani, narcisi, giacinti, bucaneve e primule i cui bulbi potranno essere poi piantati in giardino dopo i festeggiamenti. Una tradizione è poi quella dell’albero di Pasqua: si tagliano alcuni rami di alberi e cespugli dai nostri giardini e si decorano con ornamenti speciali per la Pasqua. Spesso, le decorazioni pasquali sono ancor più carine e simpatiche di quelle che si trovano per Natale.

Sin dal XVI secolo vi sono storielle di diverse spiegazioni alla domanda cruciale: da dove provengono le uova di Pasqua? Bene, tra i tanti animali candidati alla “maternità” ha vinto il coniglio. Così è il coniglio che porta le uova di Pasqua. In realtà durante la notte tra la vigilia e Pasqua i genitori nascondono le uova colorate attorno alla casa, che i bambini con immensa gioia cercano e raccolgono il mattino seguente. Bisogna precisare che oggi si usano di più uova di cioccolato che non quelle sode colorate. Non che i bambini di oggi non amino le uova sode. Assolutamente no. Ma è più divertente colorare i gusci di quelle vere e mangiarsi invece il dolce cioccolato.

Per gli adulti, invece, si festeggia il periodo festivo con una birra speciale per l’occasione: Påskebryg, la birra di Pasqua. Prodotta e venduta solo in questo periodo dell’anno, la birra pasquale è leggermente più forte della bionda normale. Assaggiatela, si tratta di una peculiarità danese.

Anche in Austria tante tradizioni, come la Benedizioni dei Cibi: una tradizione tanto amata e festeggiata sopratutto in Baviera, Alto Adige e tutta l’Austria. Le radici si trovano nel 9° secolo. Cibi, sopratutto uova e carne, il cui consumo era assolutamente proibito nella quaresima del Medioevo, ottenevano tramite la benedizione pasquale importanza e forze particolari per il popolo povero. Nella Cappella di Warmbad ci si festeggia di anno in anno questa tradizione con gli ospiti degli alberghi. Per i più piccoli in particolare, la domenica di Pasqua è un giorno molto divertente. Dopo la tradizionale decorazione delle uova sode, i bambini escono in giardino a caccia del regalo e dei dolci che, come vuole la tradizione, vengono nascosti dal “coniglietto di Pasqua”. Un’altra tipica tradizione è il “Osterpecken”, divertente gara in cui le armi sono… uova sode decorate per l´occasione. Prima si fa scontrare punta contro punta e poi le parti inferiore dell´uovo. Il vincitore? Colui che ha l´uovo dal guscio più resistente! Nel periodo pasquale si trovano in tutte le panetterie brezen, conigli, galli, cervi ed agnelli creati con uno speciale pane al latte.

Nei Paesi Scandinavi è tradizione compiere anche dei giochi con le uova sode. I più noti sono: far rotolare le uova da un dosso e vince chi ha lasciato quello che arriva più lontano con il guscio integro; un altro segno di abilità è tenere un uovo sodo in mano e cercare di rompere quello tenuto dall’avversario. Le uova assumono anche altre valenze in queste nazioni del nord.

Andare in chiesa con in tasca un uovo nato il Giovedì Santo aiuta a smascherare le streghe! Un uovo lasciato in ciascuno dei quattro angoli del campo, nei solchi arati, aiuta invece ad avere un abbondante raccolto.

Gli ortodossi celebrano la ricorrenza dei morti il venerdì successivo al giorno di Pasqua. In tale occasione qualcuno ancora colora le uova di rosso e le mette sopra le tombe, come augurio di felice vita ultraterrena per i loro cari che sono sepolti. Questa tradizione è legata ad una leggenda che narra di Maria: costei era abituata a far divertire Gesù Bambino con delle uova colorate. Il giorno di Pasqua, tornata sul sepolcro, lo trova aperto e sul ciglio scorge delle uova rosse.