Vi siete mai chiesti perchè in tante pasticcerie si vedono, nel periodo natalizio, i cosiddetti tronchetti di Natale ?

Per rispondere, dobbiamo tornare ai riti pagani del ceppo, il precursore dell’albero di natale.

Il tradizionale dolce Tronchetto di Natale e del Pane di Natale, avrebbe la proprietà di non ammuffire se preparato intorno alla mezzanotte. E’ propizio mangiarne una parte perché si crede che nel fuoco esiste un dio…

Nel periodo pre-cristiano era considerato propiziatorio bruciare un ceppo, a partire dal solstizio invernale, possibilmente di quercia (simbolo di forza e di solidità), scelto tra i migliori della catasta. La cerimonia avveniva dinnanzi a tutta la famiglia al gran completo.

Le scintille che si levavano verso il cielo simboleggiavano il ritorno delle giornate lunghe. In quell’occasione ci si scambiava anche dei doni, che rappresentavano l’abbondanza. La tradizione è legata al culto del Fuoco e del Dio Sole: secondo alcune tradizioni, il fuoco possiede anche virtù fecondatrici per cui si sostiene che per quante scintille scaturiranno dal falò, tanti animali nasceranno.

A metà tra un rito sacro e profano, sopravvive oggi solo in alcune regioni, dove viene acceso la notte di Natale dopo essere spruzzato di acqua benedetta e messo ad ardere nel focolare dal capofamiglia. A volte si deducono presagi dalle scintille.

La tradizione del ciocco in Toscana

In Toscana la sera della vigilia, ogni famiglia si riuniva mettendo nel camino un ciocco di quercia.

Si diceva che il ciocco servisse per “scaldare il Bambin Gesù“: doveva bruciare fino all’alba ma non doveva consumarsi del tutto perché lo si doveva riaccendere ogni notte, fino all’Epifania, affinchè portasse fortuna. Questa antichissima usanza venne interpretata in senso cristiano: il ceppo era il simbolo di Colui che si era sacrificato per salvare l’umanità.

I resti del ceppo si sotterravano in parte in campagna per preservare i prodotti della terra dalle intemperie, tutto come nel periodo pre-cristiano, anche perchè rende più fertile la terra, garantendo migliori raccolti.

L’albero di Natale nasce proprio da questo culto: la prima menzione proviene dalla Strasburgo del XVII secolo, l’albero è la ripetizione del ceppo in fiamme.