Un testo molto ricco di citazioni enoiche è sicuramente la Bibbia dove il vino assume l’importante significato rituale dell’eucaristia ma è anche protagonista di diverse parabole in cui è veicolo di messaggi diversi. Oltre al vino però anche la pianta della vite e la sua coltivazione è citata in diverse occasioni e da Noè primo viticoltore della storia, alle parabole contenute nei Vangeli, si carica di importanti significati simbolici.

Riportiamo qui di seguito “Il Canto della Vigna” tratto da Isaia 5, 1 – 7 testo che influenzerà profondamente la tradizione successiva. Israele viene identificato come la vigna del Signore simbolo del popolo che ha tradito il suo Dio e il patto con lui stabilito; di qui la collera divina che si scatenerà contro il popolo eletto.

In questo testo affondano le radici le successive parabole presenti nel Nuovo Testamento nei Vangeli di Matteo e Marco relative alla coltivazione della vigna e alla remunerazione degli operai e la parabola dei vignaioli omicidi.

Canterò per il mio diletto
Il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
Sopra un fertile colle.
Egli l’aveva vangata e sgombrata dai sassi
E vi aveva piantato scelte viti;
vi aveva costruito in mezzo una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva,
ma essa fece uva selvatica.
Or dunque, abitanti di Gerusalemme
E uomini di Giuda,
siate voi giudici tra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
Che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha fatto uva selvatica?
Ora voglio farvi conoscere
Ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
È la casa di Israele;
gli abitanti di Giuda
la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
Ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

(Isaia 5, 1 – 7) .