Cansano (AQ). Il 6 Dicembre, San Nicola, santo protettore dei minatori cansanesi emigrati in America. E’ una festa dalle radici molto antiche.

Nel rispetto di un’antica tradizione viene distribuito pane aromatizzato con semi di anice dopo essere stato benedetto durante la messa. Tutti assaggiano con devozione il « pane di san Nicola » in segno di buon auspicio, di abbondanza e fertilità per tutta la famiglia e per tenere lontana ogni malattia. Gli emigranti che tornano al paese nel periodo estivo, in segno di devozione, commissionano una seconda distribuzione del pane “de Sante Necole”. Un tempo queste pagnottelle venivano stipate in grossi sacchi e portate nella chiesa di San Nicola per essere benedette. Alcune donne preparavano questi pani anche per avere in cambio una grazia. Nella chiesa era preparata una bilancia a due piatti sostenuta da una lunga catena pendente dal soffitto, il rito consisteva nel pesare prima la donna che offriva il pane e poi il pane offerto, quest’ultimo doveva avere un peso maggiore. Dopo la messa le pagnottelle venivano distribuite a tutti i presenti, ai poveri e ai malati. Tutti gli abitanti del paese, con la neve e col freddo, salivano sul monte dove ancora è situata la chiesa di San Nicola. In questo giorno si chiedeva al Santo l’abbondanza nel raccolto e la protezione da ogni calamità.