Dal 4 al 6 dicembre prossimi la seconda edizione di Terra Madre Campania

L’appuntamento è previsto alla Mostra d’Oltremare in occasione di Terra Felix

Taglia il secondo traguardo Terra Madre Campania, una delle appendici territoriali dell’evento mondiale Terra Madre, promosso da Slow Food, in programma ogni due anni a Torino in concomitanza con il Salone del Gusto.
L’appuntamento si terrà dal 4 al 6 dicembre prossimi alla Mostra d’Oltremare nell’ambito di Terra Felix (che invece chiuderà l’8 dicembre) ed è teso a rafforzare la rete dei piccoli produttori della regione Campania, creando un luogo fisico (ma anche ideale) d’incontro. In tal modo si offre la possibilità di far emergere le diverse esperienze positive, rendendole disponibili nei confronti dei produttori che ogni giorno si trovano ad affrontare problematiche analoghe.
Ma c’è di più. L’iniziativa mira anche a consolidare l’alleanza tra le comunità del cibo composte da agricoltori, allevatori e pescatori con gli altri operatori delle filiere alimentari, dai consumatori ai cuochi, dalle istituzioni al mondo accademico.

“Il nostro intento – ha detto Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Campania – è di mettere in vetrina le eccellenze alimentari più indicative della regione spesso confinate in aree marginali, ma di grande pregio paesaggistico e ambientale, autentici serbatoi di biodiversità”.
“In effetti – ha aggiunto -, chi dal 4 al 6 dicembre, acquisterà presso le bancarelle dei Presìdi e delle comunità del cibo, porterà a casa prodotti di qualità e, nello stesso tempo, contribuirà a mantenere in vita progetti di salvaguardia della biodiversità alimentare e a ridurre lo spopolamento nelle aree marginali, ma soprattutto concorrerà ad affermare un principio importante: il cibo si produce nelle campagne e nelle fattorie prima che nell’industria alimentare”.

A Terra Madre Campania parteciperanno oltre 70 produttori in rappresentanza di 13 Presìdi e una trentina di comunità del cibo provenienti da ogni angolo della regione, dal Matese al Cilento, dal Sannio all’Irpinia, dal Vesuvio ai Campi Flegrei, per raccontare, ancora prima che per promuovere, un lavoro quotidiano fatto di passione, rispetto delle tradizioni e pratiche eco-sostenibili.