7 marzo/4 aprile 2009 Università Federico II, Facoltà di Ingegneria Napoli, Piazzale Tecchio, 80

Il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri promuove a Napoli la mostra di carattere scientifico e storico Terremoti d’Italia dal 7 marzo al 4 aprile 2009.

L’allestimento della mostra a Napoli presso la Facoltà di Ingegneria è supportato dal Consorzio Interuniversitario Reluis e dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale dell’Ateneo Fredericiano, entrambi diretti dal Prof. Gaetano Manfredi

L’intento dell’esposizione è quello di sensibilizzare i cittadini ed i giovani in particolare alle problematiche connesse al rischio sismico che investe drammaticamente gran parte del nostro Paese,stimolare ad un ruolo attivo nel campo della prevenzione, creare consapevolezza del fenomeno e delle sue caratteristiche fondamentali, informare su ciò che si deve fare in caso di pericolo.

Partendo dal racconto degli eventi [la memoria] e attraverso l’approfondimento ottenuto con l’ausilio di strumentazioni e simulazioni sul rischio sismico [la conoscenza], intende offrire al visitatore strumenti utili alla salvaguardia e all’incolumità personale [la difesa].

Il fulcro dell’esposizione è rappresentato dall’area l’esperienza del terremoto dove, grazie a due grandi tavole vibranti che simulano il movimento sismico, il visitatore apprende gli effetti sulle persone e sulle cose attraverso percezioni sensoriali. Su di una tavola, che un ambiente domestico, La Stanza Sismica i visitatori vivono da protagonisti l’esperienza del terremoto. Sull’altra, La Città Sismica è riprodotto un ambiente urbano, dove sono presenti edifici e ponti con diversi sistemi di protezione sismica, in modo che i visitatori possano “vivere” l’esperienza del terremoto dall’esterno.

Le tavole vibranti rappresentano un elemento spettacolare e di sintesi dei diversi aspetti tecnico-scientifici, a partire dal quale si intraprende un percorso dedicato alla memoria e alla conoscenza del terremoto e alla difesa dai suoi effetti.

Particolare attenzione è dedicata alle attività di apprendimento da parte delle scolaresche che saranno coinvolte in un laboratorio didattico realizzato con la collaborazione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Le classi (ultime tre della Scuola Primaria e le tre di Scuola Secondaria di 1° grado) in visita alla mostra possono partecipare al progetto didattico Tutti giù per terra (Prenotazione obbligatoria su http://www.terremotiditalia.it/prenotazione1.asp?active_page_id=72).

Dispositivi scientifici e sistemi di rilevamento antichi e moderni si ritrovano lungo il percorso espositivo che restituisce così ai visitatori la possibilità di un apprendimento multidisciplinare del fenomeno:

• moderni dispositivi antisismici capaci di ridurre drasticamente gli effetti del terremoto, rappresentativi dei più moderni metodi di DIFESA attraverso l’azione primaria, quella di prevenzione, mediante la riduzione della vulnerabilità delle costruzioni;

• strumenti di misura del terremoto di ogni epoca, dal sismoscopio cinese ai sismografi meccanici di inizio secolo, fino alle più moderne apparecchiature elettroniche ed ai complessi sistemi di monitoraggio (con questi ultimi l’intero territorio nazionale e alcune costruzioni significative vengono tenute costantemente sotto controllo dall’INGV e dal DPC per garantire la DIFESA più efficace, questa volta intesa come capacità di pronto intervento in emergenza e per favorire il miglioramento delle conoscenze attraverso lo studio dettagliato del fenomeno);

• grandi schermi che illustrano, per migliorare la CONOSCENZA del visitatore, come nascono e come si misurano i terremoti, quali sono i comportamenti e gli strumenti di DIFESA, durante e dopo un terremoto;

• pannelli che rinnovano la MEMORIA dei più importanti terremoti di un secolo di storia dell’Italia, attraverso dati tecnici, sismogrammi, giornali e foto dell’epoca relativi ai singoli terremoti;

• cartoline, foto, documenti d’epoca, testi a stampa relativi ai più importanti terremoti, provenienti dall’Archivio Centrale dello Stato, dalla Biblioteca Nazionale e da collezionisti privati, restituiscono al visitatore la memoria degli eventi;

• contributi audiovisivi di repertorio completano il percorso, grazie alla collaborazione della Discoteca di Stato, l’Istituto Luce e Teche Rai.

www.terremotiditalia.it