Prosciutto Crudo di Parma, Parmigiano-Reggiano, Tartufo Nero di Fragno, funghi Porcini e Prugnoli. E ancora: tortelli di patate, anolini, spongata, Marroni di Campora e castagne, selvaggina e persino lumache. Sono alcuni dei cibi della cucina tradizionale dell’Appennino Parma Est, a pochi chilometri dalla città emiliana, che si potranno gustare con i Vini dei Colli di Parma a “L’Appennino vien mangiando. Rassegna enogastronomica tra gusto e natura”, sulle tavole imbandite di trentacinque strutture tra osterie, rifugi, ristoranti e agriturismi. A loro il compito di far conoscere e apprezzare la cucina tipica locale attraverso menù che valorizzino le produzioni della terra sposando tradizione e innovazione. Due le sessioni della ghiotta iniziativa: una primaverile e una autunnale, perché ogni stagione ha propri piatti da riscoprire. L’Appennino Parma Est – che comprende gli otto comuni di Calestano, Corniglio, Langhirano, Lesignano De’ Bagni, Monchio Delle Corti, Neviano Degli Arduini, Palanzano e Tizzano Val Parma – non va mai in ferie ed è aperto tutto l’anno. Qui ci si diverte, ci si rilassa e si vive la natura a 360 gradi in un ambiente tranquillo, fatto di piccoli borghi, di castelli e musei curiosi che vanno a braccetto con una cucina genuina e tradizionale.

Dal 9 aprile fino al 30 maggio e dal 10 settembre al 31 ottobre 2010, ogni weekend verranno proposti menù differenti e a tema, con prezzi variabili dai 20 ai 40 euro, in una staffetta golosa di ristoranti e trattorie che si passeranno il testimone, coinvolgendo tutti i comuni del comprensorio disseminati tra collina e montagna. Oltre alle eccellenze ricordate si potranno assaggiare anche pane di montagna e sapori quasi dimenticati come quelli delle conserve, delle erbe aromatiche, delle torte d’erbe e di patate, e dei tanti pregiati prodotti del sottobosco.

Nel compilare i tantissimi menù che verranno proposti in primavera, innaffiati dall’antipasto al dolce dagli ottimi Vini dei Colli di Parma, ogni ristoratore si è sbizzarrito nel creare accostamenti sfiziosi tra i diversi prodotti tipici. Dalla classica degustazione di salumi locali accompagnati da “torta fritta”, alla variazione su tema del fagotto di spalla cotta con verdure saltate su fonduta di Parmigiano, dai tortelli burro e salvia agli gnocchi di patate, salsiccia e rosmarino con fonduta di formaggio. E ancora, dall’agnello cornigliese al tegame con patate al forno, per arrivare alle lumache in umido con polenta, passando per il coniglio “alla cacciatora” fino alle focacce e ai tortini fatti in casa. Tutti sapori intimamente legati al territorio, sapori le cui diversità rappresentano però l’unicità di una terra ricca di eccellenze. Protagonista è la natura, che nell’Appennino Parma Est non regala solo bontà gastronomiche ma svela itinerari da percorrere a piedi, a cavallo o in mountain bike. Molti i borghi storici da scoprire, e poi le pievi, i castelli, i piccoli casali, gli antichi vigneti e i laghi dove scorgere per la prima volta, se si è fortunati, la fauna locale rappresentata dall’aquila, dal capriolo, dal lupo.

Per la sessione primaverile i fine settimana di aprile porteranno alla scoperta del borgo di Calestano (9, 10 e 11 aprile) con le sue curiose formazioni geologiche chiamate “Salti del Diavolo” e i calanchi scolpiti nei terreni argillosi. A seguire sarà la volta di Lesignano De’ Bagni (16, 17 e 18 aprile) che presenta nella zona di Rivalta il fenomeno dei Barboj, piccole eruzioni gassose. Il comune di Neviano degli Arduini (23, 24 e 25 aprile) consente di unire ai piaceri della tavola una sosta naturalistica all’interno del Parco Provinciale Monte Fuso, una grande area boschiva che ospita daini e caprioli in semilibertà. Da non dimenticare poi i musei presenti nel territorio nevianese, come quello dei lucchetti a Cedogno, quello dedicato a Uomo-Ambiente e ospitato in una suggestiva casa-torre a Bazzano e infine quello dedicato alla Resistenza a Sasso. Meta, quest’ultima, da non perdere proprio in occasione del sessantacinquesimo anniversario della liberazione.

Per l’appuntamento del 30 aprile, 1° e 2 maggio scendiamo verso la pianura e arriviamo a Langhirano. Luogo di nascita del pregiatissimo prosciutto, custodisce il museo a lui dedicato appartenente al circuito dei Musei del cibo della provincia di Parma, spazi ideali per approfondire le origini di prodotti (come appunto il prosciutto) che trovano la loro eccezionalità unicamente nelle terre del parmense. Orgoglio del territorio comunale è il maniero di Torrechiara, gioiello dei numerosi Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, che si erge con il suo borgo a dominare la vallata.
Cuore verde dell’Appennino parmense è l’area protetta tra i comuni di Monchio delle Corti (28, 29 e 30 maggio) e Corniglio (14, 15 e 16 maggio) con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e il Parco Regionale dei Cento Laghi, dove si possono ammirare i segni dell’ultima glaciazione come i numerosi laghi e le torbiere.
Piccoli tesori di architettura sacra romanica punteggiano la montagna e le vallate: sono le antiche pievi come quelle di Moragnano e di Tizzano (7, 8 e 9 maggio), nel comune omonimo, e quella di Zibana vicino a Palanzano (21, 22 e 23 maggio), che si presentano oggi in tutto il loro fascino e impreziosite dall’illuminazione notturna.

Chi ama gli sport all’aria aperta ha a disposizione una notevole rete di sentieri C.A.I che permette diversi trekking sul crinale appenninico, oltre ai percorsi a cavallo con una sentieristica dedicata di 350 km o a quelli del Grande Giro in mountain bike con numerosi anelli uniti fra loro per un totale di oltre 700 km segnalati. I più intrepidi potranno anche lanciarsi con il parapendio dal Monte Caio, volando sospesi tra terra e cielo, grazie alla scuola di volo e al suo team di piloti abilitati.

Con l’arrivo dell’autunno i comuni coinvolti nella rassegna porteranno in tavola la castagna (con la festa del Marrone di Campora), il tartufo nero di Fragno (festeggiato nel comune di Calestano), la cacciagione, la zucca. La tradizione locale propone anche i tortelli di patate di Rusino, gli anolini dei giorni di festa, i salumi e i dolci tipici come la Spongata.
La rassegna enogastronomica, organizzata da Parma Turismi, è un progetto promosso dal Distretto Turistico Appennino Parma Est, dagli otto comuni coinvolti e dalla Provincia di Parma con il sostegno di Banca Monte Parma.

Per informazioni e per ricevere la brochure della rassegna: Parma Turismi Tel.: 0521.228152
Sito web: www.appenninoparmaest.it