Nell’ambito di Italia Invita 2011, 5° Forum Internazionale della Creatività Tessile, alle Fiere di Parma dal 13 al 15 maggio prossimi, si terrà una mostra collaterale di alto contenuto culturale: una straordinaria selezione di merletti d’arte, antichi e di produzione contemporanea, provenienti dalla collezione personale di Rita Bargna, grande collezionista di trine e merletti.

Per “Herbarium”, leit motiv di Italia Invita 2011, Rita Bargna ha selezionato dalla sua collezione fazzoletti e veli da sposa ottocenteschi francesi, inglesi, spagnoli, maltesi e italiani con motivi decorativi vegetali e floreali oltre a una selezione di manufatti di merletto contemporaneo, eseguiti dalla stessa Rita Bargna dal 1970 ad oggi. Tra i pezzi esposti veli da sposa come, ad esempio, un pezzo realizzato a Burano intorno al 1850 con la tecnica del merletto ad ago, di cotone bianco finissimo, lungo ben 3 metri, ricchissimo di fiori o, ancora, un lungo velo di seta color écru del 1890 circa, lungo 1,5 metri, realizzato in merletto a fuselli di Cantù a fili continui.

Nel respiro internazionale della collezione Bargna, composta da manufatti di rara bellezza provenienti da diverse scuole e paesi, attraverso i pezzi esposti, si potrà cogliere una piena valorizzazione delle abilità manuali e della fantasia creatrice delle donne: così il velo, lungi dall’essere un elemento di sottomissione femminile, mostra la piena consapevolezza della propria identità e della raffinatezza muliebre, che non conosce confini geografici o di espressione linguistica.

Il velo è connaturato alla storia della condizione femminile in Oriente, dove tutt’oggi ne persiste un uso maggiore, come in Occidente dove l’impiego solo per occasioni particolari è storia recente. In Lombardia ad esempio, il toponimo Mésero, un comune della provincia di Milano, deriva da una voce del dialetto ligure “misar”, di evidente origine araba, che indica il fazzoletto con cui le donne usavano coprire il proprio capo.

La sottile trama con cui migliaia di merlettaie hanno confezionato veli da sposa appartiene alla storia economica e sociale di alcuni territori italiani e non soltanto alla storia del gusto o della moda. La richiesta di veli da sposa veniva esaurita impiegando centinaia di merlettaie: basti pensare che alla fine dell’Ottocento lavoravano a Cantù non meno di 4.000 merlettaie, in pratica l’intera popolazione femminile.

Rita Bargna si dedica all’arte del merletto fin da piccolissima, apprendendone i primi rudimenti dalla madre Anna Giuseppina Parolo. Una passione che coltiva da oltre sessant’anni, come collezionista e come ideatrice di pezzi unici. La sua collezione di veli neri e bianchi, di bordi, di vesti e arredi sacri per le funzioni religiose, di tovaglie, di fazzoletti e di lenzuola con merletti e ricami, si estende dal Seicento ai giorni nostri, senza confini di scuole e di paesi. Con rassegne di pezzi personali, contrassegnati dalla ricerca di nuove soluzioni stilistiche e formali, ha rappresentato l’Italia nei congressi dell’Oidfa di Nottingham, Lund, Praga e Atene. Ha fondato e presiede l’Associazione Merletti d’Arte di Cantù, si dedica all’insegnamento del merletto e alla direzione di scuole per la diffusione di questa antica e nobile arte che valorizza le attitudini per il lavoro e la creatività femminile.

Italia Invita, l’atteso appuntamento biennale del settore, in questa edizione dedica spazio a ben nove sezioni: ricamo, merletto, patchwork, quilting, feltro, punto croce, uncinetto, tessitura, maglia. Le innumerevoli tecniche di lavorazione per ciascuna sezione presente sono un’occasione di scambio culturale, dove le esperienze e l’abilità manuale trovano la massima espressione e applicazione, dove il passato e il presente si incrociano grazie anche alla mostra della collezione di Rita Bargna, aperta al pubblico di Italia Invita in tutti e tre i giorni della manifestazione.

Tutte le informazioni sul 5° Forum Internazionale della Creatività Tessile sono disponibili su www.italiainvita.it.