XII Settimana della Cultura. Udine, Galleria d’Arte Moderna, sale espositive. Aprile 2010.

Un vero e proprio cantiere di restauro è in corso alla Galleria d’Arte Moderna già dall’inizio dell’anno attorno ad alcune sculture appartenenti alle collezioni del Novecento in vista anche del loro prossimo spostamento nella nuova sede della Galleria d’Arte Moderna in Casa Cavazzini. Con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e la supervisione della Soprintendenza, è stato infatti possibile avviare un’ampia campagna di manutenzione e di restauro affidata alle mani esperte di Emanuela Querini e Simonetta Gherbezza.

Tra le opere di maggior prestigio oggetto dell’intervento segnaliamo le ceramiche di De Chirico, i bronzi “Sorpresa” di Arturo Martini e il “Cavallino” di Marcello Mascherini, e soprattutto le opere di Dino e Mirko Basaldella. Interventi particolari hanno interessato le sculture dei fratelli Basaldella, dalla Cancellata delle Fosse Ardeatine di Mirko, a “Lo squalo”, scultura in legno di Dino, sofferente da tempo da attacco di insetti e fessurazioni naturali; sono inoltre state stuccate e integrate numerose fratture e lacune soprattutto nelle zone di congiuntura dei diversi pannelli che compongono l’opera in gesso “Pannello plastico”. La scultura in gesso “Leone di Damasco” del 1954 di Mirko Basaldella ha subito un trattamento particolare: prima dell’intervento si presentava con depositi superficiali e abrasioni e in diversi punti estese fratture come ad esempio sul petto, sulla coscia sinistra ed in particolare sulle parti inferiori delle zampe che erano fissate alla base con silicone e che presentavano importanti scagliature. L’intervento è consistito nella spolveratura dell’opera con pennelli morbidi e pulitura della superficie con spugne morbide Wischab [e spugne Wishab sono costituite da una massa giallo chiara di consistenza spugnosa, morbida come camoscio, supportata da una base rigida e permettono la rimozione dello sporco su diverse superfici]. I punti più difficili sono stati trattati localmente tramite stoppino con soluzione tampone pH 6/7 [una soluzione tampone è una soluzione che si oppone alla variazione del pH per aggiunte moderate di acidi o basi]. Nelle fratture e nei distacchi presenti sono state fatte alcune iniezioni con adesivo plextol diluito 1:1. Tutte le lacune sono state stuccate con gesso scagliola finissimo scegliendo tra quelli più simili a quello di costruzione. L’integrazione delle lacune infine è stata fatta con acquerello.

Anche alcune opere della Collezione Astaldi sono state coinvolte dall’intervento, in particolare le due ceramiche di De Chirico “Cavallo” e “Pietà”, la terracotta dei “Musicanti” di Neri Pozza e la scultura in bronzo “Sorpresa” di Arturo Martini. Di De Chirico “Pietà” del 1940 si presentava con depositi superficiali e abrasioni di materiale. La base dipinta appariva molto inscurita da probabile ossidazione della vernice protettiva. Per l’intervento di restauro conservativo la ceramica è stata spolverata con pennelli morbidi e pulita su tutta le superficie con le spugne morbide e semimorbide Wischab. I punti più difficili sono stati trattati localmente con impacchi di dischetti di agar-agar con acqua demineralizzata. La base dipinta è stata pulita con una soluzione di alcool etilico a stoppino, andando così ad alleggerire la vernice ossidata, senza però asportarla completamente infine l’integrazione delle lacune è stata effettuata con acquerello. Il bronzo di Martini “Sorpresa” presentava depositi superficiali e abrasioni sulla superficie: le opere di restauro sono iniziate con una pulitura tramite solvente per rimuovere eventuali residui di protezione, per proseguire poi con lavaggi con acqua demineralizzata per eliminare i prodotti di corrosione. I lavaggi si sono intensificati in particolare nei punti di evidente necessità, con l’intento di stabilizzare il processo di corrosione con l’azione meccanica prima e successivamente con un azione chimica puntuale. Infine l’opera è stata disidratata, con alcol e acetone, trattata localmente con inibitore di corrosione [composto chimico che, aggiunto in piccole concentrazioni, rallenta la corrosione verso i metalli] e protetta con vernice Zapon al 1,5%.

Le opere maggiormente problematiche verranno invece restaurate in laboratorio e torneranno poi in Galleria per trovare una giusta collocazione all’interno del percorso museale della Gamud, e in previsione della loro esposizione al pubblico in occasione della XII Settimana della Cultura, che nella giornata di lunedì 19 aprile vedrà da parte delle restauratrici e di Isabella Reale, conservatore della GAMUD, una visita guidata e un’ampia illustrazione dei restauri effettuati sui capolavori della scultura conservati dalla Galleria d’Arte Moderna di Udine e restituiti all’ammirazione del pubblico.

Orario: lunedì>domenica 10.30 – 17.00 chiuso martedì
Biglietti: intero € 5.00 – ridotto € 2.50
Info: Galleria d’Arte Moderna di Udine – Via Ampezzo, 2 tel 0432.295891 – fax 0432.504219
e-mail: [email protected] / sito internet www.comune.udine.it