In occasione del centenario della nascita del grande scrittore e intellettuale romano, la mostra “Moravia. Dal mondo intero. Fotografie di Dacia Maraini” presenta quasi cento fotografie, in gran parte inedite, realizzate dalla scrittrice e compagna di Moravia, Dacia Maraini, durante i frequenti viaggi compiuti dalla coppia tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta attraverso l´Africa, il Centroamerica, il Giappone e la Cina. “.

Con Dacia ho veramente viaggiato, in un senso in qualche modo avventuroso che non è fatto tanto di avventure ma di completa dimenticanza del mondo stabile e ben definito lasciato in patria. Ho viaggiato come si sogna. Con questo voglio dire che per molte ragioni tra le quali principale il carattere cosmopolita di Dacia (aveva passato l´infanzia in Giappone, aveva parlato piy giapponese che italiano per molti anni), ho finalmente viaggiato con abbandono e scoperta. Non è senza significato che per festeggiare la nostra unione scegliemmo di fare il giro del mondo. Forse fu una specie di scommessa, in realtà fu anche soprattutto una fame alfine soddisfatta di spazio e di libertà. “. “Vita di Moravia” di Alberto Moravia e Alain Elkann.

Ospitata dal 23 novembre al 22 dicembre 2007 presso gli spazi della Ex Gil a Trastevere (la Casa della Gioventy) recentemente adibita a spazio espositivo, la Mostra, realizzata dall´Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio in collaborazione con il Fondo Alberto Moravia e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è curata da Serafino Amato.

Le immagini, stampe di grandi dimensioni, sono disposte seguendo un percorso ben preciso che vuole sottolinearne la dimensione fortemente narrativa: ” Dacia, che in viaggio porta sempre una macchina fotografica, con una modalità ereditata dal padre Fosco ha sempre fatto sviluppare e stampare le foto con grande cura. Questa mostra perr non intende privilegiare singoli scatti ben riusciti. Osservando con attenzione i provini, si scopre che raramente davanti ad un luogo o ad un soggetto ha realizzato fotogrammi singoli. Le immagini, al contrario, tendono ad essere organizzate in sequenza. Questo fa pensare che la Maraini abbia privilegiato una costruzione visiva che rimanda direttamente alla scrittura, micro racconti compiuti come una frase scritta” (Serafino Amato). Come sottolinea il curatore non in tutte le foto di viaggio che saranno mostrate è presente Alberto Moravia, ma la sua presenza è sempre percepibile. Rare sono le foto in cui compaiono entrambi, come sempre accade a chi viaggia in coppia. A completare l´omaggio ad Alberto Moravia, sabato 1 dicembre presso il Palazzo del Comune di Sabaudia dalle ore 10. 00 alle 17. 00 si terrà un incontro con Dacia Maraini corredato dalla proiezione del docufilm “Moravia 99+1” di Gianni Barcelloni e Alain Elkann.

L´evento realizzato dal Comune di Sabaudia in collaborazione con l´Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

La vita di Alberto Moravia – Alberto Pincherle (Moravia era il cognome della nonna paterna) nasce a Roma il 28 novembre 1907 da una famiglia borghese di origine ebraica. Nel 1916 si ammala di una grave forma di tubercolosi ossea che lo costringerà a letto per un lungo periodo, impedendogli di frequentare la scuola con regolarità. Proprio in questi anni inizia ad avvicinarsi alla scrittura e nel 1925, dopo un periodo di convalescenza trascorso a Bressanone, inizia la stesura de Gli Indifferenti, romanzo su cui lavorerà per tre anni e che verrà pubblicato nel 1929. Negli anni successivi collabora con alcune riviste, come L´interplanetario, Oggi e La Gazzetta del Popolo, in cui pubblica i suoi racconti. Nel 1930 Moravia si trasferisce a Londra e inizia a dedicarsi ai reportages di viaggio. Negli anni successivi i soggiorni all´estero diventano sempre piy frequenti: dagli Stati Uniti al Messico, dalla Cina alla Grecia. Tornato in Italia, tra il 1939 e il 1943 si trasferisce ad Anacapri con la compagna, la scrittrice Elsa Morante, conosciuta a Roma nel 1936. A questo periodo risalgono i suoi romanzi, L´imbroglio e Le ambizioni sbagliate, che vengono inseriti nella lista dei libri di autori ebrei dalla “Commissione per la bonifica libraria” del Ministero della Cultura Popolare. Perseguitato dalla censura e dal regime fascista, gli viene vietato di scrivere con il suo vero nome e molti dei suoi romanzi vengono sequestrati.

Nel periodo seguente alla caduta del Regime, Moravia collabora con “Il popolo di Roma”, prima di essere costretto a fuggire una volta scoperto di essere nella lista, stilata dai nazisti, delle persone da arrestare. Nel 1943, dopo essersi nascosto in un casolare a Sant´agata di Fondi Moravia e la Morante tornano a Roma. Dal 1945 al 1951 l´intellettuale scrive articoli, collabora a riviste e programmi radiofonici e continua a scrivere per il cinema come sceneggiatore. Gli anni cinquanta sono molto intensi per Moravia che si divide tra la scrittura, nel 1957 verrà pubblicato La Ciociara uno dei suoi romanzi piy celebri, e i frequenti viaggi, che lo portano in Egitto, Giappone, Iran e Brasile. Nel 1961 a seguito di un viaggio in India con la compagna e Pier Paolo Pasolini, pubblica Un´idea dell´India (1962). Il 1962 è l´anno che segna la fine del suo rapporto con la Morante, che l´intellettuale lascia per andare a vivere con la scrittrice Dacia Maraini. Nello stesso anno la coppia, sempre accompagnata da Pasolini, compie il suo primo viaggio nell´Africa Subsahariana a cui seguiranno molti altri.

Verso la fine degli anni sessanta Moravia si avvicina al teatro, fondando insieme a Enzo Siciliano e alla Maraini la “Compagnia del Porcospino” nel teatro di via Belsiana a Roma e scrivendo lavori come Il mondo è quello che è, Il dio Kurt e la Vita è gioco. Nel 1967 Moravia è il presidente della Xxviii Mostra del Cinema di Venezia e continua a scrivere con regolarità, pubblicando quasi un romanzo all´anno. La sua produzione è vastissima, romanzi, articoli, collaborazioni come inviato; Moravia non smetterà mai di viaggiare, realizzando anche inchieste in giro per il mondo. Tra le sue opere piy celebri di questi anni, La rivoluzione culturale in Cina (1967), A quale tribù appartieni? (1972), Lettere dal Sahara (1981), e La Cosa e altri racconti (1983) dedicato alla sua ultima compagna, Carmen Llera, che sposerà nel 1986. Nel 1984 si presenta per le elezioni europee come indipendente nelle liste del Pci, e viene eletto deputato al Parlamento Europeo. L´anno seguente vince il premio “Personalità Europea”.

Moravia continuerà a scrivere i suoi romanzi anche poco prima della sua morte, avvenuta nella sua casa romana il 26 settembre del 1990.