Dal 15 ottobre all’8 dicembre 2008 – Roma

L’Accademia di Francia a Roma, diretta da Frédéric Mitterrand, presenta la mostra “Noir et blanc” del fotografo Marco Delogu, da mercoledì 15 ottobre a lunedì 8 dicembre 2008, con oltre 70 fotografie in bianco e nero che illustreranno il suo lungo percorso artistico, dalla fine degli anni ’80 ai lavori più recenti, esposti per la prima volta al pubblico, nelle Gallerie di Villa Medici.

Il titolo della mostra Noir et blanc riassume un lavoro incentrato prevalentemente sul ritratto, dai cardinali alle statue romane, dagli zingari ai fantini, dal carcere ai contadini e ai pastori, ma anche su una serie di studi nuovi come Due migrazioni e Quattro studi di cavalli, in cui Delogu sposta l’attenzione dall’uomo a ciò che lo circonda. Sono un primo passo in direzione del nuovo senso di libertà che caratterizza il suo ultimo lavoro, Nature: plurale che indica un nuovo spazio, privo di vincoli fatto di campi, boschi, spiagge, di tracce seguite senza una meta precisa. La mostra vuole riflettere il rapporto immediato, privo di sovrastrutture, netto e senza sfumature che l’artista ha sempre avuto nell’avvicinarsi alla fotografia, segno di un’attenzione che distingue un costante lavoro incentrato sulla semplificazione dell’immagine fotografica, sempre considerata nei suoi elementi essenziali. La mostra a Villa Medici vede riunite molte delle fotografie più famose di Marco Delogu, ma anche una serie di lavori interamente nuovi esposti, per la prima volta, in questa occasione.

Grande ritrattista, nei suoi progetti si è soprattutto dedicato alle persone, a partire dai Ritratti Romani (1989), Polaroid di grande formato dei volti di statue dei Musei Capitolini e dei Musei Vaticani, maschere del tempo che si confondono con i volti dei romani incontrati ogni giorno, ai suoi ritratti realizzati in Inghilterra durante gli anni ’90. L’interesse di Delogu per le persone vere e proprie si fa sempre più esplicito nel lavoro dei Compositori (1996), protagonisti di una grande mostra a Villa Medici nel 1996, in grado di cogliere la dimensione più intima e la verità che abita ogni singolo individuo, così come in alcuni ritratti inediti esposti per la mostra attuale. Per esempio, quello di Gorbaciov, che riassume i due volti dell’ex premier Sovietico; da un lato durissimo uomo di stato, dall’altro padre e marito dalla profonda umanità. Medesima idea si verifica con Senada, nome di una madre Rom, la cui immagine fa parte di un più ampio lavoro dedicato a un accampamento romano di Zingari, rimandando qui all’iconografia di una contemporanea e laica vergine col bambino che allatta con lo sguardo diritto verso la macchina. Laico è anche l’occhio con cui Delogu inquadra i suoi Cardinali in pensione (1998-2000), probabilmente il suo progetto più conosciuto, in cui i vecchi patriarchi della gerarchia ecclesiastica romana vengono fermati in pose al contempo terrene e metafisiche. I Cardinali sono presentati in mostra in preziose stampe oriental, segno dell’attenzione che Delogu da sempre dedicata anche al processo della stampa, come tra l’altro in i Trenta assassini, primi piani strettissimi in cui fa una mappatura dei volti e delle vite dei fantini del Palio di Siena. Queste immagini rinunciano intenzionalmente al grande formato per lasciare spazio a una visione più raccolta, ribadita anche per i ritratti di carcerati di Cattività (1997-2003), probabilmente il progetto su cui si è soffermato più a lungo, in un reiterato tornare al carcere di Rebibbia.

La dimensione temporale emerge in maniera esplicita in Due migrazioni (2007), confronto tra popoli diversi a distanza di anni differenti nelle campagne laziali. L’attenzione alle questioni sociali trova qui, per la prima volta, un equilibrio più consapevole alle forti suggestioni del paesaggio. Dal rigore e severità, Delogu scopre gradualmente nuove relazioni tonali fino a un bianco che buca spazio e tempo, bianco grafico e assoluto che trova la sua più affascinante realizzazioni nei suoi studi sui Cavalli (2007), qui presentati per la prima volta in un suggestivo formato in scala 1:1. Tutto ciò è la premessa per un approccio più libero che si concretizza in particolar modo nel suo nuovo e più attuale lavoro, Nature (2008). Qui il paesaggio si spoglia di ogni precisa connotazione geografica e si riduce ai segni e alle tracce che si scoprono in mezzo alla natura, in cui tempo si trasforma in durata interiore, sospesa in un atmosfera resa surreale. Questi ultimi lavori, assolutamente inediti, si raffrontano, anche simbolicamente, con altri recentissimi progetti, nuovamente incentrati sul ritratto: gli Ex-condannati a morte (2006-2008), i Sik della Pianura Pontina (2008), e Dream (2008), dove protagonisti sono una serie di uomini e donne africani malati di aids che dopo aver iniziato le cure del progetto Dream promosso dalla comunità di Sant’Egidio ne sono diventati i primi testimoni. Attento al movimento e a una visione più nitida e libera, Delogu sperimenta anche per la prima volta il video, strumento di passaggio da uno stile caratterizzato da fotografie sempre in verticale al maggior respiro del formato orizzontale.

Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, dove vive e lavora. È autore di oltre 20 libri, fra cui Fuori tutti (Einaudi, Torino 1996), Cardinali (Bruno Mondadori, Milano 2001) e Senex (Leonardo International, Milano 2002), e di numerose mostre in Italia e all´estero, in molte gallerie e musei, tra cui la Galleria Comunale d´Arte Moderna e Contemporanea e il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Warburg Institute di Londra; l’Henry Moore Foundation di Leeds, l’IRCAM – Centre Georges Pompidou di Parigi, il Museé de l´Elysee di Losanna, il PhotoMuseum di Mosca, e sempre a Roma i Musei Capitolini e la GIL. Affianca all’attività di fotografo, quella di editore e curatore di mostre. Nel 2002 ha ideato FotoGrafia – festival internazionale di Roma, di cui è il direttore artistico. Nel 2003 ha fondato la casa editrice Punctum. La mostra Noir et blanc sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e francese) edito da Contrasto, con testi di Frédéric Mitterrand, Richard Peduzzi, Clement Cheroux, Francesco Zanot, Tim Davis e da una lunga intervista di Alessandra Mammì. Orario: 11/19 (orario continuato – lunedì chiuso).

Ingresso: 8 euro (intero) – 5 euro (ridotto). Sede: Viale Trinità dei Monti 1, Roma; Metro Spagna, Bus 117-119, Parcheggio Ludovisi. Info: tel 06/67611. www.villamedici.it