Quest’anno l’itinerario delle nostre vacanze ci porta in Spagna in coincidenza con l’Anno Santo e l’Anno Composteliano. Per raggiungere Santiago de Compostela attraverseremo la Francia fino ad arrivare a St. Jaen Pied de Port, ai piedi dei Pirenei, per poi salire al passo di Roncisvalle, fare tutto il percorso del cammino fino a Santiago e poi ritornare attraverso le regioni della costa Atlantica e fermarci a Lourdes il 15 agosto prima di fare ritorno a casa.

Le origini del cammino…

Il Cammino di Santiago di Compostela è intimamente legato alla presunta tomba di Giacomo il Maggiore e al suo ritrovamento, che risale al IX secolo. La storia racconta che l’apostolo Giacomo, figlio di Zebedeo ed uno dei 12 apostoli di Gesù, dopo un lungo periodo di evangelizzazione della penisola iberica, tornato in Palestina mori decapitato dal re Erode Agrippa nel 44 d.C..
“San Giacomo il Maggiore dopo l’ascesa di Gesù al cielo iniziò la sua opera di evangelizzazione della Galizia, remota regione di cultura celtica all’estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi discepoli, Attanasio e Teodoro con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, vicino a Finisterre, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo facero sì che della tomba dell’apostolo si perdessero memoria e tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio (o Pelayò), preavvertito in sogno da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta che diceva:”Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé”. Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura). Più avanti, Alfanso II il Casto, re delle Asturie e della Galizia, ordinò la costruzione sul posto di un tempio dove i monaci benedettini, nell’893 vi fissarono la loro residenza. Iniziarono così i primi pellegrinaggi alla tomba dell’apostolo (Peregrinatio ad limina Sancti Jacobi), dapprima dalle Asturie e dalla Galizia poi da tutta l’Europa. (fonte: Wikipedia)

04 agosto 2010 – mer – Km alla partenza 54634
Albinea (I) – Albenga (I)

Finalmente tutto è pronto e dopo aver controllato le ultime cose alle ore 21.15 partiamo.
Lasciamo la nostra amata Albinea per la Liguria verso Ventimiglia. Non abbiamo fretta per cui viaggeremo finché non avremo sonno. Non troviamo traffico di nessun tipo in una serata tranquilla e fresca leggermente bagnata da una pioggerellina estiva. Alle 02.00 ci fermiamo a dormire ad Albenga in un’area di parcheggio in autostrada insieme ad altri camper. Temp. 18° Km 305

05 agosto 2010 – giov – Km alla partenza 54939
Albenga (I) – Carcassonne (F)

Alle 07.00 precise ripartiamo per la Francia con un tempo splendido. Il sole lentamente si stà vegliando quando alle 08.00 in punto varchiamo la vecchia frontiera tra Ventimiglia e Menton. Andrea, di fianco a me mentre guido riprende con la videocamera l’uscita dalla nostra nazione. Troviamo un po’ di traffico in autostrada nei pressi di Nizza che comunque non preclude il nostro viaggiare e abbastanza tranquillamente ci dirigiamo verso Nimes per visitare Pont du Gard, antico acquedotto romano. Le autostrade francesi sono belle e ben tenute ma anche notevolmente care e sopratutto piene di barriere. Bisogna dotarsi di tanta pazienza.
All’arrivo a Pont du Gard ci dirigiamo verso il versante destro e parcheggiamo nel comodo parcheggio antistante il sito al costo di 15€ al giorno per veicolo. Il luogo è usato dai francesi come spiaggia: infatti è possibile fare il bagno e i tuffi nel fiume dove l’acqua è davvero limpida e tutta la zona è ben organizzata per picnic e giornate all’aria aperta.
Il ponte, quel che resta dell’acquedotto romano del 19° secolo a.C. lungo 50 km che portava l’acqua alla città di Nimes è davvero unico e perfettamente conservato. Attraversa il fiume Gardon con i suoi 275 mt di lunghezza. Lo visitiamo da sotto e poi ci spostiamo nel camminamento superiore da dove è possibile attraversare il fiume. Vi è anche un piccolo sentiero che in 5 minuti di cammino porta in un punto panoramico da dove è possibile fotografare il ponte in tutta la sua bellezza. Davvero unico. Dopo le foto di rito e dopo un piccolo momento di riposo (con merenda inclusa) siamo ripartiti verso Carcassonne, città che ben conosciamo per averla già visitata altre volte e ci fermiamo alle 19.30 nell’area riservata ai camper che stranamente oggi non è a pagamento. Troviamo posto per pura fortuna: infatti il parcheggio è quasi completo. Ceniamo e poi con Ari al seguito siamo andati a visitare la Cittadella piena di locali e ristorantini affollati. Il paese è vivo e pieno di gente al contrario di altre volte (sopratutto verso fine agosto) in cui lo abbiamo trovato quasi sempre vuoto. Alle 24.00 abbiamo fatto ritorno in camper per la notte. Giornata calda, ventilata e con un fantastico sole. Temp. 28° Km 633

06 agosto 2010 – ven.- Km alla partenza 55572
da Carcassonne (F) – St. Jean Pied de Port (F) – Roncisvalle (S)

Alle 08.30 siamo stati svegliati dalla guardia che faceva uscire i camper dal parcheggio (ecco perché era gratuito) e cosi, dopo esserci preparati siamo usciti e ci siamo fermati qualche chilometro fuori dalla città dove abbiamo fatto colazione.
Non ci interessava visitare Carcassonne di giorno (l’avevamo già vista 3 anni fa) per cui siamo partiti alla volta di Tolosa per strada normale e poi da qui abbiamo preso l’autostrada fino a a Salies de Bearn dove siamo usciti per proseguire per St. Jean Pied de Port da dove inizia ufficialmente il Cammino di Santiago (Camino Frances) passando (a piedi) attraverso la porta di S. Giacomo, nella parte storica del paese. Cosi facendo alle 16.30 siamo arrivati alla porta, il camper lo avevamo parcheggiato in un’area di un centro commerciale vicino alla scalinata che porta in paese. E’ veramente emozionante vivere finalmente le fasi dell’inizio del cammino. Vi sono negozi che vendono ogni sorta di souvenirs e attrezzature utili per camminare. Ci si può registrare nell’ufficio dei pellegrini e ottenere il passaporto che certificherà, alla fine, l’avvenuto pellegrinaggio. Tanti negozi vendono le conchiglie che sono il simbolo del Cammino stesso. Ovviamente anche noi abbiamo preso le nostre. Vi sono anche tanti piccoli rifugi per pellegrini e centri informazione. Visitiamo il paese attraversando le sue viuzze strette e incontriamo tanti pellegrini intenti a partire chi a piedi, chi in bici e noi in camper, anche se per essere corretti noi ci definiamo turisti e non pellegrini. Infatti, il pellegrinaggio per essere riconosciuto tale, deve essere percorso a piedi o in bici.
Comunque alle 19.00 partiamo per il passo di Roncisvalle (che in basco si dice Orreaga e in castigliano Roncesvalles famoso per l’epica battaglia tra l’esercito di Carlo Magno e quello Basco) e dopo 30 minuti di strada montuosa e piena di curve arriviamo al passo da dove si gode un’ottima vista sia sul versante francese che sul versante spagnolo. Vi è anche una piccola chiesetta, la lapide di Orlando e la pietra miliare con la conchiglia, simbolo del giusto cammino verso Santiago.
Proseguiamo per altri 2 km e arriviamo al monastero di Roncisvalles e parcheggiamo nel parcheggio antistante la casa del pellegrino. Il clima è decisamente freddo: infatti ci sono 13°. Poco male vorrà dire che dormiremo bene.
Ceniamo e usciamo per alcune foto con luce serale in una zona davvero fantastica. Vicino alla casa del pellegrino tante persone che mangiano e cantano e all’interno della stessa vi è una grande camerata con letti a castello, ma vi si può entrare solo se registrati, ovviamente. Ci godiamo un cielo stellato e nitido come non avevamo mai visto prima. Le stelle sono davvero tante, manca solo la luna. Alle 23.00 andiamo tutti a letto sotto una bella copertona di lana. Temp 13° Km 430

07 agosto 2010 – sab. – Km alla partenza 56002
Da Roncisvalles (S) – Puente la Reina (S) – Burgos (S)

Abbiamo dormito al fresco (12° la temperatura alle 08.00) e abbiamo dormito davvero bene. Dopo colazione, sotto un fantastico sole e in mezzo a tanti pellegrini che passano per proseguire il loro cammino, visitiamo il monastero e i dintorni. La chiesa della Collegiata Reale non riusciamo a visitarla perché era chiusa ma siamo riusciti a vedere il Silo di Carlo Magno posto proprio di fianco alla piccola chiesa dove si dice siano sepolti diversi soldati del suo esercito insieme a tanti pellegrini, periti lungo il tracciato in epoche passate. (qui a Roncisvalle, prima tappa del cammino, vi è stata nel 778 d.c la famosa battaglia tra l’esercito di Carlo Magno e i Baschi nella quale mori il paladino Orlando). Davanti al cartello distanziometrico che indica Santiago a 790 km ovviamente abbiamo fatto la foto di gruppo famigliare.

Alle 10.30 siamo poi partiti verso Puente la Reina dove i cammini che partono dalla Francia da posti diversi si uniscono in un solo cammino, quello più percorso e più organizzato che viene chiamato Camino Frances. (vi sono poi altri cammini ma partono dalla Spagna o dal Portogallo)
Scendiamo dai monti con estrema calma (si trovano diverse persone in bici e a piedi dietro le curve). Arrivati a Pamplona facciamo un piccolo giro interno ma non trovando un parcheggio, con nostro grande dispiacere, siamo costretti ad proseguire con il viaggio senza sostare per una visita. Usciamo da Pamplona in direzione di Logrono sulla A-12 chiamata anche “L’autovia del Camino de Santiago” e scopriamo con nostro immenso piacere che in Spagna le autostrade sono gratuite, efficienti e molto ben tenute (notiamo anche che vi sono tantissimi cantieri per ampliare la rete stradale e una volta terminata, questa autostrada, unira Pamplona a Santiago de Compostela). Continuiamo comunque in mezzo a immensi campi coltivati e quasi deserti ed arriviamo a Puente la Reina, famosa per il ponte dei pellegrini verso le 14.00 dopo aver, per un attimo, sbagliato strada. Ci fermiamo in un piccolissimo parcheggio proprio di fronte al sentiero del Camino e pranziamo. Alle 15.00 siamo andati a visitare il paese, piccolo comune della Navarra con circa 3000 abitatnti.
Procediamo a piedi lungo la Rou Mayor, la strada principale che sbuca sul famoso ponte che ha dato il nome al paese. Qui tutto è deserto (forse l’orario) ma comunque incontriamo alcuni pellegrini che procedono con il loro cammino sotto un sole cocente. All’inizio di questa strada, stretta e sobria, con grandi case signorili, spicca la chiesa del Crucifijo, una costruzione di origine templare a due navate: una romanica e l’altra gotica che purtroppo era chiusa. Arrivati al ponte non possiamo non ammirarlo: costruito sul fiume Arga è senza alcun dubbio l’elemento architettonico più sorprendente della zona: si tratta di un incantevole esempio di romanico edificato nel XI secolo da Doña Mayor di Navarra per facilitare il passaggio ai pellegrini (da qui il nome del paese Puente la Reina = Ponte della Regina). I bimbi si divertono molto a correre lungo il ponte, a forma di schiena d’asino, facendo salita e discesa e sudando come non mai (ci sono 35°). Lasciamo Puente la Reina utilizzando sempre l’autovia del Camino de Santiago fino poco dopo Logrono, dove l’autostrada si interrompe e allora procediamo sulla N-120 fino a Santo Domingo de la Calzada. Purtroppo anche qui la cattedrale era chiusa ed allora, dopo un piccolo giro del paese, siamo ripartiti per Burgos. Ritrovando poi l’autostrada, sempre in mezzo a fantastiche praterie, siamo arrivati a Burgos verso le 18.00 e abbiamo trovato subito posto e senza prenotazione nel camping Fuentes Blanca ad appena 3km dalla cattedrale, con servizio di autobus per il centro. Il campeggio è molto bello e pulito ed ubicato all’interno di un parco immenso con laghetti, papere, giochi e piste ciclabili. Stupendo. Ci accorgiamo che qui la giornata è molto più lunga infatti alle ore 22.00 c’è ancora luce. Ne approffittiamo per fare una passeggiata e dopo cena una serata di assoluto riposo. Giornata tranquilla e molto calda (toccato i 35°) ma alla sera si è rinfrescato Temp. 25° Km 359

08 agosto 2010 – dom. – Km alla partenza 56361
Burgos (S) – Leon (S) – Pedrafita do Cebreiro (S)

Di buon mattino (per noi in vacanza alle ore 08.30) ci siamo svegliati e abbiamo fatto subito colazione perchè alle 9.45 avevamo l’autobus che dal campeggio ci portava al centro di Burgos, esattamente in plaza de Espagna e da qui abbiamo iniziamo la nostra visita della città. Prendiamo la Calle San Juan seguendo sul selciato le conchiglie che tracciano il cammino di Santiago (si trovano anche sui muri delle case in corrispondeza di incroci) ed, in questo modo, arriviamo alla cattedrale stupendo esempio di stile gotico. Fatta costruire intorno all’anno 1221 è dedicata alla Vergine Maria essa è famosa per la sua architettura unica e per le sue dimensioni. E’ stata anche inserita tra i patrimoni dell’umanità dall’UNESCO ed è legata alla storia dell’eroe di una delle leggende più famose della storia spagnola, sotto la chiesa infatti è sepolto il mitico El Cid, eroe della riconquista cristiana della Spagna. La visitiamo prima dall’interno e poi dall’esterno per poterne ammirare tutta la bellezza quindi proseguiamo per Plaza Mayor, piazza molto bella circolare e circondata da case di vari colori.
Notiamo che ci sono poche persone in giro e che le stradine della città vecchia sono praticamente deserte. Solo diversi pellegrini sia a piedi che in bici, come noi, stanno visitando la zona. Davanti alla cattedrale, su una panchina, vi è la statua del pellegrino davanti alla quale non può mancare la tradizionale foto ricordo. Alle 11.00 abbiamo ripreso l’autobus e alle 12.00 abbiamo lasciato il campeggio dopo aver ovviamente effettuato il carico/scarico.
Partiamo in direzione di Leon e prendiamo la nostra solita “Autovia del camino de Santiago” solo che in molti tratti è ad una sola carreggiata per senso di marcia. Qui, lungo il fianco della stessa, vediamo tanti pellegrini che, con zaino in spalla, camminano in direzione di Santiago. Vi sono tanti posti per sostare e per fare colazione. Ne approffittiamo anche noi per fare delle foto e delle riprese e involontariamente troviamo 2 nidi di cicogne sul campanile di una chiesa. Piccola camminata per fare delle foto davvero stupende ed uniche.
Ripartiamo in direzione di Pontferrada lasciando indietro volontariamente la Croce di Ferro (il punto più alto del cammino) perchè, dopo ever parlato con altri turisti, ci è stata sconsigliata per via della strada che con il camper non è proprio il massimo, anche se la cosa ci dispiace tantissimo. Alle 18.00 arriviamo allora a Pontferrada dove troviamo un caldo afoso davvero opprimente cosi dopo un piccolo giro della città e dopo una breve sosta davanti alla casa del pellegrino usciamo velocemente seguendo il cammino in direzione di Pedrafita do Cebreiro che si trova a 1150 mt. s.l.m. Qui troviamo un’ampia area di sosta per camion con servizi annessi funzionanti e puliti Ci fermiamo e ci piazziamo per la notte, insieme a noi vi è anche un camper spagnolo. Sono le 20.00 e c’è ancora tanta luce. Mentre prepariamo per la cena due bellissime cicogne si fermano su un lampione a 20 mt da noi, come se aspettassero di cenare anche loro. Ragazzi che bello. Ovviamente ho provveduto a fare “qualche” scatto sopratutto quando, dopo 10 minuti, questi stupendi animali hanno spiccano il volo e ci hanno lasciato. Vedere una cicogna partire non è da tutti i giorni. Che spettacolo ed il tutto immortalato dalla mia stupenda Nikon D70+. Dopo questo fantastico spettacolo abbiamo cenato dentro al camper perchè la temperatura intanto era scesa a 17°. Alle 22.50 abbiamo fatto una piccola passeggiata visto che ci si vedeva ancora. Abbiamo fatto bene a lasciare Pontferrada. Serata quasi fredda sotto un cielo limpido e stellato. Km 349

09 agosto 2010 – lun. – Km alla partenza 56710
Pedrafita do Cebreiro (S) – Santiango de Compostela (S)

Dopo una notte tranquilla e assai fresca (abbiamo acceso un po’ la stufa) approfitto del fatto che tutti nel camper dormono ancora, cane compreso, per uscire alle 08.00 e andare a fare una breve corsetta ma appena apro la porta del mezzo mi trovo avvolto nella nebbia. Uno spettacolo quasi surreale se si pensa che siamo in Spagna. La temperatura durante la notte è scesa fino a 12° ma trovare la nebbia in Spagna in agosto proprio non me lo sarei mai aspettato. Percorro la strada del cammino ed incontro due motociclisti, diversi pellegrini ed un ciclista italiano, che insieme ad alcuni amici raggiungeva Santiago facendo però solo parte del cammino, infatti non era partito da Roncisvalle ma da Burgos. Dopo gli auguri reciproci lo saluto e rientarto al camper per fare la prima colazione (finalmente tutti erano svegli). Partiamo dal piazzale di Pedrafita alle 10.00 e, utilizzando “l’autovia del Camino di Santiago” ci dirigiamo verso Lugo. Superiamo alcuni viadotti e gallerie in mezzo alla nebbia e sotto un cielo leggermente coperto. Sembra di essere in Trentino più che in Spagna. Arrivati a Lugo ci fermiamo in un Supermercato della catena Carrefour (davvero sempre ben forniti) per alcuni acquisti poi, seguendo prima la N-540 poi la N-547 ci dirigiamo verso Santiago. Nel frattempo il cielo è tronato il sereno ed il sole scalda come non mai.
Lungo la strada incontriamo sempre più pellegrini, sia a piedi che in bici, ormai prossimi alla meta. In questo punto del cammino, quando mancano ormai meno di 100km a Santiago, i punti di ristori (bar, locande, ristoranti, ostelli ect) sono davvero tanti ed in uno di questi, immerso nel verde di un parco, ci fermiamo anche noi per pranzare. Vi sono diverse panchine e tante aree per il barbecue comprese diverse fontane con acqua potabile e fresca.

Alle 14.00 riprendiamo la strada. Mancano ormai solo 40 km a Santiago. I pellegrini aumentano sempre più ed anche i segnali del cammino si fanno più numerosi e finalmente: Eccoci a Santiago de Compostela. Entriamo nella città e fortunatamente troviamo subito l’indicazione per il camping As Cancelas ad appena tre chilometri dalla cattedrale. La segnaletica è precisa e arrivati al camping non troviamo fila per il check-in e ci sistemiamo subito in piazzola. Il campeggio, fatto a terrazze, è un po’ spartano ma ben organizzato e servito. I servizi sono nuovi e puliti, il supermercato un po’ piccolo ma c’è un ottimo ristorante e una bella piscina gratuita (occhio all’acqua, è un po’ fredda). Il carico/scarico camper si trova vicino al supermarket. Ci sistemiamo e ci riposiamo poi, verso le 18.00 prendiamo il bus pubblico che dal campeggio (fermata a 100mt) porta in centro, precisamente a Plaza Galizia, 300 mt dietro alla cattedrale. Il servizio è ottimo ed economico che funziona solamente fino alle 22.30 (importante). Arriviamo in piazza e subito ci dirigiamo verso la cattedrale seguendo tantissime altre persone, chi con zaini in spalla, chi con bici al fianco, chi come noi, tantissimi, come turisti.

Finalmente eccoci in Praza do Obradoiro da dove si erge la stupenda Cattedrale di Santiago (catedral de Santiago de Compostela, in lingua gallega). Davvero unica. La basilica è la chiesa madre dell’arcidiocesi di Santiago di Compostela e uno dei massimi santuari cattolici del mondo; al suo interno, nella cripta, i fedeli venerano le reliquie dell’apostolo Santiago o Maior/el Mayor (san Giacomo il Maggiore), patrono di Spagna.
L’inizio dei lavori dell’attuale cattedrale risalgono al 1075. Il tempio, in stile romanico, venne completato nel XIII secolo e consacrato nel 1211, alla presenza del re Alfonso IX di León. Si tratta di di uno degli edifici che meglio rappresenta il tipo di chiesa romanica che scandisce il cammino di Santiago di Compostela tra Francia e Spagna (Sainte-Foy di Conques, Saint-Martial de Limoges, San Martino di Tours e Saint-Sernin a Tolosa), caratterizzato dall’abside con cappelle radiali e deambulatorio. Subì modifiche tra XVI e XVIII secolo.
Superato il portale della facciata barocca dell’Obradoiro, si entra nel nartece della cattedrale, noto come Portico da Gloria. Il portico è un capolavoro della scultura romanica, Costruito per volere di re Ferdinando II di León tra il 1168 e il 1188, ad opera di maestro Mateo. La Capela Maior (il coro o presbiterio) è il cuore della cattedrale. Vi si trova il sontuoso altare maggiore, sormontato da un baldacchino. L’altare, in stile barocco, opera di Juan de Figueroa, risale alla fine del XVII secolo e contiene la statua in pietra di Santiago, opera del XIII secolo influenzata dal maestro Mateo, ricoperta da un mantello d’argento. I pellegrini, salendo una scala situata dietro l’altare, hanno accesso a un angusto spazio dal quale è possibile abbracciare la statua e baciare il mantello.
Le foto e le riprese si sprecano. Facciamo un giro per la pizza e ci dirigiamo verso la porta laterale per entrare.

Non troviamo fortunatamente fila (chissa perchè) e appena all’interno assistiamo allo spettacolo del butafumero che viene usato alla fine della celebrazione eucaristica. Questa è una grande incensiera di 52 kg che viene fatta dondolare attraverso le due navate laterali ed è la più grande del mondo. Aspettiamo la fine della messa e, in mezzo a tantissima gente, inziamo la nostra visita visitando le navate, l’altare maggiore, il transetto ect. tutto di una bellezza incomparabile. Accendiamo le nostre candeline prima di uscire (ai bimbi piace tantissimo) e appena usciti ci accorgiamo che c’è una fila lunghissima, almeno tre ore, per poter visitare la tomba di San Giacomo. Purtroppo, con nostro grande disappunto, dobbiamo tralasciare la visita alla tomba, i bimbi non reggerebbero ed allora proseguiamo girando per le viuzze antistaste la cattedrale. Passiamo attraverso la porta del cammino dove troviamo per terra le ultime conchiglie a fare da guida e ci accorgiamo che sono ormai le 21.00 cosi ci incamminiamo per raggiungere la fermata del bus e dopo solo 2 fermate eccoci dal Mc Donalds poco distante dal campeggio. Dopo mangiato e dopo aver fatto sfogare i bimbi nel parco giochi del ristorante rientriamo al camper alle 22.00. Alle 23.00, da solo ed in bicicletta, ritorno in Praza do Obradoiro per fare alcune foto e riprese notturne. Sono le 23.30 e c’è ancora tanta gente in giro, lo spettacolo comunque della cattedrale illuminata è unico. Ritorno al camper per le 24.00 doccia e poi un meritato riposo per tutti Temp. 28° Km 198

10 agosto 2010 – mart.
Santiango de Compostela (S)

Oggi c’è la prendiamo con calma e dopo una splendida notte di riposo facciamo colazione alle 10.30 ed alle 11.30 siamo di nuovo in centro. Ricominciamo la nostra visita sempre da Praza do Obradoiro e dalla cattedrale ma l’idea di entrare stamane all’interno la scartiamo subito in quanto troviamo una coda di persone da fare paura.
Percorriamo allora le viuzze intorno alla cattedrale, facendo il giro tutto intorno alla stessa, vedendo la chiesa di San Francesco e passando davanti a tutti i negozi e ristoranti della zona che offrono pesce a prezzi davvero vantaggiosi. Alle 13.00 abbiamo fatto spesa in un supermercato del centro di panini e succhi e siamo andati a fare un piccolo pic-nic nel parco dell’Alameda a due passi dalle cattedrale. Dopo questo piccolo spuntino riprendiamo a girare in mezzo alle vie di un centro storico vivo e pieno di allegria e senza saperlo passiamo davanti all’ufficio dove tantissimi pellegrini, giunti al traguardo, fanno validare e ritirano la pergamena del pellegrino. Anche qui comunque la fila è notevole.
Alle 15.00 facciamo ritorno al campeggio e dopo un’oretta e mezza di riposo alle 17.00 andiamo tutti in piscina per un tuffo rinfrescante, il caldo si faceva sentire benissimo (32°). L’acqua della piscina invece era un po’ freddina ma ci ha permesso lo stesso di passere due orette divertenti in cui i bimbi si sono sfogati in tuffi e nuotate.
Dopo cena, verso le ore 21.00 siamo tornati in centro per un ultimo saluto e per vedere, tutti insieme stavolta, il centro di notte. Prendiamo sempre l’autobus davanti al campeggio (e sempre incontrando lo stesso conducente del pomeriggio) ed eccoci di nuoovo alla cattedrale. Ne approffittiamo anche per fare acquisti (dolci locali e souvenirs) salutiamo la piazza e tutti i dintorni e rifacciamo diverse foto di notte: il fascino e l’atmosfera sono davvero magici. Vediamo ancora diversi pellegrini che arrivano alla meta, con le loro bici e i loro zaini.
Alle 23.45, ormai stanchi, facciamo ritorno al camping prendendo un taxi in quanto i bus finivano di circolare alle 22.30 Oggi il tempo è stato favoloso: sole e caldo ma mai soffocante.

11 agosto 2010 – merc. – Km alla partenza 56908
Santiango de Compostela (S) – Finsterra (S) – La Coruna (S)

Oggi lasciamo Santiago del quale abbiamo un ricordo bellissimo ed intenso. Alle 10.00 siamo pronti, paghiamo il camping, facciamo carico e scarico e ci apprestiamo ad uscire quando incontro un amico del mio stesso paese anche lui in vacanza in Spagna. Quando si dice che il mondo è piccolo.
Piccola chiacchierata e scambio di consigli e di posti da visitare (lui veniva dalla costa Atlantica che noi ci apprestavamo a percorrere) e poi via verso la penisola di Finisterra, per raggiungere uno dei punti più ad ovest dell’Europa. Ci dirigiamo verso Noia utilizzando dapprima la statale AG-56 e AC-543 poi percorrendo la statale AC-550 e arriviamo in poco tempo, e tra bellissimi paesaggi naturali, a Muros. Breve sosta per visitare il paese con il camper parcheggiato sul molo insieme ad altri 5 mezzi. Qui decidiamo anche di pranzare tanto il posto è stupendo, pieno di pescatori e di barche da diporto. Alle 15.00 ripartiamo percorrendo sempre la statale costiera AC-550 in mezzo a panorami mozzafiato: fiordi, insenature, spiaggie e piccoli porti rendono questa parte di costa davvero unica. Superiamo Carnote e l’abitato di Cee e seguendo la provinciale in 12 km arriviamo all’abitato di Finisterre, dove, lasciato fuori il paese proseguiamo per altri 2 km per arrivare infine a Cabo Fisterra, un piccolo promontorio dove è collocato il faro che separa convenzionalmente le Rías Altas dalle Rías Baixas, il quale rappresenta il punto d’arrivo del Cammino di Santiago ed è ritenuto, anche in virtù del nome (derivato dal latino finis terrae = fine della terra) idealmente, ma erroneamente, il lembo di terra più ad ovest della Spagna continentale (Cabo da Nave si trova 5 km più ad ovest), se non addirittura della Penisola Iberica (dimenticando che Cabo da Roca, in Portogallo, è il punto più ad ovest dell’Europa continentale). Al nostro arrivo, riusciamo a trovare subito un parcheggio nella zona più alta (vi sono diversi piccoli parcheggi costruiti lungo la collina). Mettiamo il freno a mano, visto la pendenza, e scendiamo a visitare il faro ed il promontorio. Un grande banco di nuvole bianche latte copre il mare sul lato destro lasciando libero il lato sinistro cosi da creare un effetto quasi irreale, sembra di stare in cima ad una vetta del trentino o sopra ad un aereo. Sulla croce di ferro, situata nella zona, vi sono diverse paia di scarpe e scarponi lasciati da alcuni pellegrini. Rimaniamo diversi minuti ad ammirare il panorama poi, dopo aver fatto merenda scendiamo da Finsterre per raggiungere La Coruna.

Percorriamo la statale AC-552 che da Cee passa nell’entroterra e arriva a Carballo e da qui con l’autovia AG-55 arriviamo a La Coruna verso le 18.00 Il primo impatto non è stato dei migliori: per prima cosa attraversiamo una zona industriale con tanto di ciminiere, troviamo un pedaggio per l’ingresso in città e il tempo comincia a guastarsi Comunque, nonostante tutto, entriamo in città e in men che non si dica ci ritroviamo sul famoso lungomare. La città de La Coruña viene anche chiamata “Il balcone dell’Atlantico”. Conta circa 300.000 abitanti ed è la seconda città della Galizia, ma vanta certamente il primato in quanto a bellezza, cultura, attività e storia. La città si estende sull’oceano a formare una piccola penisola, nella quale da un lato trova posto l’importante porto turistico e commerciale, e dall’altro la grande spiaggia dell’Orzàn e del Riazòr. Nell’estremità occidentale, dopo secoli e secoli, le navi vengono ancora guidate dalla luce del più antico faro romano ancora in funzione, la Torre de Hercules. Ed è qui che, dopo aver percorsi alcuni chilometri di lungomare, ci siamo fermati. Con un po’ di fatica ma anche con un po’ di fortuna riusciamo a parcheggiare quasi subito nel parcheggio sotto il faro, situato in un bellissimo parco, proprio sulla scogliera. Scendiamo e ci rechiamo subito a visitare la zona (anche perchè il tempo non prometteva nulla di buono) Visitiamo anche il parco circostante con i Menphir e la Rosa dei Venti (scultura piana posta sotto il faro). Ovviamente si è fatto tardi per salire in cima al faro ma sicuramente sarà la prima cosa che faremo domani mattina, sperando in un tempo più clemente. Alle 21.30 abbiamo cenato immersi in una nebbia quasi surreale (in realtà erano nuvole basse) che purtroppo non ci permetteva di fare delle foto notturne al faro.I bimbi si sono divertiti tantissimo a correre a piedi e con lo skateboard lungo la pista ciclabile illuminata (passa di fianco al parcheggio). Alle 22.30 ci siamo guardati un bel film mentre il parcheggio si riempiva di camper per la notte (in Spagna sono molto permissivi, non c’erano divieti e nessuno ha detto nulla) Temp 15° Km 245

12 agosto 2010 – gio. – Km alla partenza 57153
La Coruna (S) – Ribadeo (S)

Ci siamo alzati alle ore 09.00 per non trovare fila al faro, infatti alle ore 10.00, orario di apertura del faro, siamo i primi a fare il biglietto (2.5€ gli adulti 1.5€ i bimbi). Entriamo e subito vediamo i resti della costruzione originale romana con tanto di spiegazione e disegni (in spagnolo) poi facciamo i 245 gradini fino alla sommità da dove si gode un fantastico panorama sulla citta e sul suo golfo. Anche la giornata ci è propizia, infatti un tiepido sole riscalda e ci permette di visitare e girare in tutta tranquillità.

Una volta ridiscesci dalla cima del faro e dopo aver fatto un’ultimo giro per il parco circostante, ci siamo recati al vicino acquario di Fisterre che dista meno di un chilometro dalla Torre (ingresso: 10€ gli adulti / 4€ i bimbi). L’acquario e piccolo rispetto a quelli che avevamo visto negli anni precedenti (Francia e Danimarca) ma comunque ben fatto e molto interessante anche per i bimbi con diverse aree tematiche. Vi sono numerose vasche con oltre 50 specie di pesci, vasche con razze, murene e all’esterno, in una piscina naturale con acqua di mare, vi sono una decina di foche.

Dopo la visita e dopo aver visto il pasto delle otarie, ci siamo spostati dalla parte opposta della città per vedere l’oberlisco del millennio e da li un bellissimo panorama di tutto il golfo e della Torre di Ercole da lontano. Alle 12.30 in punto siamo usciti da La Coruna (pagando sempre il pedaggio) e ci siamo diretti verso Ferrol dove alle 14.00, ci siamo fermati a mangiare in un Mc Donalds, vicino ad un centro commerciale. Ne abbiamo approfittato per fare spesa di generi alimentari e siamo ripartiti per Ribadeo dove, alle 17.00, troviamo finalmente la famosa spiaggia Los Catedral, una spiaggia posta sotto una scogliera altissima e con archi naturali e faraglioni stupendi. Questa spiaggia la si può percorrere anche a piedi quando il mare si ritira per la bassa marea. Purtroppo non è l’orario giusto in quanto l’alta marea non ci permette, come a tanti altri turisti, la visita. Ci fermiamo allora nel parcheggio per camper adiacente dove è consentitata la sosta notturna, vi sono già almeno altri 20 camper. In realta è un prato proprio sopra la scogliera. Servizi zero ma vista davvero unica. Si dorme con il rumore del mare. Alla grande.
Alle 18.00 facciamo una piccola passeggiata lungo la scogliera dall’alto e raggiungiamo il ristorante Los Catedral e parlando con un locale veniamo a sapere che l’orario migliore per visitare la spiaggia è la mattina dalle 10.30 in poi in quanto vi è la bassa marea ed è possibile accedervi. Il tempo è nuvoloso ma questo non ci vieta di fare delle bellissime foto. Il mare è mosso e l’effetto sulla scogliera ne guadagna. Ritorniamo al camper e dopo aver cenato (sono le 22.30 e c’è ancora un po’ di luce) facciamo una seconda passeggiata, sempre lungo la scogliera, e ci accorgiamo che il mare si era ritirato a sufficienza cosi, insieme ad altri turisti, riusciamo a scendere lungo la spiaggia e a concederci una breve camminata. Da sotto, di notte, con il rumore del mare li vicino le scogliere fanno quasi impressione; chissa di giorno. Il buio oramai ci costringe a risalire i gradini che portano dalla spiaggia alla scogliera e ansiosi di vederla di giorno torniamo al camper. Tutti a letto e speriamo nel bel tempo domani. Andiamo a dormire in un campo pieno di camper immersi nel buio della notte. Temp. 20° Km 200

13 agosto 2010 – ven. – Km alla partenza 57353
Ribadeo (S) – Luarca (S) – Ribadesella (S) – Cavadonga (S)

Alle 07.00 in punto, sotto una pioggerellina fine fine sono uscito in avanscoperta per vedere come era la spiaggia, se poteva già essere percorribile. Purtroppo il mare era ancora alto per cui sono torrnato di nuovo al camper e mi sono rimesso a dormire. La curiosità era tanta.

Alle 10.30 invece, dopo aver fatto colazione ci siamo recati tutti insieme alla scala di accesso alla spiaggia che questa volta era praticabile senza problemi in quanto il mare si era ritirato abbastanza per potervi camminare. Il tempo non era dei migliori ma almeno la pioggerellina che avevo trovato poche ore prima non c’era più. Siamo riusciti a visitare i faraglioni tutto intorno, gli archi formati nel tempo e tutte le caverne che il mare, per poche ore al giorno lascia visitare. Davvero tutto incredibile. Per raggiungere gli archi poi abbiamo dovuto guadare alcuni punti in quanto il mare non vi si era completamente ritirato. In poco tempo la spiaggia si è riempita di turisti che camminavano anvanti indietro ed entravano ed uscivano dalle caverne come se niente fosse, il tutto accompagnato dal rumore delle onde a poca distanza.
Verso le 12.00, dopo esserci ripuliti dalla sabbia, siamo ripartiti in direzione di Luarca dove ci siamo fermati a pranzare proprio davanti al parco giochi della scuola. Zona tranquilla e poco trafficata. Alle 15.00 siamo ripartiti per Ribadesella dove siamo arrivati verso le 17.00 e dove subito abbiamo trovato un parcheggio proprio sul lungomare. Ci siamo concessi una bellissima passeggiata con annesso gelato che anche il nostro cagnone ha gradito.
Infne alle 19.00 siamo ripartiti alla volta del santuario di Cavadonga, nel parco nazionale del Picos D’Europa vicino a Cangas de Onis. A Cavadonga vi sono anche diversi laghi molto frequentati dai turisti. Questi laghi si possono raggiungere solo con un servizio di autobus attrezzati locali e non con le macchine private. Sono conosciuti anche come laghi di Enol e sono circondati da montagne e vette alle falde di Peña Santa (2.596 m), il massimo esponente. Dalla pianura dei laghi, che è abbastanza frequentata, si dipanano diversi sentieri per appartarsi dalla folla e dalle mucche da pascolo, alla ricerca di un angolo meno congestionato. Per raggiungere invece il santuario non ci sono problemi anche se i parcheggi sono piccoli. Comunque arrivati alle 21.00 non abbiamo problema a trovare un parcheggio e proprio vicino alla cattedrale. Troviamo altri camper in sosta. La serata molto fredda e umida, non ci invoglia a una passeggiata per cui, dopo una buona cena ed un filmino in famiglia ci siamo coricati alle 24.00 Temp 12° Km 297

14 agosto 2010 – sab. – Km alla partenza 57650
Cavadonga (S) – Bilbao (S)

Stanotte c’è stato fresco, anzi freddo. Infatti abbiamo dovuto coprirci con due bei panni grossi e accendere la stufa perche la temperatura, durante la notte, è scesa fino a 7°. Siamo sui Picos d’Europa ed è stata una notte praticamente autunnale. Comunque al nostro risveglio edopo colazionesiamo andati a visitare il Santuario della Vergina di Cavadonga. Qui la Vergine Maria è apparsa ai soldati di Pelajo in una delle grotte vicino il villaggio dove l’armata si era radunata per passare la notte in preghiera, dando loro conforto e coraggio prima della battaglia contro i mori del 722 quando l´esercito cristiano, riusci a sconfiggere quello arabo, cominciando la cosídetta riconquista spagnola.
Questo santuario é molto venerato e visitato dai pellegrini, ed é uno dei piú importanti che vi è in Spagna. Fu l’Arcivescovo di Oviedo Mons. Benito Sanze Flores che promosse la costruzione di un gran tempio monumentale che riportasse a Covadonga lo splendore d’altri tempi. Incaricò per questo Roberto Frassinelli, anche se il progetto definitivo fu finito dal suo successore Federico Aparici. La costruzione del santuario iniziò nel 1877 ed fu inaugurato il 7 settembre 1901.
Ci siamo recati subito alla grotta dell’apparizione e alla fonte per poi visitare il santuario e i luoghi limitrofi in mezzo a tantissimi pellegrini e turisti di diversa nazonalità.

Verso le 12.00 siamo ritornati al camper e ci siamo spostati per il pranzo verso Santander ma non siamo entrati in città, abbiamo preferito proseguire ed arrivare presto a Bilbao. Alle 16.30 infatti eravamo in centro città. La prima cosa di cui ci accorgiamo è che non c’è assolutamente traffico. Sembra di essere in regime di austerity. Poche le macchine e poche le persone. Sarà perchè e sabato ed la vigilia di ferragosto. Ma! Comunque, grazie a questo, e grazie sopratutto a Paola che utilizzando la pianta della città ci ha guidati (altro che Tom Tom), riusciamo a parcheggire lungo il viale proprio di fianco al famoso museo Guggenheim, nei parcheggi in area verde per di più gratuiti visto l’ora e a soli 100 mt dell’ingresso. Alla faccia della fortuna. Il museo Guggenheim, ha cambiato il volto della città, un tempo sonnacchiosa, di Bilbao fino a trasformarla nella seconda meta più visitata di tutta la Spagna. Il museo si erge massiccio e metallico sulla riva sinistra del fiume Ria. Gran parte della superficie esterna è rivestita di titanio, il metallo emblematico del museo di Bilbao. Lo spessore di una lamina di titanio è di 0,3 mm. e vi sono circa 33.000 lamine per un totale di 60 tonnellate di titanio estratto in Australia, fuso in Francia, laminato a Pittsburg, decappato in Gran Bretagna e assemblato a Milano. Un ragno colossale di bronzo, accoglie il visitatore ai piedi della scalinata d’ingresso. Lo spazio, che la città ha dovuto ricavare nel corso dei secoli lungo le rive del fiume, è il vero protagonista delle immense sale del museo. L’atrio raggiunge l’altezza di cinquanta metri, ed è stato studiato per diffondere la luce del giorno nelle sale situate ai vari livelli, più o meno come accade nelle imbarcazioni di lusso per gli spazi situati sottocoperta. Lasciamo il camper parcheggiato e ci rechiamo per visitare tutta la zona del museo: l’edificio è stupendo ed il gatto alto 4 metri fatto di fiori all’esterno ancora di più. Andrea è molto interessato a vedere la casa dove hanno girato l’inizio del film: “007 il mondo non basta” e di fatti eccola davanti a noi e per essere maggiormente sicuri chiediamo informazione anche ad una signora che vende souvenirs. La scena del film è molto breve ma si vede alla prefezione la via con sullo sfondo il museo ed il gatto di fiori. Alle 19.30 dopo tantissime foto e riprese di rito ritorniamo al camper per riposarci un po’.
Dopo circa un’oretta ci rechiamo in un centro commerciale poco distante da noi per cenare dal nostro amico Mc Donalds e poi andiamo tutti insieme a fare alcune foto notturne al museo illuminato (per la verita pochino). Il traffico a quest’ora è quasi inesistente, Bilbao sembra una città abbandonata. Alle ore 23 lasciamo Bilbao e in tutta tranquillità usciamo in direzione di San Sebastian per trovare un posto più idoneo per dormire. Facciamo una trentina di chilometri e decidiamo di fermarci in un’area di sosta lungo l’autostrada, insieme ad altri camper. Il posto è tranquillo e poco trafficato e ci corichiamo per la notte Km 372

15 agosto 2010 – dom. – Km alla partenza 58022
Bilbao (S) – San Sebastian (S) – Lourdes (F)

Oggi, con nostro rammarico, lasciamo la Spagna che devo ammettere ci è molto piaciuta. Partiamo dalla zona di Bilbao verso le 10.00 ed alle 11.00 siamo gia a San Sebastian. Dobbiamo visitare la città in camper perche una pioggia alquanto fastidiosa ci impedisce di fare un’ottima passeggiata. Il traffico anche qui è molto scarso per cui la cosa ci riesce benissimo. Percorriamo le vie del centro, il lungomare ovviamente deserto e la mitica spiaggia anch’essa deserta. Vediamo un po’ di gente con gli ombrelli spostarsi sotto i viali per accedere ad alcuni centri commerciali limitrofi aperti la domenica. Lasciamo San Sebastian sempre sotto la pioggia percorrendo l’autovia E-70. Usciamo dalla Spagna, passiamo per Bayonne (dove ci fermmiamo a pranzare) e proseguendo arriviamo a Lourdes. Fortunatamente la pioggia che avevamo trovato al mattino ha cessato di scendere ed un bellissimo sole inzia a riscaldare la nostra giornata.
Alle 15.30 siamo a davanti all’ingresso del nostro campeggio, il La Post in rue de Langelle, molto piccolo, ricavato in un cortile con solo 10/12 piazzole ma posto praticamente in centro, a soli 300 mt dal Santuario. Appena arrivati, il gestore del campeggio ci informa che tutta la zona del santuario è stata chiusa alle ore 15.00 per un allarme bomba (ne parleranno anche i telegiornali francesi e italiani) e che non sanno quando sarà possibile accedervi di nuovo. Noi comunque ci dirigiamo lo stesso al Santuario e troviamo effettivamente tutto chiuso, sbarrato, diversi elicotteri sorvolano la zona e tanti poliziotti camminano in mezzo ad una folla immensa.
Visitiamo un po’ il centro e i suoi negozi nell’attesa che quanto prima possano aprire i cancelli ed infatti, alle 16.45 vediamo che la gente comincia a rientrare e anche noi ci uniamo al gruppo.

Ci rechiamo subito alla grotta che risultera una scelta azzeccata in quanto non troviamo coda. Nel frattempo inizia la processione dei malati. Facciamo il giro intorno alla grotta, accendiamo le nostre candele e ci fermiamo in contemplazione. All’uscita la coda si era riformata ed era già molto lunga (oggi è il 15 agosto la festa di Maria Assunta in cielo) per cui per prendere l’acqua decidiamo di aspettare la sera. Alle 18.30 facciamo ritorno al camper (5 minuti di cammino) per cenare e per riposarci un po’. Alle 21.00 siamo ritornati alla basilica per vedere la fiaccolata, abbiamo finalmente preso l’acqua della grotta e visto che quest’anno è l’anno Santo e che tutti i gruppi di pellegrini sono stati invitati a lasciare una croce, nel giardino antistante la basilica, in ricordo del loro passaggio a Lourdes, anche noi abbiamo lasciato la nostra, in ricordo del nostro pellegrinaggio in questo posto mistico e stupendo. I bambini l’hanno piantata piccola tra le grandi ma di un valore immenso ugualmente. Alle 23.00 facciamo rotta di nuovo per il nostro campeggio, dove ormai tutti dormono (vi sono in tutto 7 camper e 3 tende) ma va benissimo cosi. Temp 28° Km 237

16 agosto 2010 – lun. – Km alla partenza 58259
Lourdes (F) – Antibes (F)

Mentre ancora tutti nel nostro camper dormono (cane compreso) esco per recarmi alla grotta. La mattinata è fresca ma il sole a breve la scalderà. Arrivo al santuario e vi è già un gran numero di persone che si dirigono davanti alla statua della Madonna e tantissimi anche davanti alla grotta, alle piscine e alle candele. Lourdes è davvero un posto magico dove tutti, incosapevolmenti vengono richiamati alla Grotta.
Visito la cattedrale e poi ritorno al camper fermandomi prima in una pasticceria per comprare qualche baguetta e dei croassant. Alle 10.00 sveglio i miei piccoli e facciamo colazione, paghiamo il nostro campeggio e ci infiliamo sulla E80 per Tolosa. Ci fermiamo per il pranzo alle 13.00 e alle 15.00 circa siamo al bivio con la E15 a Narbonne. Qui troviamo un po’ di coda che ci rallenta ma dopo riusciamo a continuare fino a Montpellier dove la coda invece ci blocca del tutto. Visto che sono le 18.00 decidiamo di uscire dall’autostrada e di andare a visitare la costa e cosi ci rechiamo a Palavas Les Flots, paesino balneare a 10 chilometri dalla città. Ci siamo fermati in un parcheggio e siamo andati a fare una passeggiata sul lungomare e sulla piccola laguna piena di fenicotteri rosa. Uno spettacolo davvero unico che diventa superbo quando alle 20.00 è calato il tramonto. Proprio vicino alla laguna ceniamo e dopo un’altra piccola passeggiata riprendiamo la via del ritorno. Rientriamo in autostrada alle 22.30 e non troviamo ovviamente più code ed il traffico è tranquillo. Viaggiamo spediti fino ad Antibes, a circa 40 km dal confine con l’Italia. Qui ci fermiamo in un’area di servizio insieme ad altri cinque camper per trascorrere la notte. Sono le 01.30 ed è ora di riposarsi. Temp 30° Km 727

17 agosto 2010 – mar. Km alla partenza 58986
Antibes (F) – Albinea (I)

Dopo una buona nottata ripartiamo per l’Italia alle ore 08.30 e troviamo traffico un po’ intenso all’altezza di Nizza. Alle ore 09.30 siamo finalmente nella nostra nazione e ci fermiamo al primo autogrill per fare colazione. La giornata è bellissima con poco vento ed un sole caldo. L’autostrada dei Fiori ci regala panorami sulla Liguria bellissimi. Alle 13.00 ci fermiamo a pranzare verso Tortona e alle 17.00 eccoci a casa.
Il camper, il nostro fedele compagno di viaggo si è comportato anche quest’anno in modo esemplare. Nessun problema. Il tempo meteorologico non è stato sempre dei migliori, ma questo fa parte del gioco. Davvero una vacanza stupenda passata a visitare luoghi storici e naturali di straordinaria importanza e bellezza.
Come l’anno scorso, passiamo gli ultimi chilometri a chiacchierare in famiglia su quale sia la meta del prossimo anno e come sempre ci rispondiamo… Staremo a vedere. Temp 26° km 442
Km all’arrivo 59428

Dati Tecnici
Giorni totali viaggio = 13
Notti in campeggio = 4
Notti libere = 9
Notti in area di sosta = 2
Km totali percorsi = 4794
Litri carburante usato = 484
consumo medio = 9.90 km/l

Conclusioni:
Era la prima volta che andavamo in Spagna in camper e non sarà davvero l’unica. Sembra una frase fatta ma in realtà non è cosi: la Spagna ci ha colpito molto positivamente sia per i luoghi visitati ma sopratutto per la gentilezza della sua gente, sempre cordiale, gentile e allegra. Molto positiva anche per i prezzi: la vita costa molto meno che in Italia e in Francia. Anche se i campeggi non sono come quelli danesi o francesi, nessuno ti dice niente se ti fermi a dormire in un centro città o in parcheggio. Insomma da consigliare a chiunque intenda farci visita soprattutto in camper

Paola, Gianni, Andrea, Gianluca e Ary