22 febbraio 2007

Sveglia alle 5. Troppo presto, ma il pensiero di andare ad Edimburgo mi conforta. Ci troviamo con gli altri alle 5.30 e poi via verso Malpensa. Arriviamo al parcheggio dell’aeroporto che non ci siamo ancora ben svegliati e dobbiamo farci ripetere due volte quello che il parcheggiatore ci sta dicendo. E siamo ancora in Italia, andiamo bene!
Dopo lo scalo interminabile a Londra, arriviamo ad Edimburgo nel primo pomeriggio e ci dirigiamo subito verso l’ostello con il comodo autobus per il centro. Posiamo velocemente i bagagli e via subito alla scoperta di questa nuova città!
Il cielo è nuvoloso, come preannunciato, e spesso cade una debole pioggerellina, ma basta la giacca con il cappuccio per passeggiare tranquilli. Oltretutto non fa neanche freddo, addirittura, nelle sere a venire, vedremo qualche indigeno in maniche corte.
Quindi da High Street, sede del nostro ostello e cuore della città, ci dirigiamo verso Princess Street, ma non facciamo in tempo a raggiungerla subito perchè vuoi non fermarti a bere al prima birra in un pub? E così facciamo. Entriamo in un tipico pub che espone la bandiera della Scozia e dell’Italia per il 6 Nations e ordiniamo birra e patatine per merenda!
Dopo esserci ristorati andiamo finalmente in princess Street dove possiamo ammirare in pochi passi il monumento a Scott (lo scrittore Walter Scott), il castello (da lontano) e la National Gallery of Scotland. Oltre ai giardini pubblici senza prato. Ebbene sì, perchè i famosi praticelli “inglesi” (non dite inglese se c’è uno scozzese nei paraggi) erano tutti ben arrotolati a lato della strada. Non abbiamo ben capito il perchè.
Alle 17 ci infiliamo in un altro pub e stavolta facciamo praticamente cena con un panino enorme con hamburger e patatine. E il nostro fegato inizia già a lamentarsi.
Usciamo che è già buio, torniamo al primo pub per un’altra birra e per sentire suonare un gruppo, ma la stanchezza ci colpisce prima che comincino. Così cediamo a Morfeo e torniamo nella nostra camera poco salutare con la moquette ricca di acari e la finestra che si apre di soli 10 centimetri.

23 febbraio 2007

Sveglia alle 7.30 e colazione da Starbucks con un cappuccino “small” che non riesco a finire (e meno male che era small) e un muffin dark choccolate buono, ma un po’ pesante. Dopodichè via verso l’Avis per prendere la macchina che avevamo prenotato. Camminiamo per una buona mezz’oretta (alla fine non era così vicino come sembrava) e finalmente alle 10 siamo alla guida del nostro autoveicolo in contromano (per noi) in direzione est.
Prima tappa: Gullane. Qui ci fermiamo a visitare il castello, o meglio le rovine del castello, visto che i soffitti non ci sono più e nemmeno l’arredamento e le stanze si riconoscono in base ai cartelli. Però è il primo posto che visitiamo realmente, quindi ci fa bella impressione, a partire dalla gentile signora che sta al botteghino.

Tra una cosa e l’altra, ora che usciamo dal castello è già mezzogiorno, così decidiamo di andare a North Berwick (la nostra prossima tappa) e cercare un ristoro. Arriviamo in questo paesino di mare e appena parcheggiato, andiamo subito ad ammirare la spiaggia enorme e lunga con le casette affacciate sul mare e con le scale che scendono direttamente sulla spiaggia. Il panorama è molto appagante, ma i nostri stomaci cominciano a brontolare perciò torniamo sulla strada e ci infiliamo nel primo ristorantino che offre un menù turistico con piatti tipici a modico prezzo. Finalmente mangiamo bene, ma sarà la prima ed ultima volta. Purtroppo non ricordo il nome, ma se vi capita di entrarci consiglio caldamente la zuppa di funghi e il salmone. I dolci erano buoni, ma un po’ pesanti. Io non sono riuscita a finire la mia fetta di torta al cioccolato (più mousse che torta) e se non ci sono riuscita io vuol dire tanto.
Dopo pranzo facciamo una passeggiata verso il centro ornitologico. Qui c’è un’altra lunga spiaggia e il centro di osservazione. Noi ci accontentiamo di guardare da fuori e vediamo comunque una pulcinella di mare.

Successivamente proseguiamo il nostro viaggio verso St. Abbs, ultima destinazione di oggi. Ci perdiamo un po’ per arrivarci, ma alla fine dopo essere passati per la terza volta nello stesso posto chiediamo informazioni a dei passanti che gentilmente ci indicano la retta via! Nel tragitto ci fermiamo un attimo a fare due foto al paesaggio bucolico in cui ci troviamo: la campagna costellata di pecorelle che ti guardano incuriosite e in fondo ancora il mare.
Arriviamo a St. Abbs verso le 16.30 e inizia ad essere un po’ buio, un po’ per il sole che sta calando e un po’ perchè è sempre più nuvoloso. Ci troviamo, quindi in questo paesino isolato di quattro case, ma arrivati al porticciolo lo spettacolo è degno di nota. Sia a destra che a sinistra troviamo la costa che scende a picco sul mare e grosse rocce che affiorano gremite di gabbiani. Nel frattempo il mare è diventato più burrascoso e le onde che si rifrangono contro gli scogli danno un tocco spettacolare in più al paesaggio.
Dopo aver fatto milioni di foto, ci rimettiamo in macchina e torniamo a Edimburgo in autostrada (che qui non si paga).
Arriviamo abbastanza stanchi dalla giornata, quindi facciamo una doccia veloce e ci troviamo per cena in un pub, dopo aver tribolato a trovare un posto libero dove sedersi, visto che è venerdì sera e anche la vigilia della partita, quindi una marea di italiani si è riversata qui.

24 febbraio 2007

Giorno della partita. Siamo già in trepidante attesa, ma occupiamo la mattinata a visitare il castello di Edimburgo. Il biglietto costa ben 11 sterline, ma le paghiamo lo stesso pensando che ne valga la pena. All’interno del cortile del castello troviamo diversi cartelli che indicando mille zone diverse. Probabilmente ci vorrebbe un giorno intero per vederlo, ma noi non abbiamo molto tempo, così visitiamo il museo della guerra, il museo della corona, il monumento ai caduti di guerra e le uniche (credo) stanze: la sala d’armi e un paio di sale con il camino. L’impressione è che la maggior parte del castello sia adibita a museo e mostre. Per me un po’ deludente, in quanto pensavo di trovare le stanze arredate come un tempo.
Verso mezzogiorno cominciamo a dirigerci verso lo stadio Murreyfield con l’autobus. Arrivati alla fermata mangiamo un panino al volo con pancetta e brie poco sano e molto bruciacchiato. Poi via verso i cancelli. Non potendo ancora entrare, ammazziamo il tempo con una birra al pub (tanto per cambiare). Poi finalmente entriamo allo stadio. L’emozione inizia a crescere…
Ore 15, inni e calcio d’inizio. Dopo neanche un minuto l’Italia fa meta proprio sotto la nostra curva. Non facciamo neanche tempo a rendercene conto che arriva la seconda. Tutti gli italiani esultano, abbiamo le lacrime agli occhi. Non riusciamo a crederci. Il clima è stupendo, continuiamo a cantare l’inno nazionale in continuazione, l’Italia gioca benissimo e il risultato si vedrà nella vittoria storica di 37-17 contro i padroni di casa.
Finita la partita aspettiamo il giro di gloria dei nostri campioni e poi torniamo verso il centro per infilarci in un pub a vedere Irlanda-Inghilterra. A cena ci tocca infilarci da pizza Hut, ma dopo rimediamo con la birra della buona notte in un pub.

25 febbraio 2007

Ultimo giorno, o meglio ultima mezza giornata. Iniziamo bene con la tipica colazione inglese da “Always Sunday”: bacon, uova strapazzate, pomodoro bollito, salsiccia e pane. Questo mi provocherà una sete invincibile per tutto il giorno, ma la soddisfazione è stata tanta. Dedichiamo la mattinata all’ultimo shopping e a visitare la National Gallery che merita una visita, anche perchè l’ingresso è gratuito. A mezzogiorno andiamo verso l’aeroporto e la nostra vacanza purtroppo è finita.

Ultime considerazioni

Edimburgo è molto bella e si gira tranquillamente a piedi. In ogni caso anche gli autobus sono molto comodi e basta avere una sterlina per fare il biglietto direttamente a bordo.
Il nostro ostello è stato un po’ deludente come pulizia delle camere, probabilmente dovuta alla moquettes che trattiene bene lo sporco. Però i bagni erano abbastanza puliti.
Quello che mi è piaciuto di più comunque è stata la gita fuori porta, sicuramente ci sono moltissimi posti da visitare e bisognerebbe avere più tempo per girare tutta la Scozia. Ogni paesino è caratteristico e tra castelli e paesaggi c’è l’imbarazzo della scelta.