Arrivati in aeroporto con volo lowcost da Bologna all’uscita del terminal, sulla destra vedrete la pensilina del BUS STOP n. 8, con il quale arriverete, per la modica cifra di 0,47 € più 0,20 per ogni bagaglio al seguito, al bus terminal della città, una piazza circolare con la fontana del tritone di fronte al gate d’ingresso della Valletta, da dove partono i pullman per le varie località.

Noi abbiamo optato per visitare l’isola con i bus locali che sono vecchi autobus Layland Inglesi coloratissimi degli anni 60, un po’ scassati ma molto pittoreschi ed economici. Quasi tutte le tratte costano 0,47€ e soltanto i bus che fanno linea diretta senza passare dalla Valletta costano 1,16 €.
Questo vi introduce al fatto che tutti i mezzi per tutte le destinazioni dell’isola partono dalla piazza del tritone e lì ritornano; la mappa delle linee urbane/extraurbane è dunque una raggiera con punto comune di partenza La Valletta.
Bisogna anche aggiungere che la guida è, come in GB, a sinistra e che i maltesi hanno una guida un po’ “allegrotta”: questo ci ha convinti a desistere dal noleggio auto che comunque in termini di prezzo è molto conveniente.

E’ un’isola molto frequentata da turismo giovane, che ha come zone predilette quelle più turistiche piene di alberghi, ristoranti e locali: Sliema, S. Julian, Bugibba. Noi, che forse siamo già troppo anziani per il caos notturno, col senno di poi avremmo scelto un alloggio alla Valletta, ma ignari abbiamo prenotato in una via di mezzo, nella zona di Gzira che è il tratto di strada prima di arrivare a Sliema ma distante dalla città una ventina di minuti di bus. L’hotel & apartments è grazioso, sul lungomare e con piscina sul tetto come molti altri della zona. Il nostro appartamento era un paio di stradine più a monte, ristrutturato nuovo silenzioso con ogni comfort.

Avendo solo 4 giorni a disposizione per visitare l’isola che, nonostante le dimensioni ridotte ha un sacco di cose belle da vedere, abbiamo dovuto fare una scelta e abbiamo sacrificato il mare, essendo l’acqua, ad inizio stagione, ancora un po’ freschina.
Premetto che comunque una giornata di relax l’abbiamo voluta fare e abbiamo constatato che le spiagge sono pochissime. A Mellieha Bay abbiamo trascorso una giornata: è una spiaggia di circa 500 mt in parte attrezzata con lettini e ombrelloni e con un paio di punti di ristoro; a fine maggio, quando siamo andati noi, era bella piena ma vivibile, immagino che ad agosto sia impraticabile.
L’accesso al mare, fatte salve poche spiagge quali Mellieha Bay e Golden Bay, è difficoltoso, perché la costa è rocciosa e in molti punti ci sono le finte spiagge in cemento con i soliti lettini e ombrelloni con la scaletta per scendere in acqua, quindi anche se il mare è bellissimo lo si guadagna faticosamente.

Ma parliamo delle cose impedibili da visitare: l‘Ipogeo di Hal Saflieni a Paola è davvero uno spettacolo dell’archeologia, una delle cose più emozionanti che mi sia capitato di vedere dopo le Piramidi in Egitto. Siamo stati fortunati perché l’ingresso è a numero chiuso (max 70 persone al giorno a piccoli gruppi dalle 9 di mattina alle 16 ultima visita) e le prenotazioni bisogna farle on line almeno 15 giorni prima. I biglietti costano 20 €; se come noi non si era prenotato in anticipo, si può sempre provare pagando 5 euro in più a testa al museo archeologico della Valletta, che vende i posti oltre le ore 16, alle 12 o quelli resi liberi da qualche rinunciatario.
L’ipogeo è una costruzione megalitica sotterranea con una successione di sale collegate, scavate nella roccia in un area di circa 500 mq. su 3 livelli che datano dal 3600 AC al 2400 AC.
Sono ancora visibili su alcuni soffitti le decorazioni in ocra rossa con disegni a spirali, per preservare i quali la struttura è stata chiusa al pubblico per 10 anni e poi riaperta con le limitazioni che sopra citate. All’interno di queste stanze si stima siano state sepolte 7000 individui.

Nello stesso paese di Paola troverete anche il sito archeologico dei Templi di Tarxien che è in superficie e risale al periodo che va dal 3000 al 2500 A.C.: qui si possono vedere molte decorazioni a bassorilievo di figure animali (capre, tori) e le spirali tipiche dei megaliti di Malta.

La storia di questa piccola isola è davvero ricca delle testimonianze dei popoli che sono qui vissuti; i Fenici, per esempio, hanno lasciato traccia del loro passaggio nelle tradizionali imbarcazioni dei pescatori che potete vedere un po’ dappertutto, ma in particolare a Marsaxllok, un villaggio di pescatori molto grazioso con un bel mercato del pesce giornaliero e un piccolo mercatino di souvenir locali. Le imbarcazioni si chiamano “luzzu“, sono coloratissime, con a prua inseriti gli occhi di Osiride a protezione contro il male, un mito antico trasportato ai tempi moderni.

Altre tracce archeologiche importanti le possiamo vedere nelle catacombe di S.Agata e S. Paolo che si trovano a Rabat, risalenti al terzo secolo DC. Si estendono su una superficie di oltre 4000 mq, visitandole potrete farvi un idea dei vari tipi di sepoltura e delle usanze, ad esempio il banchetto funebre (Coena funebris o Agape).
Sono conservati in buono stato anche dipinti murali di una delle sepolture, che rappresentano una conchiglia, due colombe e dei fiori, figure che simbolizzano il cielo, l’anima cristiana e la vita eterna.
Abbiamo scelto di visitare le catacombe di S.Agata proprio in ragione di questi affreschi e anche per la storia della Santa, scappata dalle persecuzioni: pregava in una cripta, proprio dentro queste catacombe, che fu ampliata nel medioevo; le pareti sono affrescate con immagini della Santa.
Il link ove potete farvi un idea della suggestione magica di questi luoghi: stagathamalta.com

Passiamo alla Valletta: una splendida città ove purtroppo molti palazzi e case vivono in stato di abbandono. Splendida la coreografia dei terrazzini verandati in legno che decorano le facciate dei palazzi con tanti colori, il colore ocra della pietra di cui sono fatte le case che alla luce del calar del sole crea un paesaggio fantastico e pieno di un caldo colore dorato.

Gli edifici storici da non perdere sono certamente la Concattedrale di St.John dove sono alloggiati nell’oratorio due splendidi capolavori di Caravaggio (Michelangelo Merisi 1573-1610). Il più importante, anche perché l’unico firmato dall’artista, è la Decollazione di Giovanni Battista; potrete vedere la firma ai bordi della macchia di sangue sotto al collo di Giovanni Battista. L’altra tela è ” S. Gerolamo”.

La cattedrale è stata adibita per oltre 200 anni a chiesa conventuale dell’Ordine dei Cavalieri di S.Giovanni. I cavalieri erano nobili provenienti dalle più importanti casate europee e proteggevano la fede cattolica e l’Europa dagli attacchi dei turchi Ottomani. Furono loro a donare opere di grande valore artistico che impreziosirono la cattedrale, facendone l’espressione artistica più alta e maestosa dell’alto barocco.

Una cosa particolare di Malta è che essendo la popolazione molto religiosa, si trovano i paesini addobbati per feste in onore di questo o quel santo, e devo dire che anche questo è spettacolare per i colori e la ricchezza dei decori.

Non vi troverete in difficoltà perché tutti parlano inglese e in molti capiscono l’italiano; sappiate che, per quel poco che ho potuto sentire, la lingua maltese è un “intruglio” di inglese, siciliano e arabo…. quindi incomprensibile.

Molte altre cose non sono riuscita a vederle in così poco tempo ma conto di tornarci e raccontare poi la seconda puntata.