Si parte!!!! – 6 Agosto

Dopo esserci divisi i compiti: Sonia guida turistica improvvisata, io tour operator addetto agli alberghi e spostamenti, finalmente si parte… valige pronte e ordinate (nel mio caso per poco) e via, nel primo pomeriggio si arriva a Verona, l’albergo prenotato su internet è bello come nelle foto, unica pecca una bella stazione della benzina proprio davanti all’ingresso principale.
Dopo un riposino si scende alla ricerca delle vettovaglie e per un giro della città: tomba di Giulietta (e forse Romeo non ricordo) chiusa, casa di Giulietta chiusa, strade semideserte… mi sa che abbiamo dormito un po’ troppo; passiamo un po’ di tempo vagando come zombie per la città vuota e trovando come unico punto d’interesse un semaforo montato al contrario, direi che siamo messi malaccio.
Per non farci scuoiare a inizio viaggio facciamo un giro alla ricerca del posto giusto dove mangiare e alla fine troviamo una bella pizzeria, mangiare decente ma ciò che ci colpisce sono i tavolini: hanno il tavolo in resina trasparente, ognuno ha una composizione differente, posate, lattine di coca cola, piatti e tanto altro; cerco di capire come si possano fare forse un giorno ci proverò, spero in questa vita visto che ho un bel po’ di idee da mettere in pratica e non so se una vita mi basti.

Io, te ed Heidi – 7 Agosto

Ci alziamo e andiamo a fare colazione, ci troviamo davanti a un buffet, da “abbuffata”, vario (in Baviera non ne troveremo mai cosi’) e piu’ che abbondante. Di colpo ci ricordiamo di essere napoletani e dopo esserci attrezzati di borsa, ci prepariamo anche il pranzo di panini, iniziamo “timidi” solo un paio di panini, poi durante il viaggio ci faremo prendere la mano e di panini in alcuni casi ce ne porteremo anche 6 -7 a colazione… Satolli partiamo per nuova tappa: Innsbruck. Strada facendo il paesaggio gradualmente cambia, se in Toscana si vedevano colline verdi qui passiamo in mezzo ai frutteti di mele per arrivare alle Alpi e i suoi tipici paesaggi in pieno stile Heidi, pascoli e case di montagna.

Grazie al mio potente navigatore troviamo facilmente l’albergo; non male ma non mi ritrovo con la descrizione su internet, li’ diceva che avremmo dovuto vedere la città dall’alto, ma qui se ci va bene si riescono a vedere le montagne che incombono su di noi, ci dovrebbe essere una palestra, una sauna e tanto altro ma invece nada… in realtà ho preso un abbaglio e avevo confuso l’albergo di Wurzburg con questo… problemi dell’età 🙂
Dopo aver familiarizzato con la camera, Sonia scopre di non avere l’altezza giusta per andare nel bagno in camera, c’è una cellula che al passaggio fa accendere la luce, a quanto pare però è impostata per l’altezza teutonica di certo non per il metro e tanta voglia di crescere di Sonia… Iniziamo a girare e già nell’albergo mi convinco che devo basarmi sul mio senso dell’orientamento, la mia metà mi sbaglia e continuerà a sbagliare più’ volte la porta di accesso alle scale e in alcuni casi ben convinta del fatto suo…

Innsbruck sembra non male anche se piccolina, tempo perfetto, mi piace!! Pieno di negozi di souvenirs, orologi a cucu’ e speck, mascotte del tour un tizio completamente sbronzo riempie le strade con il suo profumo personale: in una piazza bella grande riuscivamo a capire la sua presenza a distanza.
Si fa sera e seguendo vari avvisi di non fare troppo tardi, pena chiusura dei locali, decidiamo di cenare, scegliamo una bella birreria all’aperto vicino a una porta della città, iniziamo la lunga dieta a base di Kartoffen, stinchi di maiale, salsicce e crauti. Ci allieta la cena un cabarettista che prende in giro tutti i passanti: un vero spettacolo!!! Ben satolli si torna a casa, la stanchezza si fa sentire, specialmente per me, iniziamo a vedere un film ma per me la visione finisce alla prima scena, collasso totale… mi comunicano dalla regia che il film non era malaccio.

Si inizia sul serio… – 8 Agosto

Ha inizio la nostra “Romantische Strasse”, cioè un suggestivo itinerario di 350 km che unisce numerose località della Baviera partendo da Füssen e arrivando a Wurzburg. Un percorso che ci farà tornare indietro nel tempo, lontani dalla frenesia e dal rumore, si torna nel Medioevo con le sue città, i suoi castelli, le sue cattedrali, le sue mura di cinta, Re, principi e Vescovi. Si passa dallo stile gotico al Romantico, dal Rinascimento al Barocco e al Rococò, ma si ammirano anche le case a graticcio e i paesini da favola.

Il paesaggio contribuisce a creare un’atmosfera fiabesca: prati, boschi, laghi e monti ancora innevati ci portano alla nostra prima tappa, Oberammergau, paese famoso per le sue case affrescate con fiabe famose come Cappuccetto Rosso, Hansel e Gretel, il Gatto con gli stivali e i mercanti di Brema, molto rinomato anche per le rappresentazioni della Passione di Cristo. E’ molto piacevole passeggiare per le strade di questo borgo, il silenzio e le case da fiaba ci fanno entrare in una dimensione quasi irreale, da uno sguardo neanche tanto approfondito possiamo dire che il prodotto tipico del posto è il legno, vediamo un bel po’ di negozi che vendono un po’ di tutto fatto in legno e in uno di questi negozi incontriamo anche uno che ha tutta l’aria di essere Babbo Natale.

Da adesso in poi inizia una corsa contro il tempo, chiamiamo l’albergo a Fussen per avvisare che si sarebbe arrivati sul tardi, cercheremo di vedere tre castelli in un giorno: direi quasi un record!!!

Ormai calati in questa atmosfera romantica proseguiamo verso Schwangau, ripercorriamo la vita di Re Ludioni II di Baviera. Uomo sognatore e romantico (e anche un po’ gay secondo noi), non fu mai amato dal suo popolo. Mori’ a 41 anni per cause mai definite, ancora oggi non sappiamo se omicidio, suicidio o incidente. La sua frase piu’ celebre è stata: “Sono e voglio rimanere per sempre un mistero”. Nella sua breve vita fece costruire tre castelli: Lindore (unico ad essere completato); Neuschwanstain e Herrenchiemsee.

Arriviamo quindi a Lindore, il castello preferito da Ludioni II, l’unico portato a termine e dove ha vissuto per un po’. In stile neorococò è circondato da un bellissimo giardino e piccoli edifici in stile romantico tra cui la particolare casa marocchina, qui stranamente ci troviamo a nostro agio, chissà perché???
Facciamo i biglietti, ben 7 euro l’uno e alle 13:30 inizia la visita, ascoltiamo una registrazione in italiano che ci accompagna in ogni stanza in cui entriamo: il castello è un omaggio a Vercellesi, Ludioni era un ammiratore del Re Sole e dell’assolutismo francese. Il giro ci porta alla camera da letto con un maestoso letto a baldacchino dai tendaggi blu di Prussia, la sala da pranzo dove il tavolo poteva essere calato giù in cucina, apparecchiato e di nuovo rialzato in modo da far mangiare il re da solo senza essere visto (sembra che fosse rimasto senza denti e per questo non voleva essere visto mentre mangiava); la sala degli specchi basata su quella della residenza reale di Monaco (andata distrutta probabilmente nella seconda guerra mondiale), la sala di ricevimento (nonostante fosse una residenza privata il Re Ludioni volle che fosse costruita), la sala degli arazzi con un secondo enorme pavone che veniva messo all’entrata del palazzo per indicare quando era presente il Re. La stanza degli ospiti arredata con cura e con un pianoforte fatto realizzare per l’amico Venire di cui era ammiratore e finanziatore, ma né Venire né nessun altro entrò mai nel castello.
Molto bello il giardino con le tipiche fontane e vasche a cascata, dalla sommità del giardino si vede un bel panorama, logicamente non possiamo non fare abbondanti foto in stile giap.

Mangiamo i buonissimi panini imbottiti preparati a colazione (siamo passati già a 4) e ripartiamo verso gli altri due castelli: Neuschwanstain e Hohenshwangau, cioè il castello dei genitori di Ludioni. Arriviamo al ticket center (che si trova sotto al castello di Hof.) e malgrado l’orario tardo e con un po’ di insistenza riusciamo a fare il biglietto valido per vedere entrambi i castelli nella stessa giornata. Le visite sono a orario: per primo vedremo h alle 16.20 e per secondo alle ore 18.20, il biglietto costa 15 euro.

Saliamo per una scalinata verso il castello di Hohenshwangau, tutto giallo, e in meno di 10 minuti arriviamo all’entrata. C’è un numero sul biglietto, quando viene indicato sul display luminoso bisogna passare attraverso dei cancelli automatic, i quindi ci vengono assegnate delle audio guide per seguire la visita.
Questo castello è in pieno stile neogotico, è dove Ludioni ha trascorso la sua infanzia e adolescenza; proprio da questo castello segui’ i lavori di costruzione di Neuschwanstain, in una delle stanze c’è un cannocchiale puntato dritto su di esso. La visita dura meno di 30 minuti; durante il giro iniziamo una investigazione per capire a chi del nostro gruppo puzzino tanto i piedi, anche questo enigma come quello di Ludioni resterà irrisolto!!

Iniziamo a salire verso Neuschwanstain e purtroppo inizia a farci compagnia la pioggia: arriviamo al castello zuppi d’acqua nonostante l’ombrello. Qui ci vogliono circa 30 minuti a piedi o si potrebbe prendere un calesse trainato dai cavalli ma c’è una fila immensa e poi che diamine, un po’ di avventura!!! Durante la scalata vediamo un un locale tipico bavarese da cui parte un odore di frittelle fortissimo, ho un déjà vu ma non so dove… In cima al castello, infreddoliti (ed è inizio agosto), per fortuna c’è una pensilina dove ripararci e scaldarci con un buon caffè. Anche qui stessa trafila di codici e anche qui stesse audioguide che ci accompagnano.
Neuschwanstain è un palazzo romantico neogotico a cinque piani con torri e ballatoi; all’interno sia i locali di rappresentanza sia i locali abitativi sono dipinti con scene e personaggi delle antiche leggende tedesche, come il Sigfrido, Parsifal e Lohengrim…
La visita dura meno di 30 minuti, si possono visitare poche stanze poiché le altre non sono mai state completate. Si vedono la sala del trono in stile bizantino ma senza trono (mai terminato), la sala dei cantori (utilizzata solo dopo la morte di Ludioni), la sala da pranzo, la stanza da letto con letto a baldacchino in legno intarsiato (un vero spettacolo) con le stoffe blu di Prussia, il suo colore preferito. La visita si conclude con la visita delle cucine, molto attrezzate e moderne per l’epoca, dotata di acqua fredda e calda, forno a spiedo automatico e altro ancora… La nostra impressione è che il castello sia molto bello fuori ma un tantinello pacchiano dentro, forse non capiamo l’arte…

Finita la visita smette di piovere e andiamo al vicino Marienbrucke, passerella metallica costruita nel 1866 che attraversa un precipizio di 92 metri; superiamo il ponte e percorriamo un sentiero di montagna. Molto probabilmente si ha una delle viste migliori del castello (da qualche parte le dovranno pur fare le foto frontali del castello??), ma non lo potremo verificare visto che minaccia di piovere di nuovo e il terreno è fangoso e scivoloso. Torniamo giù a piedi e riprendiamo la macchina al parcheggio (che è una delle ultime, se non l’ultima) per andare al nostro albergo.
Il mio navigatore senza bussola insiste nel dirmi che l’albergo si trova “ncoppa” al castello; dopo un paio di giri scopro cosa era quella sensazione di déjà vu …la friggitoria bavarese l’avevo vista su internet quando avevo prenotato: è il nostro albergo!!! Si trova ai piedi del castello di Neuschwanstain: potevamo risparmiare un sacco di salita!!! Sembra desolato, prova a bussare, telefonare, e quando inizio a disperare ipotizzando una notte in macchina fra cinghiali e folletti, ho il lampo di genio!! In puro stile napoletano chiamo a voce alta quelli che sono dentro e dopo vari tentativi riusciamo a farci aprire da una completamente devastata, mi dice in una specie di anglotedesco arrangiato che non mi ha risposto al citofono e al telefono perché era al gabinetto!!! Tutto l’albergo è impregnato dall’odore delle tante frittelle che vendono di giorno, è parte integrante della nostra stanza!! Disgustosa!!
E’ già tardi, quindi andiamo a Fussen e ceniamo in una birreria/ristorante Franziskaner, dove assaggiamo zuppa di canederli, stinco di maiale, strudel e crepes con ricotta. Nel giro notturno abbiamo l’impressione che sia una bella città e decidiamo di dedicargli la mattina successiva per una visita piu’ approfondita.

Fussen che Füssen la volta buona??? – 9 Agosto

Dopo una bella colazione sostanziosa partiamo per il centro di Fussen. Cittadina ricca di monumenti storici dalla Reichenstrasse: si vede dominante la torre dell’orologio del castello Hohes Schloss. Ci sono due bow windows che decorano la torre: una serviva per gettare l’olio bollente per proteggere il castello e l’altro come vedetta per il guardiano che doveva segnalare eventuali incendi notturni. Facciamo la salita e un giro nel giardino; ai piedi del castello si trova l’antica abbazia benedettina (Kloster Santa Mane), anche qui guardiamo il cortile interno e torniamo a passeggiare per le viuzze.

Vediamo una caratteristica pasticceria che vende degli strani dolci… un tipo di chiacchiere arrotolate a forma di palla coperte da cioccolato nera, bianca, zucchero o glassa e cosparse da diversi tipi di frutta secca tritata: si chiamano schneeballen, veramente buone anche se difficili da mangiare, ma in due è piu’ che sufficiente!!!
Ormai sono le 11:00 passate, proseguiamo la giornata andando verso Augusta, ma prima ci fermiamo ad ammirare la chiesa Wieskirche: ci appare bianca in mezzo ai prati, sullo sfondo di monti scuri. Quando entriamo è il tipico esempio di barocco bavarese, inserita nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco; è tutta bianca e oro, luminosissima, anche grazie alle grandi finestre. E’ piena di persone del luogo perché è domenica e c’è la messa, sono vestite con i loro costumi bavaresi, un salto nel tempo! Ci facciamo scattare una foto ma quando ci chiedono se vogliamo lo sfondo della Chiesa, Piero tutto fiero e contento risponde che sullo sfondo vogliamo “the cows”!!! I bavaresi non commentano…

Finiamo il giro con un bel prezel gigante e continuiamo verso Rottenbock: quando arriviamo è proprio una delusione, c’è solo una chiesa conventuale gotica, fuori non si vede un granchè ed è in ristrutturazione. C’è un cimitero e cosi’ Piero, per non partire senza foto, fotografa anche quello!! Help!!!

Ripartiamo immediatamente e arriviamo stanchi e affamati, Landsberg sul Lech, pranziamo con i nostri famosi panini al sacco (ora passati a 6 in varie salse) in riva al fiume Lech, mentre alcuni ragazzi fanno il bagno fra le cascate. Mi colpisce che un fiume cosi’ grande sia pulito, nell’Arno ti viene un accidenti solo a guardarlo, figurati a farci un bagno, di sicuro si esce con qualche mutazione genetica!
Facciamo un giro in centro, molto carino: ci sono un bel po’ di gelaterie e tante file, sembrano gli uffici postali nel giorno di pensione e pensare che vendono solo gelati. Andiamo al mercatino locale ma comincia a farsi sentire la stanchezza e un po’ frastornati decidiamo di andare in macchina alla porta Bayerton, considerata la porta piu’ bella della Germania, la cui torre è alta 36 metri.

Puntiamo verso Augusta ed è veramente tardi, avvertiamo l’albergo: appena all’esterno della città il navigatore decide di prendersi un paio di giorni di riposo e ci saluta. A questo punto grazie al mio spiccato senso dell’orientamento, senza ascoltare le indicazioni di Sonia e con un aiuto provvidenziale di una tedesca che si ferma con l’auto vedendoci in difficoltà (i bavaresi sono molto cordiali), riusciamo ad arrivare all’albergo. Appena in camera doccia per Sonia che si fa anche una ronfata, mentre io mi vado a informare come funziona il parcheggio in Germania, questa scritta “Wertag” mi angoscia e memore di carri attrezzi in paesi stranieri, interrogo i passanti: ce ne fosse uno che parlasse inglese!!! Svelerò il segreto solo l’ultimo giorno del viaggio… Torno dopo una perlustrazione di una mezz’ora e trovo Sonia in piena fase Rem, non la sveglio, scoprirò di aver fatto un errore quasi fatale!!!
Dopo un po’ ci si alza e si va subito a cena, come detto prima in Baviera usa cenare moooolto presto e rischiamo di rimanere senza pasto caldo, Piero sembra non curarsene ed è lentissimo mentre io muoio di fame!! Finalmente in strada: sono furiosa, stanca e affamata, troviamo tutto chiuso, addirittura una cameriera ci scaccia in malo modo. Dopo essere stati rimbalzati un paio di volte, sono quasi rassegnata a mangiare pane e marmellata in camera quando troviamo un ristorante pieno di italiani ma con cibi bavaresi.. Mangiamo maiale e crauti, niente di che ma almeno si mangia (e io sono salvo!!)

La quiete dopo la tempesta – 10 Agosto

Stamani non abbiamo la colazione inclusa, quindi andiamo in una pasticceria dove prendiamo una mega fetta di torta con il mitico coffee to go, sono cosi’ entusiasta che mi passa l’arrabbiatura di ieri (sono una fan accanita del coffee to go).
Ripercorriamo le strade di ieri sera quando cercavamo qualche locale aperto: la Maximilianstrasse, la via principale della città; vediamo il Rathaus con le guglie gemelle color verde scuro a forma di bulbo, le chiese di S.Ulrich, di S.Anna e il Duomo. Augusta è la terza città bavarese per grandezza ma sarà per la stanchezza che mi ha assalito, questa città non mi ha entusiasmato per nulla.

Rimontiamo in auto e andiamo a Donaworth, cittadina molto caratteristica con le sue case colorate; piove cosi’ entriamo in un negozio di giochi dove mi immergo nel mondo che tante volte Piero ha provato a spiegarmi. Ci sono giochi di tutti i generi e inizio con le mie spese pazze! Dopo circa un’oretta usciamo in ritardo rispetto alla nostra tabellina di marcia ci dirigiamo subito verso Harburg, dove c’è uno dei castelli meglio conservati della Germania. Parcheggiamo al di sotto del castello e saliamo su delle scalinate, nel portone interno si può vedere ancora la saracinesca di legno con le punte in ferro. Purtroppo il lunedi’ il castello è chiuso e ci limitiamo a vedere il borgo e il cortile.

La perla successiva, Nordilingen, è costruita dentro un cratere di 25 km di diametro formato da un meteorite. La cerchia di mura con i suoi bastioni si è mantenuta fino ad oggi ed è interamente percorribile. Naturalmente noi ci siamo fatti l’intero giro della città percorrendo tutte le mura di cinta. Comincia a piovere a dirotto e cosi’ dopo un rapido giro conclusivo del centro partiamo per Dinkelbuhl, non prima però di farmi rapinare per una delle palle dolci che vendono da queste parti, fa schifo e costa un pozzo, mi hanno fregato, e pensare che il napoletano sono io!!!

Dinkelbuhl è un’altra cittadina medievale molto bella, con pittoresche case colorate con tipiche facciate a frontoni. Uno dei racconti di viaggio che abbiamo letto, parlava del solo museo 3d ma devo dire che la città merita, è una delle meglio tenute e piu’ caratteristiche fra tutte quelle viste finora.

Ormai è quasi sera e andiamo a Rothenburg od der Fauber, la città del Natale perenne; e’ sicuramente la cittadina piu’ particolare della Romantischerstrasse, ha conservato il suo stile medievale, le insegne dei negozi e dei ristoranti sono in oro, ottone e ferro battuto. Ormai è buio, ceniamo in un ristorante vicino ad un albergo con i soliti wurstel, maiale, crauti e insalata di patate; c’è un cameriere italiano e inizio un interrogatorio sugli usi alimentari bavaresi.
Tornati in albergo ci rendiamo conto che il letto cigola maledettamente e cosi’ da buoni napoletani troviamo subito una soluzione e trasferiamo il materasso… a terra.

Natale a Ferragosto – 11 Agosto

Appena svegli dopo colazione passeggiamo per il centro storico: il negozio conosciuto in tutto il mondo è il Kathe Wohefahrt, interamente dedicato al Natale. All’interno luci, palline, addobbi e addirittura una riproduzione di una tipica piazzetta natalizia con tanto di albero di Natale e finto cielo stellato; le commesse sono vestite con tipico abito bavarese, c’è anche una giapponesina, non sapevo che i tedeschi avessero gli occhi a mandorla!
Diciamo che in Agosto l’atmosfera natalizia manca e i prezzi non sono proprio accessibili, hanno limitato i miei acquisti ma mi sono rifatta con altri negozietti. Verso mezzogiorno partiamo per Wurzburg, ci dirigiamo subito verso l’albergo che è veramente unico, sembra un labirinto di corridoi, pieno specchi e stemmi, una manna per Piero che fotografa ogni stemma! Finalmente svelo uno dei misteri del viaggio, l’albergo che avevo prenotato su internet con vista sulla città non era quello di Innsbruck ma questo… maledetta terza età!!! Raggiungiamo il centro in macchina e attraversiamo il vecchio ponte sul Meno punteggiato di dodici statue di santi e potenti; chiudiamo la serata con una passeggiata per il centro e cena.

Come dei Re – 12 Agosto

La mattina successiva andiamo a visitare la fortezza di Marienburg, non prima di una lussuosa colazione con preparazione del pranzo e presa in prestito di nutelle e salsicciotti tipici, poi con calma li restituiremo…
E’ stato un po’ dificile raggiungerla, dopo un giro intero della città durato piu’ di 30 minuti ci accorgiamo che la fortezza era a due minuti dall’albergo: ne è valsa la pena, da qui si ha una bellissima vista su Wurzburg. Anche questo è incluso nel patrimonio culturale mondiale e servi’ ai principi vescovi come residenza e barriera contro i cittadini.

Il nostro itinerario lungo la Romantische Strasse termina cosi’ e ci dirigiamo verso Norimberga. Parcheggiamo e ci avviamo verso il centro.
Questa città durante la seconda guerra mondiale è stata quasi rasa al suolo e la maggior parte dei monumenti sono stati ricostruiti o ristrutturati. Qui facciamo una tragica scoperta, una certezza ci viene meno: MacDonald, il punto di ritrovo per tutti i paninari e gli incontinenti non accoglie piu’ gratis tutti i peregrini che hanno bisogno di un bagno… Sonia prova a scassinare la porta ma scopre che come per le casseforti anche i gabinetti del Mac ora hanno la combinazione, ci tocca prendere qualcosa per avere il numero giusto per il paradiso!!!

Non stanchi partiamo verso Ratisbona, parcheggiamo vicino allo Steinerne Brucke, ponte sul Danubio lungo 310 mt. Li’ vicino si trova la Wurstkurcke, cioè la cucina della salsiccia dove si possono trovare i migliori Ragensburger: purtroppo abbiamo mangiato da poco e non possiamo accertarcene… Passeggiando per il centro notiamo delle lampade di sale molto belle con una particolare virtù’: i cristalli di sale hanno un effetto ionizzante e naturalmente Piero me ne compra una, speriamo serva per il mio mal di testa.

E’ tardissimo, bisogna arrivare a Monaco per le 20, orario limite per il check in all’albergo: per la strada facciamo finalmente conoscenza con la polizei che ci ferma pensando fossimo turisti italiani “cannati” provenienti da Amsterdam… avrà notato Piero di certo non me 😉
L’albergo è dietro la stazione vicino alla porta: finalmente a destinazione, giusto in tempo per prendere la camera. La mia prima impressione non è per niente positiva, vedo talebani e naziskin un po’ dovunque.

Posiamo le valigie e di corsa a cena, alla ricerca della piu’ famosa birreria di Monaco, l’Hofbrauhaus. Troviamo un altro buon bavarese che ci accompagna addirittura alla birreria: è strapiena di turisti e tutti con degli enormi boccali di birra in mano. C’è una gran baldoria, un’orchestrina tipica bavarese, turisti che ridono, cantano e ovviamente bevono; le cameriere in tipico abito bavarese vanno avanti e indietro con dei cestini pieni di enormi pretzel, i piu’ grandi visti fino ad ora. Naturalmente ceno con i ragensburger dato che ho imparato che sono i migliori! Finito di mangiare facciamo un giro per il locale che è enorme: la sala al pianterreno (dove abbiamo mangiato) si chiama Schwemme e ha il soffitto dipinto; può contenere circa 1000 persone. Notiamo una specie di armadio a vista chiuso con una griglia e tanti lucchetti per chiudere i boccali di birra. Troppo forte! Al primo piano la sala si chiama Festall ed è caratterizzata da una volta a botte: questa di persone ne può ospitare 1300; qui Adolf Hitler teneva le sue prime riunioni. Nel cortile pieno di alberi di castagno si trova la birreria all’aperto, molto frequentata ma piu’ silenziosa e tranquilla.

Monaco secondo giorno – 13 Agosto

Stamani purtroppo piove, quindi entriamo nel negozio di giochi piu’ grande che io abbia mai visto! Compriamo di tutto di piu’!
Fiduciosi ci dirigiamo verso l’Englischer Garten: un immenso parco verde, ma la fortuna non ci assiste e inizia a diluviare, rimaniamo in attesa che spiova. Perdiamo un po’ di tempo a guardare ragazzi che fanno surf in uno dei ruscelli del parco; non appagati abbiamo la malaugurata idea di andare al museo Alta Pinacoteca, è lontanissima e quando arriviamo sta per chiudere uffa! Torniamo in albergo tristi per una giornata persa e ci facciamo una bella dormita.
Ci alziamo per cena e andiamo alla vicina birreria Augustiner Baun, ceniamo con Wurstel (che novità); è molto piu’ piccola e silenziosa ma affaccia sulla via principale di Monaco. Non sazi ci fermiamo in un caffè a sorseggiare un cappuccino, una mega fetta di torta e un donut (praticamente le ciambelle di Homer Simpson): la parte migliore della giornata, decidiamo di prolungare la vacanza di un giorno.

Monaco parte terza – 14 Agosto

Stamani c’è il sole e cosi’ visitiamo il mercato locale, il Viktualienmarkt: oltre alle bancarelle di frutta e verdura superordinate, quasi finte, ci sono birrerie, macellai che vendono ogni tipo di wurstel… naturalmente visitiamo il centro storico e io trovo finalmente le mitiche Birckestock a 30 euro, un affarone (finalmente Sonia realizza un sogno…)!!!
Questa volta per evitare lunghi scarpinetti prendiamo l’auto e torniamo all’Alta Pinacoteca dove ci sono i quadri di Canaletto, Tintoretto Rmbrandt, Brugel il giovane e il vecchio. Piero entusiasta, per me una vera noia, eccetto le descrizioni dell’audioguida che a volte trovo esilaranti (tipo un morto che piu’ morto non si può…). Usciti pranziamo con i nostri soliti panini, ci dirigiamo all’Englischer Garten: con in sole devo dire che è un altra cosa, c’è anche un lago con le barchette, le papere in riva al lago e via all’albergo.
Dopo una doccia rigenerante andiamo a cena alla Lowenbrau, una birreria molto grande: Sonia si avvia convinta all’ingresso, ma viene fermata da un energumeno, purtroppo c’è una festa privata e l’unica parte accessibile è il giardino. Prendo un piatto “dietetico” con Wurstel di vari tipi, crauti e purè! Naturalmente tutto bagnato con un mezzo litrozzo di birra.

Ritorno alla base – 15 Agosto

Prima di partire ho un dilemma amletiano: prendere un altro gioco con cui riempire la mia casa o no? Un grande dubbio… entro e lo compro, Sonia logicamente non può che prendermi in giro ma chi la fa l’aspetti, il destino è dietro l’angolo!!! Da un bel po’ voleva provare un buon Ice coffee, dopo un po’ di tentennamenti andiamo in un negozio e ci rendiamo conto di aver fatto un tragico errore: dopo aver dovuto dire al tizio al bancone come farlo, ci tocca berlo ed è una vera ciofeca… nel berlo Sonia quasi si sente male, ci tocca buttarlo.

Ultimo giorno di vacanza e nostra ultima tappa: il castello costruito da Ludwig II su copia di Versailles. Si trova in una posizione fiabesca in un’isola in mezzo al lago e per raggiungerlo bisogna prendere un battello; dopo un po’ di fila scopriamo che il biglietto si può fare anche a bordo. Logicamente proviamo a fare i “portoghesi”, ma appena arrivati senza biglietto non si sbarca: mi sa che è già passato qualche napoletano e qui hanno imparato la lezione, mi tocca fare il biglietto a bordo e anche di corsa, altrimenti il traghetto riparte.

Sbarcati ci incamminiamo su un sentiero tra gli alberi e dopo circa 20 minuti arriviamo al castello. Siamo fortunati e inizia subito la visita; 7 euro il biglietto con guida in italiano, il giardino lo vedremo dopo con calma. Per mancanza di fondi questo castello è rimasto incompiuto, cosi’ soltanto venti stanze su settanta sono state terminate. Durante il percorso vediamo la camera da letto, lussuosissima; il salone degli specchi che riproduce quello di Versailles, piu’ lungo di quello originale; il salone con le scale. Ogni tanto interrompe la spiegazione il cellulare di uno dei nostri compagni di viaggio. Attraversando parti del castello incompiute arriviamo al piano inferiore, dove possiamo osservare il meccanismo del tavolo a scomparsa. L’ultima stanza è il bagno con la vasca in marmo, profonda ben un metro e settanta per circa sette metri di diametro: per riempirla ci vogliono sessantamila litri d’acqua.

In questo castello Ludwig visse solo dieci giorni prima di morire nel lago Starnberg. Con lo stesso biglietto abbiamo la possibilità di vedere il museo a lui dedicato: ci sono le foto da bambino con il fratello e cugina Sofia, il vestito del suo battesimo, tazze, piatti, monete, medaglie etc. Molto interessanti i progetti dei vari castelli.

Usciamo e ci godiamo pienamente il giardino con le sue fontane e la vista del lago in lontananza; unica noia le tante api e vespe. Riprendiamo il battello e con tanta tristezza terminiamo la nostra vacanza ma non la nostra strada romantica…