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La Vena del Gesso: alla scoperta dei misteri della terra
Particolarissimo ed unico, dal punto di vista naturalistico, il paesaggio collinare dell’Appennino Faentino, tra le Valli del Senio e del Lamone, dove appaiono rocce dallo scintillio lunare: si tratta della Vena del Gesso, un bastione calcareo che percorre trasversalmente l’area appenninica emiliano-romagnola per parecchi km, spiccando fra il verde delle macchie boschive. Testimonianza di antiche ere geologiche, le formazioni stratificate di brillante roccia gessosa (selenite), affiorano dalle colline, come ossa della terra. Alta poco più di 500 metri, la Vena del Gesso è la più grande catena di gesso selenitico d’Europa. Nel corso dei millenni, le acque di piogge e torrenti hanno scavato solchi, dirupi, calanchi, inghiottitoi, valli e caverne, creando un paesaggio carsico aspro e movimentato, che farà la gioia degli appassionati geologi, ma anche di semplici escursionisti. Numerosi sentieri segnalati consentono di raggiungere i punti di maggior interesse naturalistico di questo magico ambiente collinare: la Grotta di Re Tiberio e gli Orridi di Rio Basino, nei pressi di Riolo Terme, il complesso carsico della Grotta Tanaccia (abitata in Età del Bronzo, come testimoniano i ritrovamenti risalenti a tale epoca) all’interno del Parco Naturale del Carnè, nei pressi di Brisighella. L’area naturalistica del parco, esteso su oltre 60 ettari, è attrezzata con servizi di accoglienza visitatori, percorsi di trekking, mountain bike, horse trekking. Per i patiti di grotte e geologia, si organizzano tutto l’anno escursioni speleologiche guidate, percorsi naturalistici nel Parco e visite al Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza.

Organizzazione delle escursioni ed informazioni (anche laboratori didattici per le scuole): Associazione Culturale Pangea, Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza – tel. 0546 662425-681585
Centro Servizi Parco del Carnè – tel.0546 81365 (ch.lunedì) – (dal 1 Mag. al 31 Ott. Ore 9/20).


A piedi o in bici
Il Sentiero CAI 505 (il cosiddetto “Sentiero dei Crinali) è un itinerario di grande interesse storico-naturalistico, che parte dalle “Bocche dei Canali“, località a sud-ovest di Faenza e consente di raggiungere Brisighella a piedi, percorrendo un paesaggio aspro ed affascinante che si snoda tra i boschi ed i rilievi della Vena del Gesso. L’arrivo è all’ingresso del Parco Carnè. Per chi ha buona confidenza con la bici, e non si spaventa di fronte a ripide discese in curva, può sperimentare un percorso da professionisti del pedale: il tratto Faenza-Marradi consente di passare dalla Romagna alla Toscana e ritorno in 120 km. Prova perfetta per i fondisti, che hanno a disposizione 9 km di salita e 18 km di discesa.

A cavallo delle Romagne
Per un itinerario profondamente in sintonia con la natura, lungo le vie battute anticamente da viandanti e pellegrini, alla scoperta delle due anime della Romagna – il mare e l’entroterra – si può scegliere di cimentarsi in un bellissimo trekking a cavallo. Si tratta di un percorso equestre di 104 km, divisibile in 10 tappe per un totale di 4 giorni, da Marina Romea fino a Marradi, nel cuore dell’Appennino romagnolo-toscano, che tocca l’Appennino faentino nei dintorni di Faenza, Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. Lungo l’itinerario, estremamente vario ed affascinante per la grande diversità ambientale (si passa dalla fascia costiera salmastra del Delta del Po, alla campagna coltivata, al paesaggio boschivo delle colline), si può sostare in località e centri adeguatamente attrezzati per accogliere cavalli e cavalieri. Non mancano le possibilità di visite a borghi e città ricchi di storia e cultura (Ravenna, Faenza, Brisighella…). A richiesta, è possibile essere accompagnati da una guida con brevetto FITEEC-ANTE.

Organizzazione delle escursioni ed informazioni:
Compagnia del Gufo Nero – tel. 0544 420449


All’ombra dell’antica Torre

Una bella escursione che dista circa 8 km da Faenza, partendo dal lungofiume di Borgo Durbecco (il Rione Bianco di Faenza), porta all’antica Torre di Oriolo dei Fichi, ciò che resta della rocca eretta a difesa di Faenza nel 1475, sotto la Signoria dei Manfredi. La sua singolare struttura a pianta esagonale con due angoli retti, sorge solitaria in mezzo al verde delle prime colline, tra frutteti e vigneti.
La Torre è oggetto di un interessante progetto di recupero architettonico ed ambientale (Progetto T.O.R.R.E = Turismo Organizzato Recupero Rurale Ecologico) per riqualificare e valorizzare tutta l’area del Parco di Oriolo dei Fichi, proponendola come gradevole meta di escursione storico-naturalistica per visitatori ed ecoturisti. Il Parco pubblico della Torre di Oriolo è attrezzato per organizzare passeggiate ecologiche guidate, sagre dedicate alle antiche tradizioni rurali romagnole, degustazioni di vini e prodotti tipici del territorio, tour tra cantine, agriturismi e ristoranti. Da alcuni anni, un appuntamento classico dell’estate alla Torre di Oriolo, per farsi coinvolgere dalla magia di una notte sotto le stelle, tra i profumi ed i suoni della campagna, è per il 10 agosto, con “Calici di Stelle”, degustazione di vini DOC delle colline faentine, in collaborazione con l’Associazione Città del Vino.

Per informazioni e prenotazioni:
Associazione per la Torre di Oriolo – Faenza – tel.0546 642162 – www.lifetorre-faenza.it

Casola Valsenio, Piccola Provenza di Romagna.
Un itinerario naturalistico sulle colline faentine può seguire anche il filo conduttore dei profumi campestri. Casola Valsenio, colonizzata nell’anno Mille dai monaci benedettini che vi fondarono un’abbazia, è un grazioso borgo ad una trentina di km da Faenza, nella Valle del Senio. La sua principale attrattiva è la splendida natura da cui è circondato, amorosamente coltivata in un mosaico di boschi, vigneti, frutteti e giardini. Casola Valsenio ha puntato sulla salvaguardia e la diffusione delle conoscenze e degli usi delle erbe officinali. L’antica vocazione erboristica dei monasteri benedettini, rivive nel Giardino delle Piante Officinali, un’oasi di 4 ettari di profumi e colori, che costituisce una vera attrattiva turistica ed è, per importanza scientifica e didattica, il più importante d’Italia e fra i primi in Europa. Vi si coltivano circa 400 specie di “semplici”, piante officinali dalle molte virtù, utilizzate in medicina, cosmesi ed alimentazione.
Il Giardino comprende anche una ricca esposizione di piante essiccate, una biblioteca specializzata, un’olfattoteca ed un punto vendita di prodotti erboristici.
Come in una piccola replica della Provenza, il viola delicato della lavanda illumina il paesaggio estivo attorno a Casola Valsenio, sulla “Strada della Lavanda”, in direzione di Brisighella e Fontanelice. Tra la Valle del Santerno e quella del Senio corre invece la “Strada delle Piante di un Tempo”, quasi un museo arboreo per far sopravvivere antiche specie di piante ed alberi da frutto, a rischio d’estinzione. Erbe ed erboristeria sono protagonisti del Mercatino Serale delle Erbe, che ogni venerdì di luglio e agosto, da oltre 20 anni, anima il centro storico di Casola Valsenio, con l’esposizione dei prodotti di botteghe erboristiche da tutta Italia. Le piante aromatiche sono la traccia profumata che ritma le stagioni, e l’ingrediente stuzzicante di una cucina originale e raffinata. Gli chef locali propongono menu a tema “verde”, ispirandosi agli ottimi prodotti del territorio ed a ricette fra tradizione ed innovazione, con largo impiego di erbe ed aromi dal fascino antico.

Per informazioni e prenotazioni: Giardino delle Erbe di Casola Valsenio – www.ilgiardinodelleerbe.it