Betlemme basilica natività
Betlemme mangiatoia
Betlemme nascita
Gerusalemme muro pianto
Gerusalemme veduta
Gerusalemme sepolcro

…ancora non so se potrò scendere e calcare il suolo della “Terra Santa”, tanto cara a noi cattolici. Dipenderà dalla situazione politica odierna…, dal grado di pericolosità del momento…, dal console italiano, che dovrà esprimersi a riguardo, sentita la dalla polizia israeliana. Il nodo sarà sciolto comunque a momenti, visto che ormai ci siamo ! Faccio colazione, ma non é come quella che da inizio a tutte le escursioni sin ora fatte…, l’orecchio e teso verso il personale di bordo per riuscire a carpire qualcosa riguardo a questa escursione, che non è uguale alle altre… Non solo perché siamo in terra santa, ma soprattutto, perché la situazione politica del paese, altamente instabile e il rischio di attentati, possono turbare, se non del tutto impedire il nostro tour a Betlemme e Gerusalemme.
Finalmente l’auto-parlante annuncia che le autorità israeliane hanno autorizzato il nostro sbarco:l’avventura inizia, sarò pellegrino in terra santa ! Le formalità doganali vengono espletate a bordo, ma sono molto lunghe e meticolose; il passaporto è studiato nei minimi particolare, il volto scrutato…

Non nascondo di essermi sentito in soggezione di fronte a quel militare, che girava e rigirava le pagine del mio passaporto, come se cercasse qualcosa, un appiglio, un indizio…; quei secondi, mi sono sembrati un’eternità e nella mia mente ho pensato a che cosa poteva non andare bene, senza trovare risposta alcuna… Poi il passaporto si richiude e mi viene restituito; posso andare… Passa però, circa un’ora prima che possa scendere a terra e qui di nuovo controlli… Questa volta è la persona che viene passata al setaccio: dopo il controllo formale, ecco quello sostanziale ! Piccola perquisizione attenta e metal detector ultra sensibile:anche le monete o una semplice graffetta lo mandano in fibrillazione…

Bisogna svuotare le tasche e via un altro controllo…; il tutto si ripete sino a quando il metal detector non rimane silenzioso. La fila di persone si muove lenta, anche perché in molti hanno in tasca qualcosa che “irrita” la suscettibilità dell’aggeggio ! Tutto il resto é invece passato ai raggi X, compresa la macchina fotografica e i rullini; speriamo, che non si siano rovinati ! Devo ammettere che sono un po’ scocciato da questo trattamento, ma poi ha mente fredda, penso che sia più che comprensibile…; in Israele infatti, gli attentati sono un nemico presente e difficilmente arginabile e prevedibile…

Dietro la persona più innocua, si potrebbe nascondere il “kamikaze” del giorno, pronto a sacrificare la propria vita per rovinare quella di molti normali cittadini… Deve essere difficile vivere qui…, uscire il mattino per prendere l’autobus e convivere con la possibilità che il tuo vicino, quello a cui “rubi” i titoli di testa del giornale, lungo il tragitto che ti porta al lavoro, a scuola, o in un centro commerciale, si possa far saltare in aria… Ci si abitua a tutto, ma questa consapevolezza penso sia incredibilmente pesante da accettare… Alla luce di tutto questo, i controlli a cui siamo sottoposti acquistano un senso ! Ed anche i visi senza espressione di chi li attua, che nascondo concentrazione in quello che stanno facendo e sicuramente anche timore, non sono più così indisponenti come li avevo giudicati prima…

Veniamo scortati dai militari di presidio al porto sino ai nostri pullman, dove ad attenderci c’è la nostra guida, una gentile signora con alle spalle studi universitari letterari in Italia; un veloce appello, per non scordare nessuno, quindi partiamo alla volta di Betlemme.
Il viaggio mi permette di scoprire un paese che non mi aspettavo…, verde e ben curato. La guida mi chiarisce subito le idee, tessendo le lodi di questo paese, ricco e florido, che ha come massima esportazione i diamanti ! E io che pensavo di trovare il terzo mondo…

BETLEMME

Il viaggio da Ashdod a Betlemme dura circa un paio di ore, compresa una piccola sosta; il tutto per coprire poco più di 60 Km. Il pullman si ferma proprio nel piazzale di fronte alla basilica della natività, e qui scendiamo… Di fronte a me c’è il cardine della credenza cattolica, il luogo dove la tradizione narra sia nato Gesù ! Dall’esterno, non mi appare così bella, maestosa e imponente come la casa del redentore si immagina dovrebbe essere; si tratta infatti di una costruzione in sasso, che al primo sguardo appare povera e malconcia. Poi mi tornano alla mente gli anni del catechismo e le parole di Don Angelo, il parroco del quartiere, che non smetteva mai di ricordare che Gesù era un artigiano…, un povero… Impossibile quindi aspettarsi una cattedrale…; inoltre è bene ricordare che siamo in un paese con una forte influenza mussulmana e tutto ciò che riguarda la cultura cattolica è stato negli anni soggetto a mille traversie.

La guida ci esorta ad entrare e, come sempre, sono tra i primi a seguire questo invito; mi piace infatti godere del posto in cui mi trovo, quando ancora non è “contaminato” dalla folla. L’interno é tutta un’altra cosa e comincia a respirarsi l’importanza religiosa che tale luogo ricopre. Per visitare i luoghi sacri alla religione cattolica é necessario scendere nel seminterrato della basilica, dove si trova, secondo la tradizione, il punto esatto in cui é nato Gesù, indicato da una stella a 12 punte; ben evidenziata è anche la mangiatoia.

Vedo diverse persone appoggiare vari oggetti al centro della stella, per poi riprenderli… Rimango stupito e chiedo il perché. Mi rispondono che é un modo per santificarli. Anche se credo si stia sconfinando dalla credenza religiosa al feticismo di questo luogo, anch’io pongo l’unico oggetto che ho con me: la mia collanina d’oro. Risalito in superficie, gironzolo per il resto della basilica, dove dimora una congregazione di frati e suore. All’interno, c’è un bel giardino, con al centro la statua di San Gerolamo.

La folla é divenuta incredibilmente numerosa e di fatto si perde il rispetto di questo luogo…; la cosa mi infastidisce, quindi decido di uscire all’esterno e aspettare la guida con il resto del gruppo davanti all’autobus.

Qui trovo diversi bambini, che cercano di vendermi delle sigarette…; sono piccoli, vestiti in qualche maniera e anche se non ho mai fumato in vita mia, ne compro un pacchetto, per 5.000 delle vecchie lire. Dopo poco giunge la guida, seguita dal resto del gruppo; risaliamo sul pullman e dopo l’appello, che comincia a stressarmi un pò, ripartiamo alla volta di Gerusalemme.

GERUSALEMME

Dieci chilometri separano Betlemme da Gerusalemme; il viaggio dura circa mezz’ora e ci introduce in un luogo particolarissimo, in cui confluiscono tre caratteri religiosi importanti:quello cattolico, quello ebraico e quello mussulmano.

Ci fermiamo sul promontorio che domina la città e dall’alto é possibile distinguere la cittadella, circondata dalle mura, dalla quale si erge, ben visibile, la Moschea di Omar e la Torre di Davide.

La prima tappa, però la facciamo all’esterno della città vecchia; visitiamo infatti per prima la Basilica dell’Agonia, circondata dal giardino dei getsemani, il luogo dove Giuda tradì Gesù. Del “biblico” uliveto restano solo poche piante, racchiuse in un giardino molto ben curato. La Basilica, invece, austera e buia, reca al suo interno il luogo esatto in cui fu dato il “bacio rilevatore”. La visita è breve e frettolosa, ma del resto c’é ben poco da vedere ! Riprendiamo il pullman e ci dirigiamo verso una delle vie di accesso alla città vecchia, racchiusa tra le mura. Poco meno di dieci minuti e siamo di nuovo a terra !

Accedo alla “cittadella” dalla porta di Jaffa, posta a ridosso della Torre di Davide. Impossibile avere un minimo di libertà; sono costretto, come gli altri a seguire la guida passo dopo passo, senza potermi minimamente allontanare. Mi sento un galeotto nell’ora d’aria ! Superata la Torre di Davide ci rechiamo subito alla chiesa del santo sepolcro, al cui interno si trova il letto di pietra che accolse il corpo di Gesù, dopo la sua morte.

Il luogo é suggestivo e pieno di significato, ma alterato dalla troppa folla presente e dagli atteggiamenti insulsi di chi appoggia qualsiasi cosa sulla pietra in segno di grazia; qui finisce la credenza cattolica e comincia il feticismo !

Il nostro giro riprende attraverso gli stretti vicoli della cittadella, lungo quella che dovrebbe essere la Via Crucis; sono infatti segnalate le diverse soste compiute da Gesù, indicate, nella maggior parte dei casi, da piccole cappelle.

Giungiamo così, sempre marcati strettissimo dalla guida e da “mister x” alla Moschea di Omar. E’ enorme, soprattutto nella cupola, che brilla al sole e sembra ancora più lucente di quanto il suo color oro non la faccia già apparire. Qui la visita é breve e subito si prosegue, sino a raggiungere la piazza in cui si trova il tristemente noto Muro del Pianto. Qui però, più che da questa pietra miliare della credenza ebraica, sono colpito, dal folto numero di militari presenti, intorno a due postazioni dotate di mortaio !

La Terra Santa è uno di quei viaggi che ti resta dentro… Forse perché ad essa si ancorano tutte le radici che costituiscono il telaio della nostra cultura religiosa e non solo… Trovarsi di fronte a tutto quello che per anni abbiamo letto, sentito narrare, visto e rivisto rappresentato in mille modi in TV, ti scuote e ti percuote… Non si può restare indifferenti, credenti o non credenti…, c’è qualcosa di straordinariamente forte che pervade questo luogo, che ti entra dentro… Si viene colpiti, travolti da un sentimento vecchio di millenni, che è ancora vivo e presente…, qualcosa che le mie arruffate parole non riusciranno mai a spiegare e a rendere a pieno…

Qualcosa che bisogna provare…, e in questo senso mi ritengo fortunato per aver avuto la possibilità di farlo.

Questo è il mio sito, dove troverai altri viaggi e molto altro: http://members.xoom.virgilio.it/mfwebsite