270.000 visitatori in tre anni. È questo il dato che testimonia il successo del progetto culturale realizzato dal Comune di Como, che ha portato sulle rive lariane in tre anni, dal 2004 al 2006, capolavori di Mirò, Picasso e Magritte. La settecentesca Villa Olmo è ora pronta a ospitare la nuova grande iniziativa in programma per la primavera 2007. L’assessore alla Cultura, Sergio Gaddi, ha infatti annunciato che dal 24 marzo al 15 luglio 2007 si terrà un raffinato evento espositivo dedicato ai capolavori impressionisti e post-impressionisti provenienti dal Museo di Belgrado.

La rassegna GLI IMPRESSIONISTI, I SIMBOLISTI E LE AVANGUARDIE, curata da Tatjana Bosnjak (conservatore del Museo di Belgrado), Sergio Gaddi, Giovanni Gentili e Dragana Kovacic (conservatore del Museo di Belgrado), raccoglierà 124 opere (77 oli su tela e 47 disegni), realizzate dai maggiori esponenti dei movimenti da Renoir a Degas, da Monet, da Sisley a Pisarro, da Cézanne a Toulouse-Lautrec, da Redon a Moreau, fino a giungere ai primi del Novecento con Gauguin, Picasso, Chagall, Kandinsky, Mondrian.
L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como.

Dopo il successo della mostra di Renè Magritte dell’anno scorso – sottolinea il sindaco di Como Stefano Bruni – Como prosegue la stagione dei grandi eventi, un ulteriore passo di un percorso ambizioso iniziato nel 2004 e che a pieno titolo ci ha già inserito nel circuito delle città d’arte, con importanti benefici per il territorio, per la naturale vocazione turistica e per il prestigio della nostra città“.
Il passaggio tra ‘800 e ‘900 è presentato in un percorso inedito che arriva fino alla nascita della modernità – evidenzia Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como e curatore della rassegna – attraverso l’esperienza straordinaria dei più grandi maestri europei. L’idea della mostra è quella di accompagnare il visitatore alla scoperta dell’arte moderna attraverso opere importanti mai viste prima in Italia, che partono addirittura dal pre-impressionismo di Corot”. Gaddi, che ha curato anche la mostra di Magritte a Villa Olmo dell’anno scorso, evidenzia poi come “Gli Impressionisti, i Simbolisti e le Avanguardie sono elementi di un unico “progetto culturale integrato”, partito con Miró, Picasso e Magritte, e aperto alla letteratura, alla poesia, al teatro“.

L’appuntamento di Como sarà l’occasione per ammirare per la prima volta in Italia questi capolavori, conservati nel Museo Nazionale di Belgrado, una tra le istituzioni culturali più vivaci dell’Est europeo, chiuso per ristrutturazione fino al 2010.
La collezione dai cui provengono si è formata grazie alla volontà del principe serbo Paul Karadordevic tra la metà dell’Ottocento e gli anni Venti del secolo scorso e, per le sue particolarità, è unica in Europa.
A differenza delle altre collezioni coeve, infatti, in essa sono concentrati i lavori di quegli autori che sono stati i protagonisti dello sviluppo dei nuovi orientamenti artistici e che hanno condiviso le moderne idee estetiche. È una collezione mirata alla scelta della modernità che condurrà il visitatore dalle opere dei primi impressionisti fino alla nascita delle Avanguardie.

Il percorso espositivo prende avvio con due paesaggi di Camille Corot e una ‘Natura morta con ciliegie’ di Eugène Boudin, due artisti che hanno spianato la strada alla ‘rivoluzione’ impressionista.
La grande stagione dell’Impressionismo è ben rappresentata dai maggiori esponenti del movimento, quali Claude Monet, qui con una delle sue famose cattedrali di Rouen (‘La Cattedrale rosa’, 1892), Pierre Auguste Renoir, con 14 oli su tela, tra cui ‘La bagnante che dorme’ del 1861, e ‘La bagnante’ del 1915, Edgar Degas, con tre oli su tela, Alfred Sisley, Camille Pissarro, con ‘Pomeriggio a Berneval’ del 1900. Le evoluzioni stilistiche dell’Impressionismo sono delineate nei suoi tratti essenziali da Paul Gauguin – di cui il Museo di Belgrado conserva importanti dipinti, come ‘Le gioie di Bretagna’ una piccola tela del 1889 appartenente al suo periodo bretone, e tre lavori realizzati a Tahiti, dove l’artista si recò nel 1891 – da Toulouse Lautrec e Paul Signac.
Il punto di svolta tra la poetica impressionista e i suoi successivi sviluppi verso l’affermazione delle Avanguardie è dato dall’analisi del movimento simbolista, con opere dei maggiori artisti, come Gustave Moreau, Odilon Redon e Eugène Carrière. L’esposizione comasca dà poi conto degli sviluppi artistici del primo Novecento con il movimento fauvista; è qui che si incontrano le opere di Henri Matisse, di André Derain, di Maurice de Vlaminck, di Georges Rouault.
Il cubismo è rappresentato dal capolavoro di Picasso, “Testa di donna”; per il movimento Nabis si incontreranno i lavori di Pierre Bonnard e di Edouard Villard, mentre lavori di Marc Chagall e Kees Van Dongen testimonieranno la ricerca stilistica della cosiddetta ‘scuola di Parigi’.
La mostra si conclude idealmente con due artisti che, con modalità diverse, hanno spinto la pittura a nuove ricerche espressive, come Piet Mondrian e Vassily Kandinsky.

Monet, Degas, Renoir, Gauguin, Redon, Mondrian
GLI IMPRESSIONISTI, I SIMBOLISTI E LE AVANGUARDIE
120 capolavori dal Museo Nazionale di Belgrado
Como, Villa Olmo (via Cantoni 1)
24 marzo – 15 luglio 2007
Orari: martedì, mercoledì e giovedì 9.00 – 20.00; venerdì, sabato e domenica 9.00 – 22.00. Lunedì chiuso (La biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietto intero: Euro 9,00
Biglietto ridotto: Euro 7,00, dai 6 a 16 anni, over 65, studenti universitari, categorie convenzionate, gruppi di almeno 20 persone (con gratuità per l’accompagnatore), gruppi scolastici (con gratuità per 2 accompagnatori) Euro 5,00 per le scuole (classi organizzate)
Ingresso gratuito: bambini sino a 6 anni, portatori di handicap con accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino o autorizzate, militari in divisa.
Visite guidate su prenotazione per gruppi fino a 20 persone: Euro 100,00
Visite guidate per scuole: Euro 50,00
Audioguide: € 3

Catalogo: Silvana Editoriale

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