Inutile girarci intorno: la Pasqua è una ricorrenza che non solo cambia di regione in regione, ma persino di famiglia in famiglia. Ciascuno di noi ha i propri rituali con un significato diverso, che accompagnano un momento dell’anno molto sentito sì dai credenti, ma che anche in chi segue un proprio percorso spirituale non può che risvegliare l’animo. Con l’inizio della Primavera succede, dentro ognuno di noi, qualcosa di simile a quello che accade alla natura: gli alberi in fiore, i prati che si colorano e i vestiti che, con l’aumento delle temperature, ci lasciano scoprire sempre più pelle, e ri-scoprire le sensazioni assopite dall’inverno. Profumi nuovi, sapori che ritornano tutti gli anni a primavera e che ogni volta ci colpiscono come la prima.

Per uno spring break pasquale, la scelta quest’anno è Verona, con i suoi Marchi d’area e il Lago di Garda Veneto: il territorio che circonda il capoluogo scaligero promette, per questa primavera, spazi immensi da scoprire per una scenografica fuga nella sua natura accogliente, oltre ad occasioni per scoprire il meglio della gastronomia di località-gioiello della costa gardesana e dei vigneti di Soave e Valpolicella. Ma anche molto altro: scopriamolo insieme.

Eremo di San Rocchetto o Le Torricelle? La scampagnata di una Pasquetta veronese

Che il lunedì in Albis (che quest’anno cade il 1° aprile) sia giornata di scampagnate, è cosa risaputa. Per i veronesi, la scampagnata di Pasquetta per eccellenza è quella all’Eremo di San Rocchetto sopra Quinzano, dove giovani e meno giovani si ritrovano per trascorrere del tempo insieme in collina. È già dall’epoca delle Crociate che i cavalieri, di ritorno dalla Terra Santa, avevano notato la somiglianza tra questa collina e il Monte Calvario, al punto da erigervi alla sommità una cappella del Santo Sepolcro, primo nucleo di quello che oggi costituisce l’Eremo di San Rocchetto.

Più vicina al centro di Verona, invece, la passeggiata alle Torricelle, la zona che prende il nome, come facilmente intuibile, dalle quattro torri cilindriche di avvistamento poste nell’epoca della dominazione austriaca sulla riva sinistra dell’Adige. La zona è raggiungibile, dal cuore di Verona, anche in funicolare, ma nello spirito della scampagnata non si può che scegliere l’alternativa a piedi. Lungo il trekking urbano del Parco delle Mura, che segue il tracciato dell’antica cinta muraria, è automatico, di tanto in tanto, voltarsi sulle terrazze panoramiche a guardare il profilo della città, che di fermata in fermata prende sempre più forma ai piedi della collina. Castel San Pietro è una fermata obbligata, ma un percorso alternativo e altrettanto affascinante è quello che porta al Santuario della Madonna di Lourdes, che dall’alto domina la città e la pianura appena fuori.

Di fiori e di asparagi: gusto e passione nel territorio di Soave – Est Veronese

Non c’è Pasqua, nel Veronese, che non riconosca come sovrano incontrastato della tavola l’asparago bianco. Crudi, al vapore, in insalate, come condimento di zuppe e minestre o semplicemente saltati al burro, gli asparagi vengono consumati, da queste parti, in mille modi diversi. Occorre molta maestria per la raccolta di questo ortaggio, ma la resa è massima. Nel mese di aprile la città di Arcole rende omaggio a questa coltura, con un evento di due giorni che celebra la primavera in tutte le sue espressioni. È la Fiera dell’Asparago e dei Fiori di Arcole, che animerà il centro storico della cittadina i prossimi 13 e 14 aprile.

Trovandosi in zona est-Veronese, è tappa obbligata anche Soave, sia per i vini e gli olivi che per visitarne il castello, che dal 16 febbraio riprende gli orari estivi 9:00-12:00 e 15:00-18:00. Tra le mura merlate di questo straordinario edificio medievale che porta i segni delle diverse famiglie che vi si sono succedute e dei diversi utilizzi che ne sono stati fatti (non ultimo, quello di fattoria nell’Ottocento), si respira davvero il profumo della Storia, scolpita nella pietra tra le colline di Soave. La vista, a primavera, è davvero sublime. Così come visitare, in questa stagione, i tanti frantoi e le tante cantine della zona.

Lessinia e Valpolicella: primavera tra vino e natura

“I’ mi raggiunsi con la scorta mia;
poscia con pochi passi divenimmo
là ’v’uno scoglio de la ripa uscia”

-Inferno, Canto XVIII, vv. 67-69

Sapevate che in Lessinia, poco a nord della città di Verona, sorge il più grande ponte naturale d’Europa? Si tratta del Ponte di Veja, imponente formazione carsica che sorveglia questa terra e che impressionò Dante a tal punto che il sommo se ne servì nel Canto XVIII dell’Inferno per descrivere l’ingresso dell’Ottavo Cerchio, quello delle malebolge. La primavera è la stagione giusta per un picnic all’ombra di questo impressionante monumento naturale, che lascia a bocca aperta noi proprio come ha fatto, oltre che con Dante, anche con il pittore Mantegna, che lo utilizzò come sfondo nella celebre Camera degli Sposi a Mantova.   

Poco più a sud, la Valpolicella: per i più attenti, questo nome è sinonimo di buoni vini. Domenica 24 marzo va in scena anche in Valpolicella la Giornata dei Colli Veneti e delle Strade del Vino, con l’evento “Valpolicella sui colli delle strade del vino”, che vede alcune cantine del territorio aprire le porte al pubblico per far degustare i loro vini, dare la possibilità di fare una visita della cantina e abbinare alla degustazione dei piatti locali.

La pianura veronese di ville e di verde

Tra le pievi della pianura che si estende a sud di Verona sorgono castelli, ville eleganti e grandi giardini di una terra ancora in gran parte sconosciuta al grande pubblico. Lì, lontano dai grandi centri abitati, queste strutture rimangono testimoni preziose dei secoli passati, di modi di vivere e lavorare ormai scomparsi ma di cui si può fare assaggio visitandole oggi. A primavera, perché no. Tra queste strutture spicca nei pressi di Cerea la settecentesca Villa Dionisi, detta anche Ca’ del Lago, caratterizzata da un prato alla inglese e sede del Museo dell’Arte Applicata nel Mobile. L’accesso alla Villa e al Museo MAAM è possibile tutti i giorni, a pagamento.

Tra le passeggiate del territorio si consiglia il cosiddetto bosco del Tartaro, che prende il nome dall’alveo dell’antico fiume prosciugato di cui segue il corso. Lungo il percorso da 3 km si possono ammirare 15000 varietà di arbusti autoctoni della bassa veronese, oltre al basamento medievale in pietra della Croxetta, che fungeva fino al Rinascimento da confine di Stato.

Lago di Garda: le perle del Benàco in fiore

Con l’arrivo della Primavera, la costa veneta del lago di Garda sboccia. Diventa inebriante attraversare i centri cittadini in questa stagione, che con la rinascita della natura acquisiscono una nuova luce. Lo spettacolo delle fioriture anima parchi e giardini, ma anche le singole località partecipano a questa grande festa di profumi e colori che va in scena ogni anno, a primavera. Bardolino, ad esempio, si aggiudica ormai da anni il premio di comune fiorito più bello d’Italia. A Pasqua poi, il lungolago bardolinese ospita una serie di eventi che vanno da sabato 30 marzo al lunedì in Albis (1° aprile): mercatini enogastronomici e artigiani, appuntamenti musicali che fanno da sottofondo alla lenta e meravigliosa fioritura dei tulipani in riva al Benàco, protagonista assoluta della Pasqua sul lago di Garda.

Poco distante, il Parco Giardino Sigurtà, che riapre la stagione turistica il giorno 8 marzo: 600.000 metri quadrati di soffici tappeti erbosi si alternano a sconfinate fioriture di tulipani, rose, dalie, incantevoli laghetti di ninfee e un misterioso labirinto. Il Giardino può essere visitato a piedi, in bicicletta, con trenini panoramici o con golf-cart elettrici. È consigliabile trascorrere all’interno del parco/giardino almeno una mezza giornata.

Info: www.destinationveronagarda.it

Photo credits @VisitBardolino