La nuova produzione della compagnia più atletica della scena italiana: Love Machines, un omaggio suggestivo ed inedito al genio ed alla ricerca di Leonardo da Vinci, in perfetto stile Kataklò. Dopo la prima assoluta mondiale andata in scena lo scorso agosto sull’esclusivo palco dell’Assembly Hall di Edimburgo, inserita nel programma del Fringe Festival ’09, sotto l’Alto Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, e dopo i successi delle anteprime nazionali estive, arriva nei teatri italiani l’attesa nuova produzione di Kataklò Athletic Dance Theatre: Love Machines è uno spettacolo ideato e diretto dalla fondatrice dell’ensamble Giulia Staccioli, dedicato alla grande figura di Leonardo da Vinci, artista della ricerca e ricercatore dell’arte.

L’atteso debutto nazionale di Love Machines avverrà il prossimo 4 novembre 2010 a Milano sul prestigioso palco del Teatro Ciak Webank.it (c/o Fabbrica del Vapore). Lo spettacolo sarà in scena tutti i giorni fino al 14 novembre, dal martedì al sabato, alle ore 21.00 e in replica pomeridiana la domenica alle ore 16.00 (con riposo il lunedì). Dal palcoscenico milanese Love Machines prenderà poi lo slancio per raggiungere i pubblici di numerose città italiane. Nell’elaborazione delle coreografie e della drammaturgia Giulia Staccioli, coadiuvata dalla preziosa collaborazione di Jessica Gandini, si è ispirata agli studi di Leonardo da Vinci sul corpo umano e sulle macchine, realizzando un viaggio allegorico ed affascinante alla ricerca della bellezza e dell’anima che li unisce.

Giulia Staccioli dirige con entusiasmo e instancabile creatività dal 1995 l’intensa attività di questa compagnia internazionalmente applaudita, famosa per le qualità acrobatiche combinate con quelle teatrali, che quest’anno entra nel suo 15esimo anno di età. A creare l’ambiente immaginifico e suggestivo dello spettacolo, contribuiscono con efficacia ed eleganza le musiche originali elecktro-ambient composte da Italo Dorigatti, alias Sabba D.j., fusioni trascinanti di etnico e digitale, classico e contemporaneo; i costumi di Sara Costantini, colorati ed evocativi; ed infine il disegno luci di Andrea Mostachetti, semplice e pulito nei suoi forti contrasti e nei suoi tagli essenziali. In un mondo sconosciuto e misterioso due esploratori, curiosi ma goffi ed impacciati, indagano lo spazio circostante ed incontrano sul loro cammino delle macchine dall’animo vivo, esseri abitati da altri esseri. Corpi-macchina che prendono e danno vita l’uno agli altri, che popolano un mondo dove non ci sono regole certe; dove manca il concetto di dritto e rovescio. Un mondo di traverso in cui le cose vanno dritte, immerso in una dimensione atemporale, che ospita oggetti inconsueti, piani inclinati, ostacoli da sfidare. I corpi-macchina che abitano la scena e le inclinazioni che la complicano sono l’anima di questo spettacolo, il perno allegorico di una ricerca di conoscenza che sfida gli equilibri, che osa oltrepassare le normali leggi della gravità, che indaga i limiti dell’uomo e quelli del mondo circostante, per abbatterli. Ed è attraverso la ricerca instancabile di un nuovo equilibrio, così come attraverso la plasticità e l’elasticità dei movimenti, la tridimensionalità dei quadri creati dalle linee dei corpi, che Love Machines rende omaggio a Leonardo da Vinci, straordinario uomo di scienza e di arte del nostro Rinascimento. Gli studi e gli spunti leonardeschi sul corpo umano, sul volo, sui macchinari, sulle leggi fisiche e naturali sono raccolti in scena, conferendo alla sua sete di conoscenza senza limiti un corrispettivo spettacolare di sicuro effetto visivo ed intensa, entusiasmante emozione.

Sono gli otto straordinari performer della compagnia Kataklò, impegnati nelle coreografie di gruppo e negli assoli, che portano la magia di Leonardo, del suo mondo visionario e innovativo, in scena: negando le apparenze, rifiutando le comodità, sperimentando i gesti e i movimenti possibili, spingendo in avanti i propri limiti, conferendo a tutto questo un assoluto senso di leggerezza e naturalezza. Togliendo il peso dell’umano e trovando la levità dell’aria come nuova sostanza. Ed alla leggerezza dei corpi si accosta poi quella del racconto, arricchendo la drammaturgia di momenti ironici, comici e paradossali. Perché nessuno, neppure i performer, prendano troppo sul serio tanto le leggi fisiche quanto la propria arte. I virtuosismi delle sculture cinetiche create dai corpi in movimento, flessibili fino all’estremo, piegati in ogni direzione, si coniugano con la bellezza, l’armonia delle forme sceniche, con la grazia e l’eleganza delle loro perfette geometrie. Love Machines chiede ai suoi interpreti di assumere forme nuove e chiede al suo pubblico di lasciarsi trasportare in questa fascinazione, ingannando la percezione, sorprendendola, potenziandola. Catturano il momento in cui la realtà e la finzione si fondono. Come nella migliore tradizione della compagnia, Love Machines è un’opera di visual e physical theatre, che unisce diverse forme di espressione, formulando in scena il proprio nuovo alfabeto spettacolare, fatto di danza, teatro, musica, acrobatica ed arte visiva. Leonardo è stato uno scienziato, un architetto, un tecnologo, un artista, un visionario, un genio ma anche semplicemente un uomo. È alla grandezza di quest’ultimo che Love Machines è dedicato. L’uomo come macchina viva in azione, capace di amore.

Info: www.Kataklo.com