Ortucchio. Prima si semina, poi si miete, poi si trebbia. È la storia d’Italia. Come noi, pochi davvero sono i paesi in cui la terra è così strettamente legata all’uomo. In Abruzzo non si rievocano solo eventi in costume, con dame e cavalieri, ma si rievoca la trebbiatura. Il 27/28 luglio Ortucchio ti attende per la Festa dedicata a sua maestà la Trebbiatura. È una regina dopotutto.
È grazie alla trebbiatura che abbiamo la pasta, il pane, le fette biscottate e se vogliamo esser precisi anche il seitan di cui, chi è vegetariano fa incetta. Ed è fatto grazie al grano che vien mietuto.
È festa della Trebbiatura a Ortucchio, il 27/28 luglio dalla mattina alla sera. La trebbiatura verrà raccontata ai più piccoli, ma anche a chi vien dalla città e come si dice tra le campagne non sa riconoscere un gallo da una gallina. La trebbiatura verrà anche dimostrata attraverso strumenti antichi e moderni. I piatti tipici della tradizione contadina abruzzese colmeranno piatti e pance, l’importante è venir a digiuno, così da riempirle!
Paste fatte in casa dalle nonne del posto, che lavorano da giorni prima per poter rendere possibile tutto questo evento. Immancabili gli arrosticini, che caratterizzano l’Abruzzo anche oltre oceano. L’evento si svolge in uno dei luoghi più suggestivi della località marsicana, lungo le sponde del laghetto, uno dei cuori pulsanti del borgo abruzzese: qui potrai scoprire il parco cittadino, la pista ciclabile e le piscine riscaldate. Il fresco del clima abruzzese sarà il buen retiro per tutti i visitatori.
Ortucchio ti accoglierà con le sue meraviglie, a partire dal Castello Piccolomini, ultimato nel 1448 e confinante proprio con il lago prosciugato: potrai raggiungere la parte più alta della struttura, e da lì ammirare tutta la piana del Fucino e il sottostante laghetto naturale, con il parco annesso.
Ti renderai subito conto di essere capitato in un posto magico, su un maniero costruito su uno sperone roccioso e progettato per vivere in simbiosi con le acque del lago: in Italia c’è solo un altro castello dotato di una darsena interna, quello Scaligero di Sirmione.
E che dire delle caratteristiche grotte che circondano il paese? La più importante è quella dei porci, dove tanti anni fa fu rinvenuto un teschio del neolitico. E poi ci sono le grotte Maritza, La Penna, La Cava e La Punta. Luoghi incantevoli dove tornerai indietro nel tempo, che testimoniano come, sin dal Paleolitico superiore, le popolazioni provenienti dalla costa abruzzese avessero scelto di vivere in questa zona, grazie alle favorevoli condizioni ambientali e climatiche del territorio circostante il lago Fucino.