Catanzaro, dal 30 marzo 2008

Inaugurazione:
Ore 19,30 – Museo Marca

Il 29 marzo inaugura il primo Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Catanzaro e della Calabria: il MARCA. Un progetto grande e ambizioso, voluto dalla Provincia di Catanzaro, uno di quei rari casi in Italia in cui si unisce l’intervento conservativo di un vasto patrimonio d’arte del passato con l’esigenza di apertura al contemporaneo, grazie ad esposizioni temporanee in successione.
Il nuovo museo si colloca nel cuore storico della città e occupa gli spazi di un antico palazzo recuperato e restaurato ad hoc, edificio che ospitava, sino a qualche decennio fa, un istituto per sordomuti e una tipografia.

Il palazzo si sviluppa su tre piani ed è dotato di un ampio cortile e una terrazza che si affaccia sulla città.
MARCA è un polo museale multifunzionale sviluppato su tre piani, che ambisce a confermarsi come “un museo vivo e attivo” dove possono convivere momenti artistici diversi dall’arte antica al linguaggio contemporaneo, espresso in tutte le sue forme.
Al pianterreno è stata allestita la Pinacoteca e Gipsoteca della Provincia con circa 120 opere tra dipinti e sculture, una collezione permanente che va dal XVI al XX secolo: dalla splendida tavola di Antonello de Saliba, a Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Salvator Rosa e Andrea Sacchi. Sono inoltre conservate ed esposte un numero assai ricco di opere di Andrea Cefalì, oltre a gessi e marmi di Francesco Irace. L’esposizione delle opere è stata resa possibile grazie ad un lungo e prezioso intervento di restauro compiuto su quasi tutte le opere e reso possibile grazie alla collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria.

Al primo piano si trova la collezione Rotella, il più celebre degli artisti catanzaresi, e in concomitanza si inaugura una mostra, a cura di Alberto Fiz, che per la prima volta presenta in uno spazio pubblico italiano le sue grandi opere su lamiera, realizzate tra il 1980 e il 2004.

Il seminterrato ospita il centro polivalente di cultura contemporanea che, in occasione dell’inaugurazione, del Marca presenta il progetto Archeologia del presente, a cura del direttore artistico del museo, Sergio Risaliti. Gli artisti invitati in questa occasione sono Paola De Pietri, Flavio Favelli e Davide Rivalta. L’intento è quello di legare il linguaggio contemporaneo al territorio e alla sua storia: Paola De Pietri, fotografa, presenta 15 scatti inediti: ritratti e paesaggi di Catanzaro e dintorni (o provincia); Flavio Favelli, autore del bar del Mambo, oltre ad aver progettato il bar del museo, situato sul piano, esibisce due installazioni site-specific; Davide Rivalta espone diverse sculture in gesso, bronzo e resina, in parte inedite, che raffigurano una capra, un asino, un’aquila, un tacchino. Gli stessi animali compaiono, trasfigurati, anche nelle tele dei paesaggisti ottocenteschi della Pinacoteca e Gipsoteca, quasi a stabilire un dialogo, un collegamento tra le opere dello stesso museo, anche se di epoche diverse, oltre che con il paesaggio locale.
Il seminterrato verrà anche utilizzato per ospitare mostre temporanee e eventi culturali di altro genere, in collaborazione con istituzioni locali, come L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.
Biglietteria e bookshop sono previsti al pianterreno; un altro spazio che potrà contenere installazioni e ospitare manifestazioni è il cortile interno.

Per la definizione del percorso museologico e per la razionalizzazione degli spazi che l’edificio presenta la Provincia di Catanzaro si è avvalsa dell’intervento di Sergio Risaliti, direttore artistico del Museo.
L’inaugurazione sarà accompagnata dalla pubblicazione da parte di Electa di tre volumi volti ad illustrare i tre piani del museo: Pinacoteca/Gipsoteca e centro polivalente a cura di Sergio Risaliti; primo piano con mostra di Rotella a cura di Alberto Fiz.L’operazione MARCA rappresenta un’altra scommessa importante per la Provincia di Catanzaro, che già con successo conduce l’ormai accreditata manifestazione estiva Intersezioni al Parco Archeologico di Scolacium che coniuga e fa dialogare l’arte contemporanea con la cultura stratificata del luogo e con il paesaggio naturale del parco.