Apotheka Artport-arte contemporanea Pozzuoli dal 21 marzo al 10 aprile 2009

Già dalla lettura dei nomi è possibile interpretare questa collettiva come una significativa dichiarazione d’intenti della galleria, curata da Nicola Fasano, nella ricerca di un sempre più attuale linguaggio figurativo, denominatore comune di tutti i pittori del gruppo presentato, fondamento storico culturale, imprescindibile di tutte le rappresentazioni artistiche. Circa venticinque opere dagli anni ’60 fino al 2000 realizzate da Manlio Bacosi, Enrico Cajati, Camillo Catelli, Raffaele Lippi, Vincenzo Montefusco, Augusto Perez, Mario Persico, Mario Sangiovanni, Salvatore Vitagliano, e Elio Waschimps, saranno esposte per l’occasione. Artisti valenti, maestri napoletani, appartenenti a generazioni diverse, alcuni dei quali non in grazia di memoria che il mercato ancora oggi disconosce e che sicuramente hanno già dato un senso di continuità a quelle che possono essere le figure più rappresentative dell’estetica del secondo novecento partenopeo.

La collettiva, intende recuperare una pagina importante dell’arte a Napoli, in una fase particolarmente fervida, che vide all’avanguardia della ricerca artistica una schiera di giovani pittori e scultori, che seppero portare lo sguardo ben oltre i confini provinciali e collegarsi a quanto accadeva sulla scena internazionale. La rassegna, inoltre, ha lo scopo di mettere a confronto artisti affermati che con linguaggi differenti riescono a dare un senso di continuità tra presente e passato. Un “viaggio” intrapreso coraggiosamente per dare alla luce un’attualità incalzante e oggetti inesplorati che si mescolano e si sovrappongono con altri segni e figure diventando nei dipinti, (impossibile citarli tutti), immagini che fanno riflettere sulla precarietà, incubi, contraddizioni e antinomie.

Per riuscire a capire queste composizioni bisogna necessariamente guardare retrospettivamente il loro percorso nell’arte per connettersi nel dinamismo delle recenti rappresentazioni che riescono a comunicare emozioni, attraverso un rigore formale, una sintesi espressiva leggera capace di particolare raffinatezza e originalità resa con pennellate miocinetiche ed incantatorie, fluide e segniche,informali. I dipinti di alcuni artisti in mostra, sono ancora legati all’idea dell’immagine della natura. Questa scompare man mano totalmente per dare spazio al colore e assottigliamento della profondità spaziale fino ad arrivare ad altri lavori degli ultimi anni, dove con addensamenti materici, ridotta gamma cromatica, figure emblematiche e allarmanti,gli artisti dividono lo spazio in partiture geometriche che si ritroveranno poi nelle loro ricerche più oggettuali e concettuali.