La passione della gente di Romagna per il mondo delle “due ruote”, che siano a motore o a pedali, ha radici antiche. Più recente, invece, è l’attenzione che alcuni addetti del settore turistico hanno posto al mondo del ciclismo, in tutte le sue forme.
Le Terre di Faenza si trovano nell’entroterra della provincia di Ravenna, dove iniziano le prime dolci colline di Romagna, lungo la via Emilia, a metà strada tra Bologna e Rimini. Una porzione di territorio ideale per gli amanti della bicicletta che, immersi nel verde, fra scorci di incantevoli paesaggi e borghi ricchi di storia, cultura e una appetitosa enogastronomia, possono cimentarsi in percorsi per mountain bike e stradali di assoluto livello e adatti a tutte le “gambe”.
Percorsi che possono andare a formare circuiti ad anello attraversando Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese e Solarolo.
Le strade, in questo territorio, sono ben mantenute e gradevoli da affrontare, anche per la grande varietà dei percorsi frequentati da cicloamatori che in piccoli gruppi e in ogni stagione dell’anno vengono da queste parti. Strade poco trafficate, in valli semisconosciute, ma proprio per questo incontaminate. Indimenticabile salire a Monte Albano, il passo che unisce Casola Valsenio e Zattaglia, sulla “Strada della Lavanda”, in un giorno di sole primaverile. Davanti agli occhi campi di peschi in fiore, in lontananza si può scorgere “Il Cardello”, la casa di Alfredo Oriani, uno dei primi cantori della bicicletta (nel 1902 scrisse il volume Bicicletta). E come il Monte Albano ce ne sono altre cento di salite. E come la valle del Senio ce ne sono tante altre nelle Terre di Faenza, ideali da percorrere in bicicletta.

Un tale patrimonio e una tale risorsa per un territorio che può vantare diversi turismi di nicchia, ma al di fuori delle grandi rotte del turismo di massa, ha portato le Terre di Faenza a elaborare cinque itinerari di cicloturismo stradale, abitualmente selezionati (nelle sue parti più avvincenti) per manifestazioni nazionali e locali, competitive e amatoriali. Non è quindi un caso che il “Giro d’Italia” 2009 farà una tappa proprio da queste parti con arrivo il 24 maggio a Faenza. Un evento importante per tutto il comprensorio che per l’occasione ha in cantiere diverse iniziative, tra le quali: la consegna di una ceramica di Faenza a Gilberto Simoni, vincitore del Giro d’Italia 2003, che ha indossato la maglia rosa al termine della tapa Montecatini Terme-Faenza del 20 maggio 2003; l’esibizione degli sbandieratori del Palio del Niballo; la sfilata di giovani ciclisti delle società faentine.

Per gli appassionati di mountain bike le Terre di Faenza propongono anche La Corolla delle Ginestre, un grande anello opportunamente segnalato che rappresenta l’esemplificazione di un reticolo di percorsi e itinerari più vasto per ogni esigenza, da scoprire pedalata dopo pedalata. E’ possibile richiedere la guida “Pedalare nelle Terre di Faenza”, contenente i vari itinerari, con la prefazione dello stesso Davide Cassani, contattando la Società di Area Terre di Faenza: 0546 71044

Cosa vedere, visitare e provare tra una pedalata e l’altra.
A Faenza, il Museo Internazionale delle Ceramiche custodisce la più completa raccolta mondiale di ceramica d’ogni epoca e continente e le oltre 60 botteghe di artisti ed artigiani perpetuano la secolare tradizione nell’arte ceramica.
Una sosta alle Terme di Riolo ed è possibile lasciare alle spalle ogni stress, rigenerati da terapie del benessere; e la sera, tra borghi medievali, pievi e rocche, prendono vita coinvolgenti eventi. Inoltre, lungo questi itinerari, la grande ricchezza culturale del territorio si incontra in originali musei all’aperto quali il Giardino delle Erbe “A. Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio, un libro aperto della natura per scoprire i segreti delle piante officinali, e il Museo all’Aperto di Angelo Biancini, a Castel Bolognese, esposizione permanente delle opere in bronzo del famoso scultore.
L’itinerario dei vini e dei sapori corre lungo la Strada del Sangiovese delle Colline di Faenza e permette di incontrare i grandi vini e la cucina del territorio.
Natura e paesaggi non deludono: il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, circondata da caratteristici “calanchi” argillosi, ospita una fitta rete di strade e sentieri, da percorrere, oltre che in bicicletta, anche a piedi e a cavallo.