A volte la tradizione può diventare spettacolo. E’ il caso dell’appuntamento in programma domenica 29 luglio con la rievocazione della “Pesca alla tratta”, in programma dalle ore 21.15 al molo di ponente di Cesenatico, nella piazza Spose dei Marinai. La serata è organizzata all’interno di “Incontri di mare”, la rassegna di eventi dedicati ala cultura del mare, voluta dall’assessorato al turismo della regione Emilia Romagna, in collaborazione con Gesturist e il Museo della Marineria.

La serata, articolata in diversi momenti, farà rivivere allo spettatore le emozioni, la gioia e anche la fatica dei pescatori. Alcuni di loro si cimenteranno in antichi mestieri (come il rammendo delle reti), altri illustreranno reperti della memoria marinara normalmente esposti nel Museo, altri ancora intoneranno canzoni tradizionali. Non mancherà l’aspetto gastronomico con la cucina tradizionale dei pescatori, per terminare con una grande “degustazione” di pesce.

L’attenzione maggiore, tuttavia, sarà proprio sulla pesca alla tratta, con la posa della rete effettuata con una barca tipica ed il recupero a mano che avverrà sulla spiaggia da parte dei pescatori.
A fare da cornice all’evento, saranno le imbarcazioni storiche della Mariegola delle Romagne che con le loro vele al terzo tingeranno l’orizzonte dei colori della storia.

Da oltre trent’anni questo particolare tipo di pesca non si po’ più praticare, eppure per il fascino, anche scenografico, che riveste viene revocato come gesto materiale degno comunque di essere conosciuto. Per questo, la serata sarà condotta da Fabrizio Binacchi, Direttore della Sede Rai dell’Emilia Romagna e Laura Schiff, dirigente all’Assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna, per la regia di Andrea Masoni e sarà video trasmessa da emittenti televisive locali e regionali.

La tradizione che diventa spettacolo, uno spettacolo che farà respirare le suggestioni e le emozioni del passato. La pesca alla tratta era un tipo di pesca costiera “povera”, che poteva essere praticato senza particolari attrezzature, anche da parte di pescatori non professionisti, e senza dovere uscire in mare aperto. In pratica la tratta è una rete da circuizione, con varianti locali: alla base, che doveva strisciare sul fondo, erano applicati dei piombi, mentre l’altro lato che doveva essere teso verso la superficie, era dotato di galleggianti (sugheri). La rete era lunga sino a quattrocento metri, alta circa un metro, e terminava ai capi con due cime che servivano a tirarla. Un capo restava fissato sulla battigia, mentre l’altro capo, con l’ausilio di una piccola barca (una battana e – negli ultimi tempi – un moscone), veniva portato in acqua facendogli descrivere un ampio semicerchio, sino a riportarlo a terra. A questo punto, due gruppi di persone (circa 7 ognuno) iniziavano a recuperare i due capi della cima, tirando a terra la rete che strisciando nel fondale intrappolava il pesce rimasto dentro, costituito da acquadelle, soglioline, e altre qualità minute. L’operazione aveva i suoi rituali, come il modo di ritmare lo sforzo appoggiandosi alla rete con i fianchi (spesso aiutati da una fascia di tela), in modo simile ad una danza; il pesce veniva poi raccolto e diviso nelle “coffe” (ceste rotonde di vimini) per qualità e dimensioni, e lavato subito in acqua con un caratteristico movimento di immersione e di rotazione circolare. Per le sue caratteristiche, la tratta – che richiede in ogni caso fondali sabbiosi poco profondi – era eseguita spesso anche da contadini che scendevano al mare e recuperavano in questo modo qualcosa da aggiungere alla loro alimentazione abituale; inoltre, fu molto praticata nell’immediato dopoguerra, quando a causa delle barche ancora distrutte e del pericolo delle mine la pesca d’altura stentava a riprendersi. Fu praticata anche in forma organizzata da alcune famiglie, e poi anche come pesca da diporto, fino a quando non fu vietata all’inizio degli anni Settanta. Nell’ultimo periodo la pesca alla tratta era diventata che uno spettacolo per i bagnanti che assistevano, a volte partecipando attivamente al “traino” della rete.

Per informazioni e calendario degli eventi: www.incontridimare.it ; call center tel. 347 4102412