Buono come il pane. Quello di una volta, senza additivi e a lievitazione naturale. Viene presentato a Guastalla (RE), nell’ambito della manifestazione “Piante e Animali Perduti” sabato 25 e domenica 26 settembre 2010.

Il nuovo progetto Pan da Re, per la produzione di pane a qualità controllata a filiera corta, proveniente da produzione integrata rispettosa dell’ambiente e della salute. A far compagnia al pane tanti prodotti tipici delle terre romagnole e non solo, che si metteranno in mostra in un appuntamento goloso, dove si potranno assaggiare specialità della tradizione, che rischiano di perdersi nelle logiche di mercato. Il formaggio della vacca rossa reggiana e quello della bianca modenese, da poco tornato in produzione, il lardo di cinta senese dalle particolari qualità nutritive e l´aromatico culatello della mora romagnola, la cipolla borettana e l´aglio di Voghiera. E ancora il culatello di Zibello, la farina di mais Marano, il lambrusco di uva Fogarina.

Da non perdere, per appassionati e non, gli appuntamenti con le gare di golosità: “Mustum Ardens”, la gara di mostarde e marmellate aperta al pubblico, la Disfida del Tortello, il Derby tra balsamici di Modena e Reggio. Pan da Re – Un progetto a tutela del pane. Un totale seminato di circa 50 ettari, 3 fra organizzazioni di produttori ed aziende molitorie e 50 fornai di Reggio Emilia si sono impegnati ad applicare il protocollo del progetto Pan da Re, a fornire grano tenero Q.c. Da agricoltura integrata, a ridurlo in farina tipo 1 (meno raffinata e più ricca di ceneri della 0 e della 00), a procedere alla panificazione e a immettere sul mercato locale il pane Q.c. Il nuovo pane si chiamerà Pan da Re (pane da re o pane di Reggio Emilia) e avrà una nuova forma, elaborata a partire dalla tipica “pagnota”. L’anedottica dice che in origine si ottenesse il taglio centrale di questo pane con un colpo di gomito su ogni forma lievitata, pronta per essere cotta. Il nuovo pane, a qualità controllata, non conterrà grasso animale, ma solo olio extra vergine di oliva, sale iodato in quantità non superiore all’1,5%, non avrà additivi e lieviterà in modo naturale. L’intera filiera, a partire dall’azienda agricola produttrice del frumento sino al forno produttore del pane, sarà tracciabile a garanzia del consumatore.

Chi è il più buono? – I prodotti tipici si mettono in gara. I Tortelli si sfideranno sfoderando i loro ripieni migliori, mostarde, marmellate e conserve esibiranno i loro profumi, i balsamici di Reggio e Modena sprigioneranno i loro aromi decisi. Chi sarà il vincitore di questi singolari tenzoni nel nome della ghiottoneria e della tradizione? Teatro della sfida le tavole imbandite della manifestazione “Piante e Animali Perduti”. Le Piazze saranno vestite a festa pronte a proclamare i vincitori. E così da una parte si troverà il calore del “Mosto Ardente”, che attirerà i golosi di marmellate e mostarde, specialità culinaria a base di frutta, zucchero e senape, tipica di questi paesi delle rive del Po, che comparve per la prima volta in un testo francese del ’200 con il termine “mustum ardens”, che allude al mosto di vino reso “ardente”, ossia piccante, grazie alla farina con grani di senape. Ognuno potrà portare il suo vasetto, esclusivamente “home made” per farlo assaggiare alla giuria di esperti, che decreterà la migliore preparazione in base a sapore, armonia e qualità. Poco più in là i principi delle tavole romagnole, si batteranno nella Disfida del Tortello. Un incontro a colpi di ripieno: agli amaretti, con ricotta e erbette o con patate del Mugello, alla zucca o agli spinaci. Un vero derby, con tifo quasi calcistico, quello tra gli aceti balsamici di Modena e di Reggio: i cugini sprigioneranno i loro aromi e…vinca il migliore! Dove gustare i piatti tipici – Un centinaio di espositori riempiranno le piazze di Guastalla in occasione della manifestazione: piccoli produttori, conservatori della tradizione, ma anche rivenditori “collezionisti” dell’eccellenza alimentare italiana.

Parteciperanno all’evento anche associazioni e ristoratori del centro cittadino, che serviranno, nelle osterie e nei punti di sosta lungo il percorso, i piatti tradizionali emiliani e lombardi, dallo stracotto di somarina al gnocco fritto, dai cappelletti in brodo al risotto al Lambrusco. E chi non si accontenta di assaggiare può fermarsi per il pranzo o la cena in uno dei punti ristoro allestiti tra le piazze e le vie del centro di Guastalla. Ad esempio, ai piedi dell’imponente Campanón (la torre civica di Guastalla), l’Osteria di Re Serpo, a cura della Pro Loco, specializzata in tortelli verdi e di zucca, somarina con polenta e trippa alla sanrocchese. All’interno del Palazzo Ducale si trova l’Osteria delle strade dei vini e dei sapori della Provincia di Reggio Emilia con degustazione di prodotti tipici.

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