La Festa del Prosciutto – durante i weekend del 12 e 19 luglio – rappresenta una bella opportunità per salire tra le malghe e i prati di Sauris, paese della Val Lumiei in provincia di Udine che – diviso in due borgate (di Sopra e di Sotto) poste tra i 1212 e i 1362 metri – è il comune più alto del Friuli Venezia Giulia. La kermesse gastronomica rende giusto omaggio a questo celebre prodotto della salumeria montanara. Sauris, infatti, è sinonimo di prosciutto affumicato, squisito simbolo dell’economia antica della valle e delle tradizioni delle sue genti. Tutte le famiglie in passato avevano un maiale che utilizzavano da un lato per l’alimentazione e dall’altro per le indispensabili attività di scambio e baratto con cui ottenevano prodotti che in alta montagna mancavano. Come farina di frumento, mais, vino, frutta e verdura). La carne suina era così conservata a lungo con la tecnica dell’affumicatura tramite legno di faggio ed erbe aromatiche. L’abitudine è rimasta intatta e il prosciutto, ricercato per la sua alta qualità, è ormai diventato Igp.

La festa, che riempie le stradine e gli angoli di Sauris di tantissime e variopinte bancarelle e chioschi, propone tantissime degustazioni dei più svariati prodotti locali. Naturalmente su tutti prevalgono prosciutto e speck ai quali si aggiungono formaggi (da non perdere quello ‘salato’, il ‘malga’ e le ricotte), gnocchi, piccoli frutti e dolci, vini e birra. Quest’ultima, anch’essa affumicata, è tipica di queste montagne nella variante alla canapa. Accompagnati da musica itinerante, animazione e con la presenza di un mercatino artigianale ed agro-alimentare si visitano le tante bellezze, non solo paesaggistiche ma anche architettoniche, di Sauris, perla delle Alpi. Un posto fiabesco, un isola linguistica Sauris è un autentico gioiello della montagna carnica, con un lago di rara bellezza. Dire che qui l’aria è veramente pura non è ricorrere ad un abusato slogan turistico. Tra il verde intenso dei boschi, il grigio azzurro delle vette alpine e il blu del cielo sono le vaste aree di pascolo e le ampie malghe in quota a giocare il ruolo delle protagoniste.

Venire fino a Sauris, in alta valle Lumiei – tra Tolmezzo e il Cadore – significa averlo voluto. Difficilmente ci si passa per caso. Proprio questo secolare isolamento – la prima, spettacolare strada rotabile fu infatti costruita solo attorno al 1930 – trasmette al paese qualcosa di magico e misterioso. All’atmosfera fiabesca si aggiungono silenzi enigmatici. Altri elementi contribuiscono a rendere speciale questa località alpina, a partire dal fatto di essere un’isola linguistica tedesca. Qui la cultura, seppur integrata alla friulana e all’italiana, è di origine carinziano tirolese. Lo si sente nella parlata, lo si vede nelle tradizioni e negli usi. Notevole poi è la bellezza dell’architettura tradizionale. Case e rustici, con annessi stalla e fienile, sono una splendida fusione di pietra nella parte inferiore e legno nei piani superiori, costruiti con la tecnica del blockbau, cioè tronchi incastrati negli angoli.

Come arrivare autostrada A23 Udine-tarvisio, uscita Carnia Tolmezzo. Seguire la Ss 52 fino ad Ampezzo, dove si svolta per Sauris.

Da Tolmezzo, in totale, 40 km circa Turismo/fvg – tel. 0433/86076 fax 0433/66900