La tradizione vuole che nel 582, in seguito a una violenta mareggiata, una statua lignea della Madonna resti impigliata tra i rami di un grande olmo su un’isola della laguna di Grado. Il patriarca Elia vi fa costruire una chiesa e l’immagine miracolosa attira ben presto la devozione di fedeli che accorrono numerosi. Inizia così la storia della Madonna di Barbana e dell’antico santuario dedicatole sull’omonima isola. Alcuni secoli più tardi, nel 1237 per l’esattezza, la Madonna torna di nuovo a essere protagonista della vita dei gradesi, che la invocano affinché li salvi dalla peste.

Da allora al miracolo della Vergine corrisponde la più bella e sentita festa dell’Isola del Sole, momento di profonda partecipazione popolare a una tradizione che racconta oltre 760 anni di storia: il Perdòn de Barbana, immancabilmente preceduta dal vivace Sabo Grando, quest’anno rispettivamente il 1 luglio e il 30 giugno.

Al sabato tutto è “Grando”, ossia “grande”, a Grado: dal mercato di prodotti locali nella città vecchia ai festeggiamenti che culminano in uno spettacolo pirotecnico sul mare. Il giorno dopo, in una tradizione che si perpetua ininterrottamente da quel lontano 1237, la città, per sciogliere l’antico voto, si reca in processione sulla laguna verso l´isola di Barbana. Il corteo di barche addobbate con bandiere e ortensie con a bordo le autorità religiose e civili e i capofamiglia della comunità gradese parte al mattino dal porto al grido di “In nome de Dio avanti!” e accompagna la statua lignea della Madonna degli Angeli, conservata all’interno della chiesa paleocristiana di Santa Maria delle Grazie, fino al monastero dell’isola tra il suono a festa delle campane di Grado e Barbana.

Al termine di una messa solenne, il corteo riporta la statua a Grado per il “Te deum”. Lungo i canali lagunari resta visibile il segno lasciato dal corteo: una scia di ortensie che i fedeli hanno staccato dalle imbarcazioni.