Da sabato 20 marzo, un magico intreccio di storia, arte e mondanità con una vista mozzafiato sul Golfo di Trieste. Per la prima volta i turisti possono accedere anche al castello vecchio e torna dopo 5 anni la prestigiosa mostra di strumenti musicali antichi.

Il percorso turistico che comprende la visita alla splendida dimora storica dei Principi della Torre e Tasso, il grande parco a picco sul mare e il bunker della seconda guerra mondiale trasformato in un piccolo museo scavato nella roccia, da quest’anno include anche l’accesso ai ruderi del Castello Vecchio sorto nel primo secolo del primo millennio sui resti di un tempio druidico dedicato al Dio Sole e legato ad un breve soggiorno di Dante Alighieri e alla leggenda della “Dama Bianca”.

Il Comune di Duino Aurisina con la Collaborazione del Castello di Duino e grazie al contributo della Fondazione CRTrieste organizza la “Mostra di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente” della prestigiosa collezione Orpheon di strumenti musicali antichi del professor José Vázquez dell’Università di Musica di Vienna.
Incastonato nel verde a soli 500 metri dall’uscita dell’autostrada e al centro di un’area strategica che comprende le principali città d’Europa, il Castello di Duino è sempre più spesso ricercato come prestigiosa cornice per meeting, cene di gala, mostre, concerti e matrimoni di rango

Un magico intreccio tra paesaggi mozzafiato, bellezze naturali, storia, leggende, arte e cultura. E’ quanto propone a partire da sabato 20 marzo, con la riapertura giornaliera stagionale (tranne il martedì, giorno di riposo) il Castello di Duino, che si erge su uno sperone roccioso a picco sul mare con una impareggiabile visione sul Golfo di Trieste, è tutt’ora abitato dai Principi della Torre e Tasso (Thurn und Taxis).
Quest’anno la riapertura giornaliera del Castello dopo la pausa invernale (quando le visite erano ridotte ai soli fine-settimana) coincide con l’inaugurazione di una prestigiosa mostra di strumenti musicali antichi ed è caratterizzata da una importante novità: per la prima volta i turisti possono raggiungere e visitare anche i ruderi del Castello Vecchio che si ergono sugli scogli a livello del mare. L’accesso avviene per gruppi, su prenotazione e in orari prestabiliti al prezzo individuale di 3 Euro. Il biglietto si riduce a 2 Euro se si visitano entrambi i castelli.
Il Castello di Duino, la mostra di strumenti musicali antichi, il suo magnifico parco e il bunker trasformato in un suggestivo museo scavato nella roccia, sono visitabili dal 2003 (il biglietto d’ingresso intero costa 7 Euro ma sono previsti sconti per i gruppi, bambini e over 65). Il Castello Vecchio è aperto al pubblico per la prima volta quest’anno dopo che i Principi della Torre e Tasso lo hanno fatto ripulire e mettere in sicurezza, proprio per offrire un’attrazione in più a quanti giungono a Duino-Aurisina da tutto il mondo per ammirare la splendida “perla” del Golfo di Trieste che affonda le sue radici nell’epoca celtica, romana e medioevale.

Il Castello Vecchio e la leggenda della “Dama Bianca”

Il comune di Duino-Aurisina appare oggi come un grappolo di case nascoste nel verde a soli 500 metri dall’uscita dell’autostrada, a 20 chilometri da Trieste, a 15 chilometri dall’aeroporto di Ronchi dei Legionari e a meno di un’ora di macchina dall’aeroporto internazionale di Venezia. Un angolo di raffinata eleganza per un romantico soggiorno lontano dai disagi ma vicino alla comodità di una grande città, al centro di un’area strategica che comprende le principali città e capitali della nuova Europa.
Le prime citazioni storiche dell’antico borgo le troviamo in uno scritto di Plinio il Vecchio nel quale menzionava una costruzione nominata Castellum Pucinum, eretta sull’aspro promontorio a picco sull’Adriatico tra Monfalcone e Trieste, dove precedentemente – secondo la tradizione – si trovava un luogo di culto druidico dedicato al Dio Sole. In questo luogo erano state alzate alcune torri dagli antichi romani. Una di esse si trova ancora oggi incorporata nel mastio del Castello Nuovo.

Il primo nucleo fortificato che diede forma e vita al borgo del Castello Vecchio risale al XI secolo, periodo in cui iniziò il dominio dei Tybein de Dewino (o Tybeiner) vassalli dei patriarchi di Aquileia. Alla rocca si poteva accedere per un unico sentiero impervio e fortificato lungo il muro di cinta. La torre era costituita da differenti piani. Dai resti ritrovati, come un leggio incastonato nella parete vicino ad una finestra ogivale e dagli affreschi rimasti nel piano inferiore, si è supposto che questo ultimo fosse adibito a cappella, mentre quelli superiori servirono a lungo come prigione. Dove oggi è posto l’ingresso alla rocca, un tempo c’era un ponte levatoio.
Dal mare si può vedere una roccia candida a picco sul mare che ricorda l’immagine una donna pietrificata avvolta in un mantello. E’ la famosa Dama Bianca della leggenda, secondo la quale una nobile dama, la castellana Esterina da Portole, venne gettata dalla rupe nella notte dei tempi dal suo signore, marito geloso. La credenza popolare vuole che ogni notte la dama abbandoni la roccia e vaghi per il castello cercando invano la culla della sua bambina, per poi, all’alba, tornare ad essere pietra.

Strumenti musicali storici come tradizione vivente

Inserita senza aumento di prezzo lungo il normale percorso turistico, la “Mostra Orpheon di strumenti musicali storici al servizio di una tradizione vivente” della prestigiosa collezione di strumenti musicali antichi del professor José Vázquez dell’Università di Musica di Vienna è stata fortemente voluta dagli attuali proprietari del Castello, i principi della Torre e Tasso ( in particolare, dalla principessa Veronique che segue con grande passione tutte le iniziative artistiche e culturali ospitate nella suggestiva dimora storica) ed è stata realizzata dal Comune di Duino-Aurisina con la collaborazione del castello di Duino e con il contributo della Fondazione CRTrieste.
“Con questa esposizione” spiega la principessa Veronique della Torre e Tasso, “Vogliamo contribuire alla realizzazione del Progetto Orpheon che mira a tutelare il passato per permettere alla storia di brillare come testimonianza inestimabile anche nel futuro”.

Si possono ammirare nella loro museale fierezza e nella loro spettacolare musicalità una cinquantina di strumenti costruiti tra il 1560 e il 1780, quali violoni, viole da gamba, baryton, violini, viole, viole d’amore e violoncelli, archi, stampe e quadri antichi. Tutti accuratamente restaurati e riportati allo stato originale, gli strumenti sono perfettamente funzionanti e vengono messi a disposizione di professionisti e studenti di conservatorio che eseguono – sotto la guida e la supervisione del maestro José Vázquez – concerti, registrazioni, audizioni e concorsi in tutta Europa e nel mondo
Il nobile casato inventore del servizio postale

Con l’arrivo della primavera, quindi, il Castello di Duino appare di nuovo, ai visitatori italiani e stranieri, in tutta la sua bellezza, accresciuta anche da quell’atmosfera calda e gioiosa che la presenza dei componenti la nobile famiglia della Torre e Tasso, il casato passato alla storia come inventore del servizio postale moderno (il Principe Carlo Alessandro, la moglie Veronique Lantz e i figli Dimitri, Massimiliano e Costanza, già imparentati, in passato, con i casati dei Bonaparte, degli Hofer-Valsassina, degli Hohenlohe, dei reali di Grecia e di Danimarca), ne fa una dimora vissuta, lontana dalla fredda austerità “museale” di molti altri Castelli della nostra Penisola. Ricchissimo di storia che si intreccia con leggende popolari, legato in modo indissolubile con il passato del territorio circostante, testimone di gloriosi eventi storici e di visite di personaggi illustri, il Castello di Duino possiede un fascino romantico senza eguali.
Del Castello – che fra il 1911 e il 1912 ospitò il poeta Rainer Maria Rilke che proprio qui si ispirò per scrivere i versi delle sue “Elegie Duinesi” – sono visitabili più di 18 sale ricche di testimonianze che raccontano la lunga storia dei principi della Torre e Tasso, arredate con mobili d’epoca e impreziosite da opere d’arte d’inestimabile valore. Di particolare rilievo una scala a chiocciola del Palladio (vero capolavoro di architettura), il fortepiano del 1810 che fu suonato da Listz durante un suo soggiorno a Duino e il suggestivo panorama che si gode dai bastioni a picco sul mare e dalla sommità della torre trecentesca.

Il fascino del parco che d’inverno sfida la bora
Una nota particolare merita il magnifico parco del Castello che dopo le bizzarrie e le inclemenze del tempo che hanno messo a dura prova la tenacia e l’abilità dei giardinieri (qui, quando soffia la bora, le raffiche di vento superano i 120 chilometri orari) tornano a risplendere come per incanto le fioriture stagionali. Il fascino del parco è accresciuto dai suoi viali romantici, pieni di statue e reperti archeologici, dalle terrazze e dagli spalti aperti sull’immensità del mare.
I visitatori particolarmente interessati al “turismo verde” possono apprezzare gli arricchimenti compiuti con l’inserimento di nuove specie botaniche di particolare pregio e rarità. Si potranno ammirare distese multicolori di fiori di ogni specie che costituiscono pittoreschi e suggestivi giochi cromatici nella classica vegetazione mediterranea.

Un piccolo museo sotterraneo scavato nella roccia
Il percorso turistico del Castello di Duino da quattro anni comprende anche il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale nella roccia, a 18 metri di profondità, proprio sotto il parco del Castello e che, grazie a pazienti e delicati lavori di recupero e di restauro conservativo, è stato trasformato in un suggestivo mini-museo con cimeli d’epoca che sono esposti in una grande sala di ben 400 metri quadrati. Su prenotazione, è possibile organizzare per le scolaresche un suggestivo percorso didattico.

Meeting, mostre, concerti e matrimoni di rango
Sempre più spesso il Castello di Duino viene scelto come suggestiva location per riprese televisive e cinematografiche, prestigiosa cornice per conferenze e meeting aziendali (dispone di una sala congressi allestita con attrezzature d’avanguardia che può ospitare 149 persone), cene di gala (con menù a base di specialità locali o di ricette medioevali), mostre, concerti e rappresentazioni teatrali all’aperto, eventi enogastronomici esclusivi e matrimoni di rango. Anche quest’anno le coppie che decideranno di sposarsi in questa cornice fiabesca, potranno rendere il giorno del “si” davvero unico e indimenticabile, romantico ed esclusivo, raffinato e inimitabile partendo dal dettaglio delle bomboniere, ispirate nella forma proprio al Castello: i Principi della Torre e Tasso, infatti, hanno deciso di mettere a disposizione di quanti vorranno vivere il loro matrimonio come una vera favola, la cappella privata del Castello, il salone per il ricevimento e – soprattutto per chi, arrivando dall’estero desiderasse fare tappa a Venezia o in un’altra città vicina a Trieste – anche di organizzare l’arrivo degli sposi e degli invitati in…elicottero.

Una pausa corroborante con prodotti “firmati”
Per una pausa corroborante, all’interno del parco, i visitatori possono usufruire di un accogliente snack-bar nel quale si possono gustare pranzi caldi, panini, insalate, salumi e formaggi di produzione locale; il tutto accompagnato da una originale birra pilsener “Thurn und Taxis” o da un calice di Chardonnay o Cabernet doc provenienti dai migliori vigneti della zona e imbottigliati appositamente per i Principi della Torre e Tasso. Per un souvenir, infine, nel fornitissimo book-shop, non c’è che l’imbarazzo della scelta fra cartoline, t-shirts, piccoli album del Castello e di Trieste tradotti in otto lingue, foto-poster, libri e guide turistiche, cd rom e simpatici oggetti artigianali.

Castello di Duino
Tel. 0039 040 20 81 20; Fax 0039 040 20 80 22
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