Un’inchiesta teatrale sul “più grande disastro tecnologico del XX secolo” (26 gennaio, esclusiva regionale) Teatro Comunale di Monfalcone

Ospite di “contrAZIONI – nuovi percorsi scenici”, la rassegna dedicata alla drammaturgia contemporanea e alle esperienze più significative della scena emergente italiana, giovedì 26 gennaio alle ore 20.45, è di scena al Teatro Comunale di Monfalcone, in esclusiva regionale, lo spettacolo Reportage Chernobyl.

Prodotto da Babelia & C. e scritto da Roberta Biagiarelli e Simona Gonella (che firma anche la regia), lo spettacolo vede protagonista Roberta Biagiarelli, già autrice ed interprete di una struggente pièce dedicata al dramma di Srebrenica, e vanta la partecipazione straordinaria in video di Roberto Herlitzka.

Ad impreziosire ulteriormente lo spettacolo, le immagini elaborate da Giacomo Verde, impegnato da anni nel dialogo fra arte teatrale e arte del video.

Tratto dal libro “Preghiera per Chernobyl” (edito in Italia da E/O) della giornalista e scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievic, Reportage Chernobyl è un'”inchiesta” teatrale sul “più grande disastro tecnologico del XX secolo” e sul destino delle persone che hanno subìto le conseguenze dell’incidente.

Diversi i contributi scientifici utilizzati dalle due autrici per la realizzazione della drammaturgia: a quello di Svetlana Aleksievic infatti si affiancano i contributi di Mario Agostinelli (Forum Mondiale delle Alternative), Alessandro Gori (giornalista), Gianni Tamino (biologo) e Valerio Calzolaio (Sinistra Ecologia e Libertà).

“Più mi addentravo nella storia di Chernobyl, più mi rendevo conto che quello che stavo annotando sul mio notes non era né il presente né il passato, ma il futuro” scrive Svetlana Aleksievic.

Dopo l’intenso spettacolo dedicato a Srebrenica e il monologo Falluja (su testo di Francesco Niccolini), Roberta Biagiarelli affronta un’altra storia “forte”, che ha la necessità di essere raccontata. Chernobyl è infatti una storia dimenticata: del destino delle persone che hanno vissuto l’incidente si sa molto poco. Eppure Chernobyl è una perfetta metafora del mondo che ci circonda, del rapporto spesso perverso che abbiamo con la tecnologia, della disinformazione dì cui siamo vittime rispetto ai grandi disastri ambientali, del rapporto bulimico che stringe le società occidentali con I’energia.
Ma Chernobyl è soprattutto la lucida realtà del rapporto antico fra l’uomo e la scienza o, per dirla con le parole di uno dei testimoni della tragedia, “fra l’atomo e la vanga”.
Fra le testimonianze raccolte dalla Aleksievic, Roberta Biagiarelli e Simona Gonella hanno scelto due voci di donna: Ljudmila, moglie di uno dei pompieri accorsi alla Centrale per domare l’incendio, deceduto dopo due settimane e Valentina, moglie di uno degli 800.000 uomini chiamati in seguito a “liquidare le conseguenze dell’incidente”. Voci che custodiscono la legge antica del dolore, quello delle donne che restano a difendere il principio della vita e della sua continuità con la natura.

Roberta Biagiarelli, sola in scena, non racconta semplicemente le loro storie ma interpreta i diversi personaggi, alla ricerca di una forma più teatrale del racconto, lontana dalla formula della “narrazione civile” pura e semplice.

Anche per questo, al linguaggio delle parole si affianca quello delle immagini, elaborate da Giacomo Verde, insieme al quale la Biagiarelli ha girato l’Italia per intervistare le diverse persone che hanno contribuito a meglio inquadrare la storia di Chernobyl, nei suoi aspetti più generali e nelle sue connessioni concrete o metaforiche con la nostra realtà.

I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro (da lunedì a sabato, ore 17-19, tel. 0481 494 664), la Ticketpoint di Trieste, la Libreria Antonini di Gorizia, l’ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it.