ÈSTORIA. FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA STORIA
XV EDIZIONE

FAMIGLIE
Gorizia, 23-26 maggio 2019

Anteprima èStoria: Famiglie di dèi, uomini ed eroi
con Eva Cantarella e Alessio Sokol
Martedì 16 aprile, Gorizia, Teatro Comunale G. Verdi

La XV edizione di èStoria, il Festival internazionale della Storia organizzato dall’Associazione culturale èStoria, continua a intrecciare e a far dialogare passato e presente richiamando l’attenzione su fenomeni, mutamenti e tematiche di assoluta attualità. Dopo le migrazioni, analizzate nel 2018, il tema scelto per il 2019 è Famiglie: se ne discute a Gorizia dal 23 al 26 maggio 2019, nella cornice dei Giardini Pubblici in centro e in altri luoghi cittadini.

Il compito di restituire la ricchezza della mille sfaccettature del tema è affidato come ogni anno a protagonisti del panorama cultura italiano e internazionale, a cominciare dall’anteprima di èStoria 2019, oggi martedì 16 aprile alle 20.30, con Eva Cantarella sulle Famiglie di dèi, uomini ed eroi al Teatro Comunale G. Verdi. Nei giorni del Festival, la parola passa a esperti stranieri come gli storici Jean-Paul Bled, Richard Bosworth, Jean des Cars e Hew Strachan, l’archeologo Jean-Paul Demoule, l’egittologa Aude Gros de Beler, gli antropologi Patrick Heady ed Emmanuel Todd, la scrittrice Natasha Solomons e il giornalista William Ward. Né mancano naturalmente gli storici italiani, tra i quali Alessandro Barbero e Luciano Canfora, gli studiosi e accademici come lo psichiatra Vittorino Andreoli, il teologo Vito Mancuso e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Arrivano a Gorizia anche scrittori, saggisti e critici del calibro di Stefano Bartezzaghi, Giordano Bruno Guerri, Marco Malvaldi, Sandra Petrignani e Armando Torno, giornalisti come Antonio Caprarica, Toni Capuozzo, Antonio Carioti, Antonio Rizzolo, Sergio Romano e Pier Luigi Vercesi, e gli esponenti del dibattito culturale e della scena sociale come Beppino Englaro, l’imam italiano Nader Akkad e il magistrato Nicola Gratteri. Appuntamento anche quest’anno, inoltre, con il Premio èStoria, un riconoscimento assegnato a chi svolge un ruolo di primo piano nel campo della divulgazione in Italia e all’estero. Dopo Alberto Angela (2017) e Alessandro Barbero (2018), il vincitore dell’edizione 2019 è Carlo Ginzburg che riceve il premio sabato 25 alle 18.

I Filoni

La lunga durata: le famiglie nella storia

Come da tradizione, il programma intreccia storia e letteratura, psicologia, diritto, antropologia demografia, cronaca, storia dell’arte e altre discipline, articolando gli appuntamenti in tre filoni: il primo è La lunga durata, dedicato ad un’esplorazione cronologica del tema, soffermandosi su alcuni momenti chiave, dai tempi più remoti sino al Novecento. Si comincia, infatti, proprio dalla protostoria, di cui è esperto l’archeologo Jean-Paul Demoule, il quale risale fino alla Preistoria ricostruendo genesi e struttura dei primi nuclei familiari (sabato 25 alle 9). Con un balzo geografico e culturale, invece, gli egittologi Aude Gros de Beler ed Emanuele Ciampini raccontano al pubblico storia e aspetti delle famiglie in Egitto (sabato 25 alle 10), l’esperto di classicità Luciano Canfora – intervistato da Simonetta Fiori – accompagna il pubblico nella Grecia classica, riscoprendone i principi dell’educazione e della paternità (venerdì 24 alle 18). Tornano invece indietro sino alle famiglie nella Roma antica la storica Francesca Rohr con il docente di latino e greco Alessio Sokol, ripercorrendone le vicende dal fratricidio di Romolo e Remo alle tormentate successioni imperiali (venerdì 24 alle 9), e lo scrittore Andrea Frediani con un incontro dedicato alla dinastia di Costantino, rivoluzionaria per il volto dell’Impero romano (sabato 25 alle 9). Si prosegue con Alessandro Barbero e Andrea Zannini che conversano con Emmanuel Todd tracciando una breve storia umana, dall’homo sapiens all’homo oeconomicus, attraverso la famiglia, a partire dal suo Où en sommes-nous? Une esquisse de l’histoire humaine (traduzione italiana in uscita con LEG Edizioni), testo fondamentale sulla storia umana vista nella prospettiva dei modelli famigliari (sabato 25 alle 16.30), per poi seguire con gli antropologi Patrick Heady, coordinatore del Max Planck Institute for Social Anthropology, e Pier Paolo Viazzo – insieme a Chiara Saraceno e Matteo Sacchi – impegnati a disegnare un profilo della famiglia contemporanea (sabato 25 alle 16.30), fino ad arrivare all’analisi proposta da Gian Paolo Gri, Simonetta Grilli e Chiara Fragiacomo delle caratteristiche e mutamenti della famiglia contadina (sabato 25 alle 11). Guardando al passato più recente, il giornalista e attivista Giovanni dall’Orto interviene sul destino degli omosessuali durante il fascismo e il nazismo, commentando racconti e testimonianza familiari (sabato 25 alle 12), mentre gli storici Giulia Albanese, David Bidussa, Valeria Galimi e Alessia Masini si occupano dei fascismi e della litigiosa famiglia Europa, portando l’esperienza del Laboratorio sulle inquietudini e le violenze nel tempo presente e incentrando la riflessione sulla questione del nazionalismo-populismo-euroscetticismo, per capire sviluppi e involuzioni della politica contemporanea, in Italia, in Europa e su scala internazionale e ricostruire i processi storici più e meno recenti che hanno dato vita allo scenario attuale (a cura della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli; sabato 25 alle 10). Lignaggio, eredità e un pizzico di glamour sono invece gli ingredienti degli incontri incentrati sul profilo di alcune famiglie reali: ai giornalisti Antonio Caprarica e William Ward – italiano esperto dell’Inghilterra l’uno, inglese esperto dell’Italia l’altro – sono affidati i Windsor (domenica 26 alle 10.30), ai giornalisti Jean des Cars e Sergio Romano i Romanov (domenica 26 alle 11.30), degli Asburgo si occupano lo stesso des Cars, il critico e saggista Quirino Principe e Armando Torno (sabato 25 alle 12), mentre dei Savoia discutono gli storici Gianni Oliva, Alessandro Barbero e Fabio Torriero, con Amedeo D’Aosta in collegamento (domenica 26 alle 10), e dei Borboni parlano gli storici Jean-Paul Bled, Luigi Mascilli Migliorini e Roberto Covaz (sabato 25 alle 18.30). Si va anche alla riscoperta di alcune dinastie americane viste da Tiziano Bonazzi, Massimo Teodori, Alessandro Campi e Georg Meyr (domenica 26 alle 11.30), lo scrittore Roberto Bizzocchi, lo studioso Franco Crevatin e il giornalista Alex Pessotto raccontano origini e curiosità sui cognomi italiani (venerdì 24 alle 16.30), e si fa anche incursione nella dimensione artistica con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che invita a seguirlo in un itinerario attraverso autori e rappresentazioni della Sacra Famiglia (sabato 25 alle 12).

Interpretare il presente: le famiglie di oggi

Il secondo filone è incentrato sull’attualità: dai diversi tipi di famiglia alle tematiche e agli aspetti più presenti nel dibattito contemporaneo. Si comincia con la docente Anna Condolf, lo scrittore e giornalista Christian Raimo e il teologo Vito Mancuso (sabato 25 alle 10.30), ai quali è affidato il compito di indagare il rapporto fra scuola, educazione e famiglia, alla luce delle tante tensioni e difficoltà, ma anche esempi di buone pratiche, all’ordine del giorno nella cronaca. Con lo psichiatra Vittorino Andreoli si va invece al cuore delle dinamiche psicologiche all’interno delle famiglie nella nostra epoca digitale, per capire come cogliere le opportunità e affrontare i rischi che la tecnologia oggi ci presenta (domenica 26 alle 18). La docente di sociologia della famiglia Anna Laura Zanatta si occupa di unioni civili, insieme ai giornalisti Piergiorgio Paterlini ed Emanuela Masseria (venerdì 24 alle 15), mentre il sociologo Francesco Belletti, giornalista e direttore del Centro internazionale studi famiglia, insieme al direttore del “Piccolo” Enrico Grazioli mette a fuoco le diverse politiche familiari negli Stati europei (venerdì 24 alle 16.30). La sinologa Alessandra Melis e la scrittrice Farian Sabahi propongono poi una panoramica dei modelli familiari in diverse aree del mondo anche a partire dal contesto religioso, dialogando con il direttore di Famiglia Cristiana Antonio Rizzolo (domenica 26 alle 10), mentre Vincenzo Bassi (Forum delle Famiglie) riflette sulla funzione sociale della famiglia e le sue forme (domenica 26 alle 15.30). Di tutt’altro tipo di famiglia, quella della criminalità organizzata, discute poi il magistrato e saggista Nicola Gratteri, intervistato dal giornalista Stefano Mensurati (sabato 25 alle 15.30), mentre Alberto Torregiani condivide con il pubblico il dolore e la fatica della ricerca di giustizia, raccontando l’incursione terroristica in cui fu ucciso il padre e nella quale lui stesso restò gravemente ferito (venerdì 24 alle 16); spostandosi poi nell’ambito del diritto di famiglia, l’avvocato Gian Ettore Gassani, il magistrato Bruno de Filippis e Stefano Cosma scendono nel dettaglio delle principali questioni – matrimonio, separazione, divorzio, adozione e affidamento – affrontate in questo campo così complesso, che si intreccia alle vite di uomini, donne e bambini (venerdì 24 alle 15). E, sempre a proposito di temi delicati, Beppino Englaro e Fulvio De Nigris, con il direttore del “Messaggero Veneto” Omar Monestier, discutono di libertà di scelta e diritto alla cura, partendo dal rispetto per il dolore e avendo come obiettivo primario la dignità della persona (venerdì 24 alle 15). Infine, l’imam italiano Nader Akkad – ingegnere e ricercatore nato ad Aleppo e a Trieste dal 1992 – insieme a Sara Tonolo, docente di diritto privato internazionale, e a Giuseppe Pascale, spiega quali sono i diritti della famiglia islamica internazionalmente garantiti e il quadro dell’ordinamento italiano (venerdì 24 alle 15.30).

Narrazioni: c’era una volta una famiglia…

Questo terzo filone è un approfondimento sul modo in cui vengono raccontate le famiglie in chiave letteraria. Il legame fra storia e letteratura, passando per le emozioni, i rapporti e i modo di vivere insieme tipici di una famiglia, è al centro dell’incontro con Stefano Bartezzaghi, Sandra Petrignani ed Elvio Guagnini, impegnati a rileggere il lessico famigliare di ieri e di oggi insieme ad Alessandro Mezzena Lona (domenica 26 alle 16.30), e si va anche alla riscoperta di famiglie nobili per censo, come i Goldbaum e i Rothschild raccontati dalla scrittrice Natasha Solomons e dalla scrittrice Marina Silvestri (venerdì 24 alle 11.30).

Sezioni

Ai tre filoni si aggiungono anche quest’anno cinque sezioni: anzitutto La Storia in testa, con dibattiti che prenderanno spunto da anniversari, libri recenti e novità editoriali legate al tema ma non solo, e che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Boris Pahor, che ripercorre il proprio percorso umano e intellettuale e la vicenda del poeta e scrittore Edvard Kocbek e del Fronte di Liberazione del Popolo Sloveno durante la seconda guerra mondiale (venerdì 24 alle 12). Attesi anche Giordano Bruno Guerri (Disobbedisco, Mondadori, 2019) insieme a Pier Luigi Vercesi (Fiume, Neri Pozza, 2017) e Marco Cimmino sul centenario dell’impresa di Fiume (domenica 26 alle 17.30), poi Richard Bosworth sull’ultima amante del Duce, Claretta (LEG Edizioni, 2018; sabato 25 alle 9), Mimmo Franzinelli su Fascismo anno zero (Mondadori, 2019) insieme ad Antonio Carioti (venerdì 24 alle 17), Gianni Oliva su Anni di piombo e di tritolo (in uscita ad aprile con Mondadori; sabato 25 alle 17.30) e Gianluca Barneschi sulla misteriosa vicenda italiana dell’agente segreto britannico Dick Mallaby nel settembre 1943 (An Englishman Abroad, Osprey, 2019; traduzione di L’inglese che viaggiò con il re e Badoglio, LEG Edizioni, 2017; sabato 25 alle 19.30). Giovanni Grasso ripercorre invece Il caso Kaufmann (Rizzoli, 2019; domenica 26 alle 12), Massimo Teodori si occupa della Controstoria della Repubblica (Castelvecchi, 2019; sabato 25 alle 16), e Vito Bianchi propone il suo Atlante parigino (Adda, 2018; domenica 26 alle 10), sulle fortificazioni del Cinquecento alle frontiere della cristianità. Torna anche Trincee (Gorizia 18-18), tema scelto nel 2014 per raccontare la Grande Guerra a cento anni dal suo scoppio e diventato poi una sezione regolare del Festival – il cui appuntamento principale è dedicato ai trattati di pace, con lo storico Hew Strachan e il docente di scienza politica Stefan Bielanski (venerdì 24 alle 18). E poi Giovani, con incontri e attività realizzati in collaborazione con le associazioni universitarie goriziane (grazie al sostegno dell’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Gorizia), a cominciare da quello con Toni Capuozzo e Armando “Miron” Polacco sulle storie – narrate e illustrate – di diverse famiglie colpite dai conflitti in Medio Oriente (venerdì 24 alle 16); èStoria FVG dedicata alla valorizzazione del territorio regionale, ai suoi protagonisti e alle innovazioni tecnologiche, grazie alla presenza di associazioni, istituti e centri di ricerca; èStoria Cinema, a cura del critico Paolo Lughi (in partnership con il Kinemax di Gorizia e l’associazione Palazzo del Cinema/Hiša filma) con proiezioni di film legati al tema Famiglie.

La scacchiera di leonardo

In occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, grazie al progetto sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e curato dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus in collaborazione con l’Associazione culturale èStoria e numerosi partner, il Festival accende i riflettori sul genio rinascimentale con una sezione ad hoc, che tra gli appuntamenti vede quelli dedicati alla fortuna di Leonardo nella fiction contemporanea, con Marco Malvaldi e il suo La misura dell’Uomo (Giunti, 2018; domenica 26 alle 15.30) e Francesco Fioretti (La biblioteca segreta di Leonardo, Piemme, 2018). Ma non solo: le voci autorevoli di studiosi e divulgatori locali, nazionali e internazionali, scelti anche grazie alla collaborazione del Centre Européen de Promotion de l’Histoire (Blois, Francia), propongono al pubblico spunti di riflessione attraverso lezioni, conversazioni a più voci e interviste sul filo dei seguenti temi: La Scacchiera di Leonardo (a partire da Luca Pacioli e il De ludo scachourm, un approfondimento su Leonardo e le scienze matematiche); Venezia, Gorizia e il Friuli al tempo di Leonardo; Leonardo, l’artista (in collaborazione con il Club Unesco di Gorizia); Fortezze, bastioni e cannoni (l’evoluzione del pensiero architettonico e scientifico di Leonardo riguardo l’arte delle fortificazioni, prendendo in esame le fortificazioni coeve esistenti a Gorizia e nel territorio, con la consulenza scientifica dell’Associazione Isonzo – Gruppo di ricerca storica). In programma anche laboratori, visite e workshop scolastici sull’opera e il pensiero vinciani, in collaborazione con l’Associazione Lapis.

A Palazzo Coronini Cronberg, infine, sabato 25 e domenica 26  ecco il primo appuntamento con le “Giornate di Luca Pacioli e Leonardo”, ovvero le visite guidate all’interno del Palazzo Coronini nel corso delle quali l’esposizione del manoscritto di Luca Pacioli sul gioco degli scacchi sarà accompagnata da una visita a tema all’interno del Palazzo, supportata da pannelli didascalici sulla vita e le opere di Luca Pacioli, il suo incontro con Leonardo, l’origine degli scacchi e il ruolo del manoscritto di Pacioli nella storia e nell’evoluzione del gioco, le ipotesi riguardo un eventuale coinvolgimento di Leonardo stesso nella realizzazione o nell’ideazione dei disegni dei pezzi degli scacchi contenuti nel manoscritto.

èStoriabus

Sempre nell’ambito del Festival, ecco èStoriabus e le visite guidate: venerdì 24 maggio percorso dedicato ai luoghi più strettamente connessi alla presenza di Leonardo in Friuli Venezia Giulia e alla storia del territorio nel Cinquecento, con particolare attenzione per le opere fortificate coeve all’artista. èStoriabus propone poi sabato 25 un percorso dedicato alla memoria della Grande Guerra in collaborazione con il Collettivo Terzo Teatro e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia: l’itinerario consente di fondere storia e teatro e ha come meta centrale il rinnovato Museo storico del Monte San Michele e la sua nuova sezione multimediale, che è presente anche ai Giardini pubblici, nel cuore del Festival, con un corner dedicato alla preview. In collaborazione con la Società Friulana di Archeologia domenica 26 maggio è in programma l’itinerario alla scoperta delle vestigia romane di San Canzian d’Isonzo e di Aquileia, dove i partecipanti saranno accolti per una visita ad hoc a cura del Museo Nazionale Archeologico di Aquileia.

La Fondazione FS

Quest’anno arriva al Festival anche la Fondazione FS: presente con uno stand dedicato nell’area di Libringiardino ricco di materiali inediti e curiosità, organizza anche un treno storico da Trieste a Gorizia sabato 25 maggio con oltre 200 passeggeri ai quali è riservata l’esperienza unica di un viaggio con locomotiva a vapore e carrozze degli anni ‘30 “Centoporte”. Giunti a Gorizia, appuntamento alle 15 per un incontro sulla storia delle famiglie di ferrovieri, tra vita quotidiana e politiche sociali ante litteram, insieme a Ernesto Petrucci, referente degli archivi e della biblioteca della Fondazione, Francesco Cantamessa, direttore della Fondazione FS, e lo studioso e divulgatore Alessandro Cecchi Paone.

èStoria vanta il consolidato appoggio di importanti realtà pubbliche e private dell’area goriziana e regionale, come la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Comune di Gorizia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la Camera di Commercio Venezia Giulia, numerosi sponsor privati e gli Amici di èStoria.

 

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