Molte sono le ipotesi sull’etimologia del termine Carnevale. La più accreditata la fa risalire al latino carnem levare, corrotto poi in carnovale, espressione con cui nel Medioevo si indicava la prescrizione ecclesiastica di astenersi dal mangiare carne a partire dal primo giorno di Quaresima, vale a dire dal giorno successivo alla fine del carnevale.
Il termine potrebbe derivare anche dalle feste degli antichi romani in onore di Saturno – i Saturnali detti anche Carnalia – che si svolgevano a marzo e dicembre. Di sicuro le origini di questa festa sono religiose e le prime testimonianze del Carnevale legato al Cristianesimo risalgono ad epoca medievale.
Ma l’uso delle maschere è molto antico: venivano usate dai stregoni dei villaggi durante i loro riti magici e propiziatori, corredati da costumi ricchi di piume, campanelli e tinture varie. La loro presenza durante la cerimonia era terrificante, così anche il loro modo di muoversi, la classica danza per invocare, o cacciare gli spiriti maligni. Nel mondo romano, si svolgevano feste in onore degli dei,forse anche da qui possiamo ritrovare le origini del nostro Carnevale. Nell’antica Roma i festeggiamenti in onore di Bacco, detti Baccanali, si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano già l’uso di maschere, tra fiumi divino e manifestazioni danzanti.
I romani festeggiavano il carnevale travestiti con costumi multicolore, che rappresentavano i mestieri più comuni: l’avvocato, il mendicante, la popolana. Era l’occasione, in cui ci si scambiava i ruoli: il ricco si vestiva da povero ed il povero si vestiva da ricco! Coriandoli di gesso, stravaganti pettinature e riti bizzarri, completavano il rituale carnevalesco di Roma.

Il Museo di Roma Palazzo Braschi ospita la mostra a tema “Il Carnevale romano” in cui sono esposte, dal 10 febbraio al 5 aprile 2010, circa novanta opere provenienti dal Museo di Roma, dal Museo di Roma in Trastevere, da collezioni private e, eccezionalmente, un prezioso abito di Roberto Capucci, “Gioiello di Donna”, appartenente alla collezione del Museo Fortuny di Venezia.

All’inaugurazione della mostra, letture tratte da Carnevale Romano di J.W. Goethe e domenica 14 febbraio “Concerto Veneziano”, del quartetto d’archi Musica in Maschera, che si esibisce in preziosi abiti settecenteschi.

Quest’anno un gemellaggio tra Roma e Venezia porta inoltre artisti veneti a sfilare nel corteo inaugurale, mentre il trio “Maschera in musica” propone tre aperitivi musicali in costume. In cambio il Teatro dell’Opera di Roma porta una sua produzione al Teatro La Fenice di Venezia.

I festeggiamenti si aprono ufficialmente nel pomeriggio di sabato 6 febbraio con la Grande Sfilata che, sulle orme della famosa corsa dei cavalli berberi che caratterizzava l’antico carnevale romano, parte da piazza del Popolo e prosegue su via del Corso.

Artisti equestri, figuranti in costume, attori della commedia dell’arte, carrozze d’epoca, butteri laziali, rappresentanti del Dressage nazionale della FISE, Corazzieri, la fanfara a cavallo dell’VIII Reggimento dei Lancieri di Montebello, i Carabinieri, la Polizia e il Corpo Forestale dello Stato, sono i protagonisti dell’evento di apertura del Carnevale.

Voce narrante della Grande Sfilata, Paola Saluzzi. Per tutta la durata della manifestazione nelle principali piazze romane – piazza del Popolo, piazza di Spagna e piazza Navona – spettacoli di animazione e di commedia dell’arte, dedicati a bambini e adulti. Tra largo SS. Carlo e Ambrogio al Corso, San Lorenzo in Lucina, Piazza di Spagna e Piazza Navona parate con artisti di strada e messa in scena de “Le Baruffe Chiozzotte”di Carlo Goldoni.

Dall’ 11 al 16 Piazza del Popolo ospita il “Villaggio della Cultura e della Tradizione”, con stand, talk-show, dibattiti, incontri, spettacoli e presentazioni tesi a riscoprire e valorizzare il legame tra Roma, il cavallo ed il carnevale. Un apposito spazio, al centro del villaggio, offre un percorso didattico con i pony, organizzato insieme con altre attività dalla FISE.

Dall’11 al 13, dalle 19 alle ore 20 “Aperitivo musicale in costume” del trio d’archi barocco in costumi e maschere veneziane del XVIII secolo, nella Galleria Alberto Sordi.

Sabato 13 e domenica 14, dopo il grande successo dell’anno scorso, torna “I Cavalli di Roma – Arte equestre a Piazza del Popolo”, grande spettacolo equestre con artisti internazionali.

Venerdì 12 alle18.30 possibilità di curiosare “dietro le quinte”, alla prova generale della manifestazione.

Sabato 13 dalle ore 14.00 Festival Iznai Yosakoi, spettacolo itinerante di danze folkloristiche giapponesi, a cura della Fondazione Italia Giappone, a piazza Navona.

Domenica 14, dalle 10.30 alle 14, 20 gruppi di danza e musica dell’ Ecuador, Perù, Colombia, Bolivia, Messico, Panamá, Guatemala, Venezuela, Honduras, Brasile e Paraguay danno vita al Primo Carnevale Latinoamericano a Roma, esibendosi a Piazza Venezia, Fori Imperiali,Colosseo.

Nel pomeriggio della stessa domenica, alle 15.00 in via Tiburtina prende il via l’ottava edizione del Gran Carnevale Romano, tra via Cave di Pietralata e Via Casal Bruciato. In occasione del Carnevale le Biblioteche della Capitale ospitano “Pane, Fiabe e Cioccolata”: spettacoli e letture per bambini, allietati da una “merenda” giocosa offerta a tutti i partecipanti.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. Anche i teatri romani dell’Agis Lazio partecipano ai festeggiamenti con “Carnevale Romano…a teatro”, una serie di spettacoli e attività dedicate al rapporto profondo tra il teatro e il carnevale.

Il Carnevale romano 2010 chiude martedì 16 febbraio alle 18.30 con il concerto di Angelo Branduardi “Futuro Antico”, frutto del progetto di ricerca di brani del passato che vengono registrati ed eseguiti dal vivo con strumenti d’epoca.

A seguire, la rievocazione storica dei giochi pirotecnici “I Fochetti”, sparati dalla terrazza del Pincio.

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