La storia di un borgo va in tavola con la Sagra delle Sagne Strasciate. Da quasi 30 anni Paganico Sabino, antico paese sulle rive del Lago del Turano, chiama a raccolta gli amanti delle tradizioni di una volta intorno al proprio piatto più rappresentativo. L’appuntamento è fissato domenica 28 luglio per scoprire questa specialità, che ancora oggi viene preparata con l’amore e la cura di sempre: si realizza a mano una sfoglia con farina, acqua e uova che viene strappata in piccoli lembi, cotti e conditi con i prelibati funghi porcini raccolti nei boschi della zona. Il risultato è una vera e propria prelibatezza da gustare a partire dalle 12.30, insieme a un secondo a sorpresa con contorno e al vino rosso locale, presso il Centro Diurno con posti coperti da capienti tensostrutture.

Nel paese di 200 abitanti in provincia di Rieti dove il tempo sembra essersi fermato, è in programma un’intera giornata di festa che partirà alle 11 con le esposizioni all’insegna della storia, della cultura e delle tradizioni del posto: “La scuola a Paganico”, “Arredi sacri e Attrezzi della civiltà contadina” e “170° anniversario della Repubblica Romana”. Stand con i prodotti tipici del territorio e curiosità di vario genere saranno allestiti nelle vie del borgo e, dopo il pranzo a base di sagne strasciate, si andrà avanti fino a tarda sera con arrosticini, birra e musica dal vivo. Il tutto nel rispetto della natura, perché gli organizzatori daranno vita a un evento totalmente plastic free!

A disposizione dei visitatori ci sarà anche un servizio gratuito di bus navetta, e chi vorrà trascorrere qualche ora in più da queste parti potrà visitare la Chiesa dell’Annunziata – che conserva splendidi affreschi Cinquecenteschi -, la trecentesca Chiesa di San Nicola, il Belvedere della Rocca e i vicoli e le piazzette ben curate del centro storico. Il paese è strettamente legato al Lago del Turano – creato artificialmente nel 1939 con una diga sull’omonimo fiume e collegato al Lago del Salto da una galleria – ed è immerso in uno dei territori più genuini e incontaminati del Lazio. Qui sorge anche la particolare “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C.: si tratta di un monumento funerario “a dado”, realizzato modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall’incombente monte Cervia.