Dal 18 Aprile al 25 Agosto 2013, nella prestigiosa sede di Palazzo Ducale di Genova, il Museo delle Culture di Lugano (MCL) presenterà al pubblico l’esposizione «Geishe e samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell’Ottocento», una nuova selezione di opere della sua collezione di oltre 5’200 fotografie giapponesi della fine del XIX secolo. Si tratta del quinto appuntamento sul tema, con un rinnovato percorso espositivo del progetto che è già stato presentato a Lugano, Venezia, Napoli e Zurigo, sedi in cui complessivamente si sono contati oltre 60’000 visitatori.

In questo caso, i ricercatori del MCL hanno curato una selezione di 112 stampe fotografiche all’albumina colorate a mano che permettono di esplorare l’idea dell’uomo e della donna, sia nell’immaginario occidentale dell’Ottocento, sia nelle reali condizioni socio-culturali del tempo. Il percorso espositivo segue un itinerario tematico, diviso in cinque sezioni, intervallato da tre piccole aree che presenteranno otto preziosi album souvenir con le coperte di lacca intarsiate di madreperla e oro.

Al centro dell’attenzione è il contesto paesaggistico e culturale in cui è costruita l’idea di ineffabile perfezione e in cui si muovono i protagonisti, uomini e donne, della fotografia giapponese dell’Ottocento. Si procede quindi analizzando donne, uomini e bambini impegnati nelle attività domestiche, nell’armonia del quotidiano. Segue la sezione intitolata il sacro e il sublime. La prima parte ha carattere maschile e verte sui ritratti dei diversi operatori del sacro e le immagini delle occasioni liturgiche e cerimoniali. La seconda verte invece sul fascino della donna e permette di cogliere le coordinate ideologiche di un modello idealizzato di bellezza femminile asiatica che s’imporrà attraverso una sorta di cliché, destinato a durare a lungo nel tempo.

Chiudono idealmente l’esposizione le due sezioni dedicate agli eroi dell’ultraesotico e alle città senza notte. Nella prima sono ritratti alcuni dei personaggi tipici della cultura giapponese del tempo (sàmurai, kendoka, lottatori di sumo, tatuati), affiancati da venti rari biglietti da visita che ritraggono attori del teatro kabuki. Nella seconda il tema è la realtà storica delle donne di piacere.

A fare da contrappunto alle fotografie e agli album, un’accurata selezione di opere d’arte coeve che enfatizzano ora il carattere femminile, ora quello maschile che emerge dalle fotografie all’albumina: sette vasi dell’epoca Meiji prestati dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e cinque maschere teatrali di una collezione privata. L’esposizione è inoltre arricchita da citazioni poetiche e letterarie che incarnano lo spirito delle diverse sezioni e che sono state realizzate in allestimento dal calligrafo Pierluigi Serra.

«Geishe e samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell’Ottocento», organizzata in collaborazione con Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e Giunti Arte mostre musei, è presentata nell’ambito della quarta edizione della kermesse La storia in piazza, il più importante evento culturale della città della Lanterna. L’esposizione è coordinata da Barbara Gianinazzi, ricercatrice del MCL. L’allestimento è a cura del Laboratorio di conservazione e museotecnica del MCL guidato da Giulio Zaccarelli. Un nuovo ed elegante catalogo illustrato a cura di Barbara Gianinazzi e pubblicato da Giunti accompagna l’esposizione. Nel futuro prossimo le fotografie giapponesi del MCL approderanno a Copenaghen (autunno 2013) e a Belgrado (2014).

«Geishe e samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell’Ottocento» Genova, Palazzo Ducale, Piazza Giacomo Matteotti 9 18 aprile – 25 agosto 2013 www.mcl.lugano.ch; www.giapponegenova.it; www.palazzoducale.genova.it