L’evento consentirà di illustrare per la prima volta al pubblico gli esiti che hanno contraddistinto l’intervento di restauro effettuato, a cura di Venaria Reale, dalla restauratrice Valeria Borgialli sui tre monumentali argenti prodotti nella seconda metà dell’Ottocento da Tiffany su commissione degli Stati Uniti come omaggio a Federico Sclopis, diplomatico al servizio di Vittorio Emanuele II, per il successo ottenuto nel 1871 nella “vicenda dell’Alabama”, manufatti che sono eccezionalmente esposti, grazie alla collaborazione con Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica di Torino, presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola sino al 12 febbraio 2012.

L’incontro sarà anche occasione per presentare la pubblicazione, a cura di Farida Simonetti, che raccoglie i risultati delle ricerche che hanno permesso di ricostruire motivi e modi della committenza di questa importante serie di argenti da parte del governo degli Stati Uniti d’America alla Tiffany per i membri della commissione di arbitrato internazionale presieduta da Federico Sclopis, ministro della corte sabauda e composta da due membri, ovvero lo svizzero Jacques Staempfli e il Visconte d’Itajubà dal Brasile, i cui servizi da punch così ricevuti sono oggi conservati rispettivamente presso il Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra e nelle collezioni dell’Art Institute di Chicago. Il volume raccoglie l’introduzione di Enrica Pagella, direttore di Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica di Torino, da cui i pezzi sono stati generosamente prestati e un saggio di Simonetta Castronovo conservatore di quel museo, attraverso i quali si ricostruiscono le vicende della donazione degli argenti da parte della famiglia Sclopis alla città di Torino e della loro collocazione passata e futura nelle collezioni museali di Palazzo Madama. Gianni Franzone, della Wolfsoniana di Genova, approfondisce invece i rapporti tra questi pezzi e la produzione in argento di Tiffany negli anni della piena affermazione della ditta anche sul piano internazionale grazie alla quale divenne una delle manifatture più famose al mondo. Il volume si conclude con il saggio di Francesco Munari, ordinario di diritto dell’Unione Europea all’Università di Genova e docente di diritto internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche, che ricostruisce la controversia tra Stati Uniti e Gran Bretagna relativa ai cosiddetti “Alabama Claims”, che rese celebre nella diplomazia internazionale dell’epoca Federico Sclopis. L’iniziativa sarà introdotta, presenti gli autori, da Maurizio Galletti, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, da Franco Boggero, Soprintendente per i beni storici e artistici della Liguria, da Anna Maria Saiano, Agente Consolare degli Stati Uniti d’America.

La Tiffany & Co – La complessa lavorazione dei due candelieri e del trionfale bacile sono significative testimonianze della produzione del grande argentiere americano Tiffany, cui si deve lo sviluppo del settore verso una produzione pre-industriale in grado di recuperare modelli e decori dei secoli precedenti realizzandoli con tecniche capaci di rispondere alle richieste di un pubblico più ampio. La Tiffany & Co., tuttora esistente, venne fondata da Charles Lewis Tiffany (1812-1902) a New York nel 1853 e, in poco più di quindici anni, grazie alle capacità manageriali del fondatore, divenne l’azienda orafa più importante degli Stati Uniti. Non è un caso che, dopo l’affermazione ottenuta all’Exposition Universelle di Parigi del 1867, è ad essa che il governo degli Stati Uniti si rivolge per commissionare i servizi da tavola da donare ai tre diplomatici dell’arbitrato “dell’Alabama” (1871-72). Il servizio ha dunque un valore anche simbolico-promozionale, tanto che venne presentato all’Esposizione Universale di Vienna del 1873. Il discorso si concentrerà sulla partecipazione di Tiffany alle esposizioni universali della seconda metà dell’Ottocento – allora uno dei principali mezzi per diffondere e commercializzare opere, ma anche luoghi fondamentali per il dibattito artistico – in particolare alla Columbian World’s Fair di Chicago del 1893 che sancirà il successo planetario dell’azienda.

Louis Comfort Tiffany – Figlio di Charles Lewis, Tiffany Jr. (1848-1933) diventerà il più interessante e geniale interprete americano dell’Art Nouveau. Curioso e inventivo, grande sperimentatore di tecniche e stili, Louis Comfort disegnerà vetri, in particolare vasi -brevettando il famoso favrile dalle straordinarie iridescenze metalliche- vetrate, paraventi, oggetti in ceramica e smalto, gioielli e pochi oggetti in argento e realizzerà alcuni dei progetti di interior design più significativi del periodo, dalla sua casa newyorkese all’angolo tra Madison Avenue e la 72 Strada (1885) alla residenza di Louisine e Henry Osborne Havemeyer (1892), magnate dello zucchero. Le sue opere verranno eseguite da numerose manifatture da lui fondate e non dalla Tiffany & Co., di cui resterà per tutta la vita uno degli amministratori e la cui solidità finanziaria gli consentirà di dare espressione alla sua creatività.

Sito Web: www.palazzospinola.it