Sabato 23, domenica di Pasqua 24 e lunedì 25 aprile 2011, sabato 30 aprile e domenica 1° maggio 2011 visite guidate ogni ora dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.00

prenotazione obbligatoria al numero verde 800 652110
o per email [email protected]
ingresso valido per due persone Euro 10,00
E’ possibile usufruire degli autobus pubblici che fermano ai piedi di via Cervara.

Dal 21 aprile al 1° maggio prossimi, alla Fiera di Genova è in programma la decima edizione di Euroflora, la manifestazione florovivaistica internazionale più prestigiosa del Mediterraneo.
In questa importante vetrina, La Cervara sarà presente tutti i giorni presso lo stand di Grandi Giardini Italiani (network che raccoglie le più belle architetture verdi del paese del quale La Cervara fa parte) per far conoscere al pubblico il suo Giardino all’Italiana – unico in Liguria che si affaccia sul mare – e la sua storia, le sue iniziative culturali e la sua attività come luogo di eventi quali concerti, eventi, convegni, meeting aziendali, feste private e matrimoni, attraverso le visite guidate che si terranno straordinariamente nei due weekend del 23, 24, 25 aprile e del 30 aprile e 1° maggio, a partire dalla mattina (ore 10, 11 e 12) e per tutto il pomeriggio (ore 15, 16 e 17).
Coerenti con il tema di Euroflora, “Il fiore che unisce” attraverso il suo linguaggio universale, diversamente dal solito, le visite guidate avranno una prevalente connotazione botanica, sarà quindi un piacevolissimo percorso alla scoperta delle numerose essenze e fragranze presenti nel giardino.
Nell’occasione di Euroflora, i biglietti di ingresso all’Abbazia della Cervara saranno scontati del 50%: acquistando infatti un biglietto intero a Euro 10 l’ingresso sarà valido per due persone, non una sola come nel resto dell’anno.

A picco sul mare tra Santa Margherita e Portofino, l’Abbazia della Cervara e il suo giardino rappresentano uno scrigno ricco di storia, natura e arte.
L’Abbazia è stata fondata nel 1361 da un piccolo nucleo di monaci benedettini e, in quasi sette secoli di storia, è stata teatro di splendore e decadenza, che si sono riflessi nelle progressive trasformazioni architettoniche del complesso. In accordo con il Ministero dei Beni Culturali, viene dichiarata Monumento Nazionale nel 1912.
A partire dal 1990, anno in cui perviene all’attuale proprietà, il complesso è stato oggetto di importanti lavori di recupero e restauro condotti con la supervisione della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Liguria, su progetto dell’architetto Mide Osculati e con l’intervento, per il restauro pittorico, di Pinin Brambilla Barcilon, la celebre restauratrice del Cenacolo vinciano. Il complesso ha riaperto al pubblico nel 1999.
Di particolare rilevanza è il giardino monumentale all’italiana, unico conservato in Liguria, che si estende su due livelli, raccordati con grazia da pergole e gradini. Nella parte inferiore le siepi di bosso sono una raffinata realizzazione di arte topiaria a coni e coni gradonati e circondano la fontana in marmo del XVII secolo. Sul lato est del giardino inferiore un grande pergolato é coperto da un glicine viola ultrasecolare di dimensioni monumentali.
Da marzo a ottobre è possibile visitare l’Abbazia la prima e la terza domenica di ogni mese. Con un minimo di 30 persone e su prenotazione obbligatoria, è inoltre possibile visitare l’Abbazia ogni giorno dell’anno accompagnati da guide accreditate della Regione Liguria.
La Cervara non è raggiungibile con auto privata.

Il giardino della Cervara
In antico, quel tratto di costa affacciata sul Golfo del Tigullio, che scende a picco sul mare verso Portofino, era fitto di vegetazione: i boschi (dal latino “Silvas”) davano il nome al luogo che nel Medio Evo era detto “Sylvaria”, da cui Cervara.
Protetta dalla densa e ricca vegetazione della macchia mediterranea, la Cervara e la sua torre cinquecentesca si scorgono appena arrivando dal lungomare. Lungo la via di accesso e intorno al monastero sono visibili i lecci, i pini di Aleppo, le eriche, i frassini, i bagolari, un tipico sottobosco fatto da arbusti e liane e da diverse specie della flora presente nella regione ligure.
Sul lato a monte sono visibili le “fasce”, ossia un susseguirsi di terrazze tipiche del paesaggio in Liguria, che qui testimoniano la secolare presenza benedettina, poiché coltivate ad ulivo, allora come oggi.
L’attuale proprietà, cosciente dello straordinario valore paesaggistico del complesso, ha condotto il progetto di ripristino in modo da conservare l’assetto originario del terreno boschivo e a fasce sul lato a monte e quello del giardino a mare, mantenendone altresì l’originaria destinazione d’uso.
Quello che un tempo fu l’orto dei monaci Benedettini è oggi il solo giardino monumentale all’italiana conservato in Liguria che si estende su due livelli.
Nella parte inferiore, le siepi di bosso (Buxus Sempervirens L.), abilmente potate a formare disegni geometrici ornati da coni e coni gradonati, notevole realizzazione di arte topiaria, circondano la fontana in marmo del XVII secolo raffigurante un putto. Le piante, addossate ai muri o disposte lungo le bordure, fanno parte integrante del giardino, come pure le vigne degli antichi pergolati. Tra le varie specie, si trovano le coloratissime strelitzie, le piante di agrumi, e ancora, alberi di pino, un secolare albero del pepe rosa e i rarissimi capperi rosa (Capparis Spinosa L.).
Sul lato est del giardino inferiore, è presente un pergolato coperto da un glicine plurisecolare (Wisteria Sinesis L.), di dimensioni monumentali. La pianta, di origine cinese, ha trovato su queste terrazze un luogo di crescita ideale a giudicare dall’imponenza dei tronchi.
La parte superiore del giardino è caratterizzata da pilastri ricoperti da Rhynchospermum jasminoides L., più modernamente chiamato Trachelospermum jasminoides L., che rappresentano una delle parti botaniche più interessanti.
Tra le opere di abbellimento non poteva mancare in tale contesto la riproposta del Giardino dei Semplici: basse siepi di bosso che riquadrano in modo geometrico particelle che alternano rari esemplari di agrumi in vasi di cotto a piante officinali ed erbe aromatiche del promontorio di Portofino. Il cedro pane, il limone ritorto, il limone fiorentino, il bergamotto, il chinotto, l’arancio amaro, il pompelmo, il calamondino variegato, le ‘mani di Buddha’ sono solo alcuni degli esemplari rappresentano un piccolo Giardino delle Esperidi.