A seguito del’inatteso successo dell’edizione 2009 – alla quale hanno aderito quasi mille partecipanti condotti da Silvia Barisione, storica dell’arte della Wolfsoniana, alla scoperta delle “Ville tra Eclettismo e Razionalismo” la Trasporti Marittimi ”Golfo Paradiso” propone una seconda conferenza in battello ideata da Farida Simonetti alla scoperta delle emergenze architettoniche della Riviera.

Si vuole così incrementare l’offerta di turismo culturale, di cui si è constatata in questa occasione una significativa richiesta, e sfruttare a tal fine le opportunità delle vie del mare regolarmente fruibili grazie alle linee di battelli di collegamento tra la città e la riviera. Lo scorso anno è stato sorprendente cogliere la ricchezza di opere di importanti architetti eclettici e razionalisti, da Coppedè a Daneri o Albini, visibili solo dal mare, lungo il tratto di costa da Genova a Camogli. Per permettere a tutti di ripetere quell’esperienza si deve alla “Golfo Paradiso” la pubblicazione di un volume guida a cura della stessa Silvia Barisione con foto di Patrizia Traverso che sarà presentato, ancora una volta a bordo navigando in quel tratto di costa, il prossimo 30 luglio.

Quest’anno si propone invece una ricerca delle radici storiche della mondanità e della fama acquisita dai centri del Tigullio durante la Belle Epoque, periodo al quale sono riconducibili architetture di villa e grandi alberghi di elevata qualità estetica capace di dialogo con la bellezza paesaggistica dei luoghi. Così, dopo aver imbarcato il pubblico a Genova (ore 17.30) e a Camogli (ore 18.30) la motonave “Sagittario” navigherà verso il golfo Tigullio e, davanti alle propaggini del Promontorio di Portofino, Farida Simonetti introdurrà la conferenza di Caterina Olcese, storica dell’arte della Soprintendenza per i Beni Storici e Artistici della Liguria, attenta e affermata studiosa dell’Ottocento, grazie alla quale si scopriranno dal mare ville e grandi alberghi espressione di quella Belle Epoque di cui saranno rievocati i protagonisti.

Durante la navigazione di rientro – previsto a Camogli alle ore 20.30 e a Genova alle ore 21.30 – al tramonto la Società “Golfo Paradiso” offrirà un aperitivo a tutti i partecipanti.

Il percorso ha inizio da Portofino, dove spiccano alcune emergenze architettoniche legate alla scoperta di questo luogo da parte di alcuni inglesi nel secondo Ottocento: dal Castello che dal 1870, il console inglese a Genova, Montague Yeats Brown, fece restaurare come dimora dall’architetto Alfredo D’andrade, a Villa Altachiara, costruita negli anni 70-80 dell’Ottocento per Lord Carnavon, egittologo che finanziò gli scavi che portarono alla scoperta della tomba di Tutankamen, fino al Castello di Paraggi (poi Bonomi Bolchini), anch’esso realizzato a fine ‘800, in forme neogotiche ed eclettiche, su un’antica costruzione fortificata, opera dell’ing. Tamburelli per il fratello di Montague, Frederick Brown. Proseguendo verso est, e riservando qualche cenno sia all’Hotel Splendido, che al Castello Odero, oggi Costa Ardissone, opera di Gino Coppedè del 1913 circa (edificata per un famoso industriale ligure, Attilio Odero, proprietario degli omonimi cantieri navali, fondati nel 1886), oltrepassata la Cervara, uno sguardo, entrando in Santa Margherita, a Villa Costa Lo Faro, dell’architetto Luigi Rovelli, infaticabile costruttore di ville e grandi residenze anche a Genova (sua opera più famosa è il distrutto Castello Raggio di Cornigliano), nonché al Grand Hotel Miramare, uno dei più sontuosi e antichi alberghi della zona (nato nel 1903, fu frequentato da D’annunzio e dalla Duse e nel 1933 divenne famoso come sede di alcuni esperimenti di Guglielmo Marconi), e infine a Villa Luxardo, eclettica costruzione in stile neogotico “veneziano”.

Nell’abitato di Santa Margherita spicca il volume di Villa Durazzo, nell’Ottocento appartenuta ai Centurione e trasformata in Grand Hotel a inizio Novecento, tanto da essere scelto per un soggiorno della regina Margherita nel 1904, per poi ritornare dimora privata, sotto la proprietà di Alfredo Chierichetti; sulle alture, sulla strada per Ruta, si riconosce, anche se oggi trasformato all’interno, il grande corpo di fabbrica del Grand Hotel Eden Guglielmina, nella stessa epoca molto ricercato dagli stranieri, nella stagione invernale, per la sua posizione panoramica e la sua ottima esposizione. Proseguendo verso Rapallo, si notano due importanti e storici alberghi, l’Imperiale Palace Hotel e il Continental Hotel: in particolare il primo, nato come villa della famiglia Costa nel 1889, ospitò numerosi esponenti di famiglie reali di tutta Europa e fu scelto come sede per la firma del trattato di Rapallo, con il quale Russia e Germania firmarono la pace separata; il secondo, datato 1904, è uno dei tanti alberghi fondati dalla famiglia Ciana, giunta qui da Novara a fine Ottocento, e ospitò tra gli altri la moglie di Wagner.

Tra le numerose residenze private della zona, in molti casi dotate di torri (come i Castelli Figari, di Marco Aurelio Crotta, Piaggio e Villa Lagomaggiore), emergono, vicine al mare, la Villa del Trattato, singolare architettura neogotica di gusto inglese Tudor, eretta per volontà degli Spinola (il marchese Ugo) nel 1915, da essi utilizzata come dimora per ospiti illustri e soprattutto nota per essere stata il luogo in cui venne firmato il trattato tra Italia e Yugoslavia alla fine della prima guerra mondiale. Accanto a essa il grande parco e l’edificio di Villa Pagana, anch’essa a lungo proprietà degli Spinola (dopo essere stata degli Odero e poi dei Cattaneo), che la restaurarono (Giacomo, che tra l’altro acquistò i resti dell’antico Castello di Punta Pagana, sul mare, e soprattutto Francesco Gaetano, che, a metà XIX secolo, fece edificare la torre e probabilmente anche risistemare il giardino, a opera di Giuseppe Rovelli, specialista in questo genere di interventi, autore di altri imponenti lavori, come quelli per i parchi della Badia di Cornigliano, della Villa della Duchessa di Galliera a Voltri e altro) e infine, con Franco Spinola, la lasciarono nel 1958 al Sovrano Militare Ordine di Malta. Proseguendo ancora verso Rapallo, si riconoscono sul mare il Kursaal (1901) dell’architetto Cuneo, vero ritrovo dei turisti stranieri della Belle Epoque, struttura polifunzionale che riuniva attività diverse, dotata di sale di lettura, da concerto, verande, giardino d’inverno, biliardo, autovelogarage, cabine per i bagni di mare; alle sue spalle il New Casino Hotel, poi divenuto l’Excelsior Palace, aperto nel 1908, opera dell’architetto svizzero Verrey, che ebbe tra i clienti abituali reali e principi e ospitò diversi importanti eventi politici.

All’interno dell’abitato alcuni degli alberghi storici in prossimità dei giardini pubblici (Beaurivage, Royal Grand Hotel, Savoye, Rosabianca) e più avanti, in prossimità del Castello, il Grand Hotel et d’Europe, il più antico e a lungo anche l’unico grande albergo della cittadina, fondato negli anni Settanta dell’Ottocento da Angelo Prandoni in un palazzo storico, appartenuto agli Spinola e ai Serra, che ospitò tra gli altri Roosevelt, Maupassant, Liszt, la regina Margherita. Tra le ville di Zoagli, importanti quella Merello, opera di Gino Coppedè del 1913 circa e il Castello di Sem Benelli, realizzato su disegno dell’architetto Giuseppe Mancini (noto più come scenografo che come progettista di edifici) nel 1914 per il poeta, scrittore e drammaturgo autore noto per La cena delle beffe e altri lavori teatrali: un edificio compatto, intorno al corpo centrale della torre, nel quale furono accostati materiali diversi: pietra, mattoni, marmi e inserti cromatici dipinti, con esiti in parte vicini al decorativismo dello stesso Coppedè.