È la mostra che la Fondazione Antonio Mazzotta dedica al movimento Cracking Art dal 14 settembre al 21 ottobre 2007 a Milano

Nome unico e dirompente per un gruppo di sette artisti fondato nel 1993 da Omar Ronda, tenuto a battesimo da Tommaso Trini e consacrato da Harald Szeemann alla Biennale di Venezia del 2001, Cracking Art rappresenta provocatoriamente le tendenze estreme dell’arte contemporanea, con un occhio al Pop ma con radici nel Dada e nelle avanaguiardie storiche. La mostra milanese, ospitata dalla Fondazione Antonio Mazzotta, presenterà oltre cento opere scelte in tutto l’arco della loro attività.

Ci saranno installazioni e singoli pezzi stravaganti e bizzarri, che gli artisti hanno già proposto in contesti spiazzanti a testimoniare la loro preoccupìazione per l’emergenza ecologica, in particolare per gli animali in pericolo di estinzione: ed ecco allora riproposti i delfini dorati di Piazza del Duomo a Milano, le tartarughe della Biennale veneziana, i pinguini di Biella, i coccodrilli di Orio al Serio, ma anche altre installazioni di gruppo e opere bidimensionali come i quadri “frozen” di Omar Ronda, i “cloni” di William Sweetlove, le resine di Renzo Nucara”, i “fossili” di Marco Veronese, i “virus” e le “giungle” di Alex Angi, i “giardini” di Carlo Rizzetti, i “siliconi” di Kicco.

Il cracking catalitico è il processo tecnologico che trasforma la sostanza organica in sintetica: da questa osservazione parte una meditazione trasversale del gruppo sulle condizioni del pianeta e sulle possibilità di azione dell’uomo in senso ecologico ma anche artistico. Il petrolio è una sostanza naturale di primaria importanza nel processo produttivo industriale, e nel contempo costituisce la memoria della vita, il deposito organico di tutti gli esseri vegetali e animali che con la loro decomposizione l’hanno generato.

Il petrolio non è né buono né cattivo: non vi è nessuna visione manichea negli artisti della Cracking, che analizzano lucidamente la realtà individuando nella plastica, soprattutto se riciclata, un medium artistico ad alta densità simbolica. Derivata dal petrolio, essa ne conserva le caratteristiche primigenie e permette di intervenire su diverse dualità concettuali (natura-cultura; naturale-artificiale; ricostruzione mimetica della natura ma metamorfosi meravigliosa) con le modalità tipiche dei Cracking, che scardinano, mettono profondamente in discussione e ribaltano i canoni artistici per impugnare un’arte militante non edonista né decorativa. Nello stesso tempo, da un punto di vista formale, le loro opere risultano di un’immediatezza estetica pop quasi patinata, lussuosa. Se la matrice del loro pensiero rimanda all’ecologismo di Beuys e all’arte povera, la confezione predilige l’uso ricercato del colore, la calligrafia delle forme fuori scala.

Il gruppo Cracking Art (composto da Omar Ronda, William Sweetlove, Renzo Nucara, Marco Veronese, Alex Angi, Carlo Rizzetti, e Kicco) ha esposto in diverse sedi internazionali e in gallerie private di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Francia, dal Belgio alla Svezia, dalla Spagna alla Russia e, ovviamente, in Italia.

Come anticipazione della rassegna milanese la Fondazione Mazzotta ha collaborato all’iniziativa che vede il gruppo Cracking Art al completo presente a Roma, nel Chiostro del Bramante, con una grande mostra fino al 29 luglio. Per la manifestazione milanese verrà realizzato un importante volume, edito da Mazzotta, con testi di Piero Adorno, Claude Laurent e Francesco Santaniello (formato 24×30, circa 280 pagine con 250 illustrazioni a colori).

Fondazione Antonio Mazzotta – www.mazzotta.it
Foro Bonaparte 50
Tel. 02-878197
Orari: 10-19:30, mar e gio 10-22:30