Con la pubblicazione in Francia del libro fotografico A Wonderful World nel prossimo Aprile per le edizioni Paradox, si chiude la trilogia “des Modernes” che ha impegnato negli ultimi 7 anni il fotografo Gérard Rancinan e l’autrice Caroline Gaudriault in un viaggio artistico fra “pulsioni umane e paure latenti” dando vita a una complessa dichiarazione d’amore per l’uomo e per la sua condizione. Un viaggio per immagini (70 fotografie e 300 modelli) che viene presentato nel suo complesso a Milano per la prima volta in un allestimento di 2.000 mq.

La serie Métamorphoses si focalizzava sui cambiamenti in atto nella società contemporanea attraverso la rivisitazione di grandi classici della storia dell’arte. Così La zattera della Medusa di Géricault racconta le tragedie degli sbarchi clandestini in Europa. Oppure “Le damigelle” di Velasquez fanno posto a uomini e donne che sono ricorsi alla scienza per modificare il proprio corpo.
Attraverso un approccio sperimentale anche dal punto di vista tecnico la serie Hypothèses segue invece un filo onirico per tracciare il tema dell’eredità culturale. “Quando spariscono dal pianeta 25 lingue ogni anno, e le civiltà che le avevano create e conservate finiscono ‘a pezzi’ nei musei, che ne sarà della nostra eredità culturale?” s’interrogano Gérard Rancinan e Caroline Gaudriault. Le “ipotesi” si moltiplicano e diventano immagini forti piene di rimandi.
Il viaggio a “raggi X” di Gérard Rancinan e Caroline Gaudriault si conclude in A wonderful world, dove i supereroi hanno rimpiazzato ogni icona classica. Fra le famiglie di Topolino e Batman i protagonisti della vita politica, economica e del mondo dello spettacolo ritrovano una dimensione disincantata, piu vicina alla realtà.

Il libro/catalogo unisce alle immagini di Gérard Rancinan i testi di Caroline Gaudriault, con interviste e contributi di dello storico Stéphane Hessel, lo scienziato Axel Kahn, il cardinale Philippe Barbarin, il politico donna Rama Yade, il linguista Claude Hagège, l’antropologo Georges Balandier e Pascal Boniface, direttore dell’Institut des Relations Internationales et Stratégiques.
La mostra aprirà alla Triennale di Milano (Viale Emilio Alemagna, 6 Tel.02 724341) Giovedì 3 Maggio e resterà aperta fino alla fine del mese con orario 10.30-20.30 (Giovedi e Venerdi apertura fino alle 23.00). Chiuso Lunedì

Nato il 18 febbraio 1953 a Talence, nel sud-est della Francia, non lontano da Bordeaux, Gérard Rancinan entra prestissimo nel mondo del foto-giornalismo entrando a 15 anni come apprendista-tecnico di laboratorio nel dipartimento fotografico del quotidiano Sud-Ouest di Bordeaux. Tre anni di lavoro in camera oscura e diventa il più giovane fotogiornalista di Francia, quando gli viene affidato un servizio su un incidente di camion. I suoi lavori e la sua abilità (già) evidente lo portano a diventare una delle personalità di spicco dell’agenzia Sygma, con cui collabora dal 1973 al 1978. Nel 1978 è ingaggiato da People: inizia così a girare il mondo e a seguire diversi eventi importanti a livello mondiale: guerre, catastrofi naturali, Olimpiadi. Nel 1986 decide di lasciare l’agenzia per dedicarsi in toto ai progetti fotografici che da sempre destano il suo interesse. Ha fotografato moltissimi personaggi celebri e la sua raccolta più famosa è Rancinanexploit, dove ritrae numerosi noti sportivi. Nel libro Photographers il fotografo ha riunito 25 colleghi, per celebrarli e metterli a nudo. In Italia a Milano, alla Triennale di Bovisa aveva esposto nel 2007 La Trilogia del Sacro Selvaggio, con 60 immagini realizzate in collaborazione con la giornalista Virginie Luc.