Il Castello Sforzesco di Milano ospita per nove settimane, dal 17 aprile al 20 giugno 2010, una grande mostra dedicata a Gualtiero Marchesi, promossa dal Comune di Milano e prodotta da Castello Sforzesco, Palazzo Reale e Fondazione Gualtiero Marchesi.

Non una semplice ‘mostra’ celebrativa, ma un lungo viaggio che di-mostra ed emoziona, coinvolgendo lo spettatore in un percorso che svela ed incrocia storie di luoghi e persone, ricostruendo filo per filo la trama di una vicenda molto più ampia che ha per tema la ricerca del gusto e la forma del cibo. Realtà e sogno diventano un tutt’uno, coinvolgendo lo spettatore in una forma ‘iniziale’ di apprendimento che è stupore e immaginazione insieme. Quando la cucina riesce ad interpretare il tempo e lo spazio, cogliendo i cambiamenti in atto e salvaguardando le conoscenze così da tracciare una via alternativa, svolge la stessa funzione dell’arte. Riesce, in sintesi, a catalizzare l’aspetto materiale e quello spirituale, fornendo un quadro del passato e una visione del futuro. Questa è stata ed è la storia personale e professionale di Marchesi. “Gualtiero Marchesi, il grande maestro della cucina italiana, che quest´anno festeggia i suoi ottant´anni, è all´onore con una mostra allestita nelle sale viscontee del Castello Sforzesco che è ripartita in un percorso di sette tappe ideali di un viaggio fra la biografia di Marchesi e la storia del gusto – spiega l´Assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory.

Quest´esposizione assume, inoltre, in prospettiva di Milano Expo 2015 una pregiata valenza perché l´alimentazione, con tutte le problematiche connesse e le implicazioni etiche, sarà uno dei principali terreni d´azione e di discussione di questo prossimo importante appuntamento internazionale che avrà sede nella città di Milano”. La mostra Storiae d’Italia. Gualtiero Marchesi e la Grande Cucina Italiana si sviluppa su più piani: l’esposizione vera e propria che occuperà due sale per un totale di circa settecento metri quadrati, le dimostrazioni pratiche sulle tecniche che insieme fanno il mestiere del cuoco e una serie di incontri per professionisti, appassionati e curiosi di prodotti e preparazioni, cibo e cucina. “L’intero programma avrà per leit motiv il numero sette come le note musicali della scala diatonica, come i giorni della settimana o le pennellate dell’opera dell’artista Hsiao Chin che diventa la copertina del menu del ristorante Gualtiero Marchesi in Bonvesin de la riva e manifesto di un nuovo modo di pensare il pasto come successione di contrasti e composizione di emozioni – dichiara l’Architetto Giovanni Leone, curatore della mostra. L’obiettivo che ci poniamo è sì quello di mostrare, ma anche e soprattutto di emozionare, stimolando nuove curiosità. In fondo la meraviglia che provoca un piatto riuscito, in cui materia e mano trovano l’accordo giusto, completandosi, dipende da nostalgia e immaginazione di cose viste e sentite, dentro o fuori”. La mostra offre ai visitatori un percorso espositivo che riflette nel suo allestimento i principi del fare cucina di Gualtiero Marchesi: semplicità, essenzialità, verità, materia, eleganza.

La mostra sarà articolata in 7 sezioni tematiche, come le 7 pennellate della famosa copertina del menù di Marchesi e come le note musicali. 1. Terra d’acqua Radici: Corte Olona e San Zenone Po. 2. La strada e il mercato L’universo agroalimentare, la materia. 3. Strumenti e Tecnica Pentole, cottura e preparazione 4. Occhio e Mano Tavola, piatti, posate, bicchieri, … 5. Insegnare Bottega-laboratorio: la brigata e i solisti. La scuola: Alma 6. Il gusto dei luoghi Esperienze e interazioni. Rimandi alla cucina regionale italiana e ai ristoranti di Marchesi in luoghi diversi, Milano e Roma, Parigi e Franciacorta. 7. La cucina italiana La filosofia di Marchesi dalla nouvelle cuisine alla cucina totale, con l’esordio della nuova cucina italiana ormai famosa in tutto il mondo. L’arte sarà presente nella mostra con opere di artisti che hanno avuto relazione diretta con Gualtiero Marchesi o alle cui opere il maestro si è ispirato per alcuni piatti loro dedicati: Lucio Fontana, Piero Manzoni, Giancarlo Vitali, Velasco, Enrico Baj, Hsiao Chin, Salvatore Sava, Aldo Calvi, Paola Marchesi, Emilio Tadini. Tra le 7 sezioni della mostra (paragonabili ai tasti bianchi della tastiera del pianoforte) sono inseriti 5 accidenti (così si chiamano nella scrittura musicale i tasti neri – bemolle e diesis) che costituiscono rimandi a persone e discipline che occupano un posto di primo piano in Marchesi e nella cultura enogastronomica: Chimica e Fisica – Eugenio Medagliani; Parola – Luigi Veronelli; Architettura – Carlo Cagnoni; Musica – Cassisa/marchesi; Arte – Aldo Calvi (amico fraterno di Marchesi mancato prematuramente, a differenza degli altri avrà dedicato uno spazio definito, una piccola mostra nella mostra). Intorno alla mostra, una serie d’iniziative di approfondimento e interazione con altre arti (musica, arti visive, ecc.) ruoteranno attorno all’esposizione vera e propria, proponendo al pubblico un ricco calendario di appuntamenti, tra cui laboratori di studio della materia con dimostrazioni di taglio e di trancio, dibattiti e incontri. Alla mostra non ci si recherà quindi per vedere oggetti esposti ma per avvicinarsi all’arte del fare