Milano, Teatro Arsenale, dal 16 febbraio al 14 marzo 2010

“Un paradosso ha valore solo quando non lo è” Fernando Pessoa. Avevamo finito di cenare. Davanti a me il mio amico, il banchiere, grande commerciante e monopolista ragguardevole, fumava […]. Sorridendo, mi rivolsi a lui. «Pensi: alcuni giorni fa mi hanno detto che lei un tempo è stato anarchico». «Non è che lo sia stato: lo sono stato e lo sono. Non sono cambiato a questo riguardo. Sono anarchico». «Questa è buona! Lei anarchico! E in che cosa lei è anarchico?. A meno che non voglia attribuire alla parola un senso differente. ». «Dal comune? No, non glielo attribuisco. Uso la parola nel senso comune». Così comincia Il banchiere anarchico, racconto di Fernando Pessoa pubblicato per la prima volta sulla rivista “Contemporanea” nel maggio del 1922.

La vicenda è semplice: un banchiere spiega a un interlocutore – un giovane giornalista che desidera scriverne la biografia – perché, per realizzare la sua utopia anarchica, ha dovuto diventare proprio banchiere. L’argomentazione è logicamente ineccepibile e il giovane non può che condividerla. Il colloquio si svolge al ristorante, a fine cena, come una sorta di dialogo platonico. Il banchiere, tra un sigaro e l’altro, racconta allo stupefatto giornalista perché sia sempre stato e ancora sia anarchico. Espone il cammino che lo ha portato a realizzare il suo ideale agendo “apparentemente” in maniera opposta a quanto l’anarchismo detta. Il giornalista è condotto in un viaggio nel suo pensiero che è contemporaneamente, fisicamente, un viaggio nella sua banca: la sala riunioni, la sala proiezioni, il caveau; il tutto realizzato con una serie di sipari colorati che velano e rivelano i diversi luoghi. Questo, in sintesi, il senso del dialogo: al bando le false verità, le apparenze, nella ricerca dell’intima essenza delle cose, nascosta appunto sotto il velo dell’apparenza.

Afferma la regista Marina Spreafico: «Ho scelto Pessoa perché, a mio parere, è uno dei grandi autori, una delle ‘menti lucide’ del Novecento. Ama il paradosso, che amo anch’io, perché è un procedimento che rivela la realtà ‘per assurdo’. Una variazione dell’antico e sempre attuale Castigat, ridendo, mores (castiga, col riso, i costumi). Credo quindi che questo testo sia una miniera di pensiero e che, nella sua spietata inesorabilità, apra voragini sugli usi, i costumi e i comportamenti di oggi e di sempre». E aggiunge: «L’opera è un racconto in forma di dialogo. Ne ho fatto un adattamento per renderlo fruibile a un ascoltatore, che è persona diversa dal lettore.

Il tema è solo in apparenza paradossale in quanto, come sostiene Pessoa, un paradosso ha valore solo quando non lo è. Il banchiere poi viene dal popolo: è un tipo simpatico, accattivante e pieno di senso dell’umorismo: quello che ci vuole per farne un personaggio teatrale». Lo spazio scenico è a cura dell’arch. Massimo Scheurer (collaboratore di Aldo Rossi fino alla sua scomparsa) che ha realizzato con il Teatro Arsenale, e in particolare con Marina Spreafico, numerosi spettacoli, il primo dei quali – La Sirenetta di Marguerite Yourcenar – risale agli esordi dell’Arsenale. I costumi sono di Giulia Bonaldi, artista che collabora da tempo con il Teatro Arsenale, così come il compositore Walter Prati, autore della sonorizzazione musicale della pièce.

Orari Spettacoli: da martedì a sabato ore 21.00 – domenica ore 16.00.

Ingresso: intero € 20 – martedì e domenica intero € 15 / ridotto € 13.

In concomitanza con lo spettacolo sono previste altre iniziative ispirate a Pessoa e alla sua opera:

27 febbraio 2010, ore 16.30 – A Lisbona Con Pessoa + aperitivo portoghese: una passeggiata per Lisbona con la guida di Pessoa, accompagnati dall’intervento di ospiti speciali. Pierluigi Salvadeo, docente di scenografia alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, illustrerà la forma urbis di Lisbona a partire dalla guida turistica Lisbona. Quello che il turista deve vedere, scritta da Pessoa nel 1925, confrontata con la città come è oggi. Antonio Capelo, forse il più noto attore portoghese contemporaneo, regalerà al pubblico un recital di poesie di Pessoa, in lingua originale, accompagnato dalla chitarra. Ingresso: € 10 – A Lisbona con Pessoa + Il banchiere anarchico: € 30.

6 marzo 2010, ore 17. 30 – Arsenale-lab Per Pessoa: I giovani di Arsenale-lab presenteranno Atto unico per il diavolo, liberamente ispirato a L’ora del diavolo di Pessoa. Ingresso: € 5

Informazioni Al Pubblico: tel. 02 8321999 – www.teatroarsenale.it