Dal 9 ottobre al 28 novembre 2010 Abbiategrasso (Sale sotterranee del Castello Visconteo)

La mostra è allestita in concomitanza con la 527a Fiera Agricola d’Ottobre (un evento pluricentenario!) e con la successiva rassegna enogastronomica “Abbiategusto” (giunta alla XI edizione). Dunque, due mesi all’insegna della cultura alimentare in una città che vanta un rapporto privilegiato con il cibo, sorgendo in un territorio tanto ricco di messi e di allevamenti che nel Medioevo fu soprannominato “valle grassa”. L’istituto Graf di Bologna e l’Associazione culturale “Obiettivo sul Mondo” di Abbiategrasso, curatori del progetto espositivo, si sono proposti di far conoscere i più diversi approcci al cibo presso tutte le civiltà e tutti i popoli del mondo, dall’antichità all’età moderna. Quattro le sezioni della mostra, in ognuna delle quali saranno esposti “in parallelo” reperti legati allo stesso tema ma provenienti da differenti aree culturali (ad esempio, si mostreranno coppe per le libagioni alle divinità greco-romane, inca, maya, induiste, cristiane, ebraiche, musulmane). «Scopo dell’esposizione – spiega il direttore scientifico, Giordano Berti –, è sottolineare il valore universale del cibo non solo come fonte di sostentamento ma anche come fattore di socializzazione e di consolidamento dei rapporti familiari, politici e religiosi. In questo senso, l’estetica assume un ruolo estremamente rilevante in quanto l’oggetto esprime significati simbolici e valenze che vanno ben al di là del valore d’uso». Insomma, il cibo è strettamente legato al mondo dell’arte.

’esposizione infatti propone una selezione di splendidi manufatti. Tra i gioielli in mostra spiccano due statuine egizie, una macinatrice di grano e una fabbricante di birra prestate dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, assieme ad altri reperti egizi, etruschi, greci e romani. Altrettanto affascinanti la Scena di simposio dipinta su una grande anfora greca del Museo Archeologico di Bologna, così come alcuni “doni per i defunti” di epoca villanoviana. Dal Museo Ala-ponzone di Cremona, una meravigliosa oinochoe, anfora per il vino del Iv sec. A.c., configurata a testa femminile, e altri reperti della Magna Grecia altrettanto antichi e pregiati. Dal Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza maioliche di epoca settecentesca: un servizio da caffè, vassoi per carni e pesci, zuppiere e piatti, tra cui uno meraviglioso colmo di frutti appetitosi… anch’essi di maiolica. Sul versante pittorico l’esposizione di Abbiategrasso offre una consideverole serie di preziosi dipinti: dai Musei Civici di Brescia una coppia di strepitose tele arcimboldesche, le Allegorie dell’Estate e dell’Autunno.

La Fondazione Morando-bolognini di Sant’angelo Lodigiano ha concesso un importante dipinto cinquecentesco della scuola di Vincenzo Campi raffigurante una Scena di cucina. Dai Musei Civici di Cremona arrivano un’altra splendida Scena di cucina di Felice Boselli e una delicata Alzatina di cristallo con frutta e fiori di Fede Galizia. Dalla Pinacoteca Comunale di Faenza due gioielli seicenteschi: una spettacolare Natura morta del napoletano Giovanni Battista Ruoppolo e una Tavola imbandita di Carlo Magini, tanto minuziose da sembrare fotografie. Stiamo parlando solo delle opere più significative, perché in realtà la mostra allestita al Castello Visconteo di Abbiategrasso è ben più ampia ed articolata, includendo una ricca selezione di reperti archeologici ed etnografici che spaziano dalle culture precolombiane a quelle africane, dalla civiltà indiana a quelle cinese e giapponese, provenienti sia da importanti Musei e Istituzioni italiane, sia da prestigiose collezioni private.

Informazioni: Fondazione per la promozione dell’Abbiatense, 02.94692458