I gessi creati per il concorso per la realizzazione della quinta porta del Duomo di Milano, si affiancheranno al bozzetto della Pala della Vergine Assunta e alle 14 formelle in ceramica della Via Crucis bianca.

Da venerdì 7 ottobre, il percorso espositivo del Museo Diocesano di Milano si arricchirà di una nuova sezione dedicata a Lucio Fontana (Rosario di Santa Fé, Argentina, 1899 – Comabbio, VA, 1968), che presenterà due nuclei giunti distintamente al Museo, ed ora intenzionalmente riuniti ed esposti a testimonianza dell’attività scultorea milanese dell’artista nell’ambito dell’arte sacra.

Il primo comprende i gessi creati in occasione del concorso indetto nel 1950 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo – da cui queste opere sono giunte nel 2000 – per la realizzazione della quinta porta della Cattedrale. In particolare, verranno esposti i gessi L’Arcivescovo Antonio da Saluzzo riceve le offerte dal popolo e Papa Martino V presentati al primo grado di tale concorso (1950-51), San Carlo e il Duomo di Milano, Il duca Gian Galeazzo Visconti e Frate che scrive, proposti invece per il secondo grado nel 1952.
Unitamente a questi gessi, al Museo è arrivato anche il bozzetto al vero della Pala della Vergine Assunta, realizzato da Fontana nel 1955, a seguito del concorso bandito nel novembre 1950 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in concomitanza con la proclamazione del dogma dell’Assunzione di Maria da parte di Papa Pio XII.
Il secondo nucleo che completa la sezione è composto dalle 14 formelle della Via Crucis “bianca” (1955), così chiamata per il particolare colore della ceramica, acquistata nel 2010 dalla Regione Lombardia.

Nel 1950 Lucio Fontana aderì al concorso indetto dalla Veneranda Fabbrica del Duomo per la realizzazione della quinta porta della cattedrale. Il tema del concorso, Origini e Vicende della cattedrale, era stato scelto dallo stesso arcivescovo di Milano, il Beato Card. Ildefonso Schuster (1880-1954). Nel 1951 l’artista partecipò al primo grado del concorso presentando un modello della porta che spiccava per originalità inventiva e compositiva: la storia del Duomo fluiva unitaria in un continuum che non prevedeva la scansione in formelle, mentre la superficie liscia del fondo era stata pensata per valorizzare gli effetti della luce. L’estrema sintesi formale non soddisfò però la Commissione che, sebbene persuasa dell’originalità della prova, invitò l’artista a partecipare al secondo grado del concorso apportando alcune modifiche formali e compositive (come ad esempio la divisione degli episodi in formelle distinte). Nel 1952 Fontana vinse il primo premio ex aequo con Minguzzi. Tuttavia, negli anni seguenti, stanco delle lunghe incertezze della Commissione, abbandonò il progetto cui si era dedicato con passione.

La Pala della Vergine Assunta era destinata ad una navata minore della cattedrale. L’opera, progettata per essere realizzata in marmo e rimasta allo stadio del bozzetto, rappresenta una Vergine Assunta di dimensioni monumentali, ai piedi della quale è collocata una predella di dimensioni più ridotte raffigurante la Pietà. L’accentuato dinamismo e il particolare “sommovimento” della materia, rendono l’Assunta direttamente riconducibile al cosiddetto periodo “barocco” di Fontana.

La Via Crucis bianca, concepita come parte di un intervento per la cappella della Casa Materna Asili Nido Ada Bolchini Dell’Acqua (Milano, via Cascina Corba), è frutto della collaborazione tra Marco Zanuso, che progettò l’edificio tra il 1953 e il 1954, e Lucio Fontana, il quale concepì una decorazione ad hoc per lo spazio della cappella secondo il principio di unità concettuale tra la decorazione scultorea e l’ambiente. Le quattordici stazioni corrispondono ad altrettante formelle ottagonali in ceramica bianca smaltata, brevemente incisa e segnata da accenni cromatici intensi. Per il complesso di via Cascina Corba, Fontana aveva previsto una decorazione onnicomprensiva, sviluppando la concezione di un opera d’arte totale a carattere ambientale. Tale decorazione comprendeva, oltre alla Via Crucis, una festosa decorazione pittorica del soffitto e dei putti in gesso sulla parete dell’altare.

L’apertura della nuova sezione è una delle iniziative appositamente studiate per celebrare i primi dieci anni di attività del Museo Diocesano.
Tra queste, la grande mostra ORO dai Visconti agli Sforza. Smalti e oreficeria nel Ducato di Milano che, fino al 29 gennaio 2012, esplorerà, per la prima volta in Italia, l’evoluzione dell’arte orafa a Milano tra il XIV e il XV secolo, attraverso 60 capolavori, tra smalti, oggetti d’oreficeria sacra e profana, codici miniati, alcuni dei quali mai esposti in precedenza, provenienti dai più prestigiosi musei e istituzioni italiani e internazionali, come la National Gallery di Washington, il Louvre di Parigi, il Musée Massena di Nizza, la collezione Valencia de don Juan di Madrid, la Cattedrale di Essen (Germania). L’eccezionalità dell’esposizione, curata da Paola Venturelli, è testimoniata dal fatto che, in virtù della loro fragilità, molti dei pezzi escono per la prima volta dal museo che li conserva e dove, in alcuni casi per timore di essere danneggiati dalla luce, non vengono presentati al pubblico.
Inoltre, sabato 12 novembre, alle ore 21.00, al Teatro alla Scala di Milano, si terrà il concerto dei Solisti di Pavia, diretti da Enrico Dindo che interpreteranno la Sinfonia n.10 in sol magg. K 74 di Wolfgang Amadeus Mozart, il Concerto in do magg. Hob. VII b I per violoncello e orchestra e la Serenata in do magg. op. 48 per archi di Pëtr Il’i? Cajkovskij.

NUOVA SEZIONE DEDICATA A LUCIO FONTANA
Milano, Museo Diocesano (Corso di Porta Ticinese, 95)

Per informazioni: www.museodiocesano.it