Tibi Bistrot via San Fermo 1, Milano

Domenica 8 marzo – dalle ore 17 alle 24

Tutto il ricavato verrà destinato ai nuovi progetti dedicati alle donne.

Kenya: donne senza diritti, ma con molti doveri. E’ ancora età della pietra.

Così Karibuni, Onlus lombarda che da oltre dieci anni costruisce e gestisce scuole e ospedali, assiste centinaia di ragazze per offrire loro opportunità concrete di studio e di riscatto sociale.
Milano – marzo 2015 – Uno scrittore ligure emigrato a Malindi, Freddie Del Curatolo, ogni anno in questa stagione, ci prova: spiega agli amici kenyoti cosa sia l’8 marzo, in Italia e in tutto il mondo. La loro reazione è sempre la stessa, stupita: “Ma esiste davvero una giornata dedicata alla donna, una festa addirittura?”. Non è una storiella, ma la tremenda realtà della cultura di questa parte dell’Africa sulla figura della donna. Sono rimasti alla preistoria.

“Donne senza diritti, ma con molti doveri, svolgono tutte le attività dei campi e provvedono all’eduzione dei figli, senza aprire bocca, senza poter neppure suggerire come migliorare una situazione ancor oggi drammatica dal punto di vista sanitario e dell’istruzione. Di qui la mission di Karibuni che, dopo aver costruito scuole e ospedali, sposta l’attenzione al mondo delle donne.” spiega Marco Marini, uno dei soci Karibuni appena rientrato dal Kenya “Gli obiettivi sono ben individuati e concreti: ad oggi abbiamo realizzato un laboratorio tessile per donne cieche e albine e ci occupiamo della riabilitazione delle carcerate di Malindi. Siamo pronti a partire con un nuovo centro di accoglienza per le donne Masai che scappano all’infibulazione e un progetto di microcredito per togliere le donne dai campi e per dare loro nuove prospettive”.

E i soldi? Orgogliosamente Karibuni Onlus sottolinea che il 97% delle donazioni vengono destinate ai progetti, praticamente senza alcun costo di gestione. Ogni euro raccolto va nella direzione progettuale individuata e avviata. L’evento dell’8 marzo al Tibi Bistrot è esattamente in questa ottica. L’intero incasso va direttamente alla Onlus. Un grazie dunque ai partner della serata: dcomedesign, Multisala Plinius, Tortuga, Cip e SoulKitchen-in cucina ci vuole cuore. Mara Maionchi farà la sua parte di sincera sostenitrice del progetto.

Karibuni Onlus

“Karibuni Onlus (che in swahili vuol dire “benvenuti”) nasce alla fine del 2004 da un viaggio di un gruppo di amici in Kenya. Obiettivo dei fondatori è dedicarsi alla realizzazione di progetti scolastici, educativi e sanitari”. Lo spiega il presidente della Onlus, l’imprenditore Gianfranco Ranieri. In questi anni Karibuni ha realizzato asili e scuole in tutto il Kenya che oggi ospitano oltre 3500 studenti. Nella sanità Karibuni è intervenuta nella realizzazione di opere con la presenza periodica di gruppi di sanitari del Medical Team che oggi conta 40 membri tra cui cardiologi, pediatri, ginecologi, dentisti. Tra le realizzazioni l’ospedale di Gede con pediatria e maternita’; il dispensario di Watamu in cui operano 4 sanitari locali con il supporto dei volontari italiani. “Infine l’ultima frontiera: quella del lavoro, senza il quale i giovani non potranno avere nessuna garanzia per il futuro – afferma il presidente Ranieri – Attraverso un vasto programma di microcredito in collaborazione diretta con la Diocesi di Malindi Karibuni ha contribuito all’apertura di oltre 100 attività commerciali, agricole e di allevamento che coinvolgono centinaia di persone. Finalmente anche le prime donne. Per dare autosostegno alle scuole in tre anni sono state create dal nulla 5 fattorie che oggi occupano oltre 250000 m2. Karibuni si sostiene grazie all’aiuto e alle donazioni dei suoi soci, alle tante iniziative che essi organizzano in tutta Italia. I bilanci sono trasparenti, pubblicati sul sito della Onlus. Da notare come Karibuni destina il 97% delle sue risorse direttamente ai progetti e solo il 3% è utilizzato per la gestione corrente. Karibuni ha da diversi mesi propri volontari fissi in Kenya ai quali è demandato il compito non solo di verificare il buon andamento delle attività, ma anche di coltivare, in ogni situazione, quel concetto di cooperazione condivisa, alla base della vision che tiene uniti i soci.

Per ulteriori informazioni: M. +39 347 6423953