Cosa succede a Pinocchio dopo la fine della favola di Collodi? La vera storia di Pinocchio raccontata da lui medesimo, in scena dall’1 al 21 febbraio nella Scatola Magica del Teatro Strehler, scritta, diretta e interpretata da Flavio Albanese, narra di un Pinocchio cantastorie, che gira il mondo intrattenendo grandi e piccini con le sue avventure. “Ho pensato di fabbricarmi da me un bel burattino di legno: ma un burattino maraviglioso, che sappia ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali. Con questo burattino voglio girare il mondo, per buscarmi un tozzo di pane e un bicchier di vino…”. Questo il sogno che Geppetto, complici le bizze, i capricci e i colpi di testa del suo burattino, non riesce a realizzare. Pinocchio diventa un “bambino vero”, in carne e ossa, e come tutti i bambini diventa grande e… decide di diventare un cantastorie. Andrà lui in giro per il mondo e, per guadagnarsi da vivere, racconterà la storia più incredibile, piena di colpi di scena, di metafore e di avventure che sia mai stata scritta: la sua. Sul filo del racconto di Carlo Collodi, Flavio Albanese ripercorre da Pinocchio/adulto, accompagnato dal suo alter-ego, un enorme Pinocchio di legno, le principali vicende che hanno portato un semplice “ciocco” di legno a diventare bambino.

Ci sono proprio tutti: Geppetto, naturalmente, la Fatina e la lumachina sua domestica, il Gatto e la Volpe, il Grillo parlante, il colombo e la balena, Mangiafuoco, l’Omino di burro. C’è anche Pulcinella, omaggio al teatro popolare, rappresentato da Collodi sotto forma di teatro delle marionette, che recita con la voce di Totò. I personaggi appaiono e scompaiono sulla scena, a volte impersonati dallo stesso Albanese, altre volte evocati attraverso la magia e gli espedienti del teatro. In contrappunto, la celebre musica che Fiorenzo Carpi scrisse per il bellissimo film-Tv di Comencini, rielaborata da Giulio Luciani ed eseguita dal vivo con pianoforte e fisarmonica da Roberto Vacca. Tra prosa e filastrocche, racconti in prima persona e canzoni, la musica farà da filo conduttore del racconto, non solo sottolineando i vari momenti dello spettacolo, ma diventando protagonista di arie e recitativi. Le scene, ideate e disegnate da Leila Fteita, sono rappresentate da un teatrino con fondali disegnati di otto metri. Il burattino è realizzato da… Mastro Geppetto, ossia Renzo Antonello!

Età consigliata: da 6 a 10 anni