Bridge. New Chinese Design and Innovation – Da sabato 16 giugno a domenica 29 luglio 2012.

Organizzato dal Centro Sino-italiano del Design e dell’Innovazione (Cidic) sotto il patrocinio del Ministero della Scienza e della Tecnologia della Repubblica Popolare Cinese e del Ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Mostra New Chinese Design and Innovation – Triennale di Milano 2012 presenterà al pubblico italiano l’impegno del Cidic nella diffusione di tecnologie e design innovativi cinesi, nella promozione dell’immagine della Cina e della competitività internazionale dei brand cinesi.

La Cina e l’Italia sono due Paesi dalla lunga storia e ricchi di creatività e gli scambi culturali sino-italiani risalgono all’antichità. Oggi i cambiamenti della struttura economica, politica e sociale del mondo e il degrado dell’ambiente pongono numerose domande: sulla forma della vita urbana dove le nuove tecnologie possono agevolare l’applicazione del design e dell’innovazione oppure sull’ identità culturale nel contesto virtuale. Cidic crea un ponte tra i due Paesi per stimolare il dialogo tra i protagonisti del design e dell’innovazione.

Luci Cinesi 1981-2011. Reportage di Enrico Rondoni – Da sabato 16 giugno a domenica 1° luglio 2012.

Il grande balzo in avanti compiuto dalla Repubblica Popolare Cinese in trent’anni attraverso oltre 100 fotografie. In “Luci Cinesi 1981-2011” Enrico Rondoni mette a confronto la Cina dei primi anni ’80 con quella odierna. Gli scatti del 1981 (cinque anni dopo la morte di Mao), e del 1983, raccontano di un mondo ancora contadino nonostante le modernizzazioni volute da Deng Xiaoping, di una popolazione vestita tutta uguale, di città senza auto private e di un sistema industriale indietro di mezzo secolo rispetto a quello occidentale. Un lungo reportage nel “paese delle biciclette” da Pechino a Shanghai, da Xi’an a Chengdu, da Nanchino ad Hangzhou. Un paese pieno di fascino e tradizioni, ma ancora molto lontano dalla moderna Cina che ora conosciamo. Una realtà completamente diversa da quella che l’autore trova tornando in Cina nel 2010 per l’Expò di Shanghai, qui anche lo skyline è completamente cambiato: grattacieli dove prima navigavano le giunche a vela. E se a Pechino negli anni ’80 la colonna sonora era lo scampanellio delle biciclette ora il traffico e lo smog sono uno dei tanti problemi da risolvere. Sono passati solo trent’anni dai primi reportage, ma sembra trascorso un secolo. Nasce così l’idea di questa mostra. Con la stessa macchina fotografica di allora (in pellicola) l’autore registra e riflette su questa eccezionale trasformazione non solo nelle grandi città, ma anche nei luoghi come Yiwu dove si producono e si vendono all’ingrosso –in una fiera permanente con 55.000 stand – tutti gli oggetti “made in China” che hanno invaso il mondo. Un lungo viaggio fotografico nel tempo e nello spazio (accompagnato da pannelli che illustrano i dati di questa trasformazione ) che si conclude nel 2011 in Tibet